Caso Ruby: premier a giudizio il 6 aprile. I legali, non ci aspettavamo nulla di diverso

di Roberta Calò
Rinviato al 6 Aprile il processo a Silvio Berlusconi con rito immediato.
Questa la decisione del gip Cristina Di Censo, la quale sostiene che sussistano le prove per portare avanti questo tipo di procedimento.
Ironia della sorte, il Premier verrà giudicato da tre giudici donne, Carmen D'Elia, Orsolina De Cristofaro e Giulia Turri, della quarta sezione del tribunale di Milano.
L'avvocato del Cavaliere, Pietro Longo, ha commentato: "Non ci aspettavamo nulla di diverso", per quel che concerne il collegio femminile: "Già ci sono nel processo Mills; benissimo, le donne sono gradite e qualche volta anche gradevoli".
La decisione ha provocato immediate reazioni politiche; il ministro della giustizia Alfano ha prontamente dichiarato: "Il fatto che il gip di Milano abbia disposto il processo immediato nei confronti del premier Silvio Berlusconi significa che non ha tenuto conto di quanto votato le settimane scorse dalla Camera, dunque questo è un tema che attiene l'autonomia, la sovranità e l'indipendenza del Parlamento".
Non si è certo risparmiato Bersani che ha esordito così: "Io chiedo le elezioni anticipate - ha detto il segretario dei democratici. Berlusconi è un fine costituzionalista ed essendo tale ha detto la sua. Un po' di studio in più sulla Costituzione non gli guasterebbe"; altrettanto forte la reazione di Famiglia Cristiana: "La sentenza in mano a tre signore. Viene subito in mente la nemesi. Tu, Berlusconi, delle donne ti sei servito, e in malo modo; le stesse donne faranno giustizia. Con l'aria che tira la notizia non è il rinvio a giudizio immediato. È la composizione del collegio giudicante: tre donne".
L'indagato si è stranamente chiuso in un inquietante silenzio; ha lasciato la Sicilia dopo la visita agli ultimi immigrati sbarcati a Mineo, il Premier è rientrato direttamente a Roma disertando la conferenza stampa di Catania.
A quanto pare, però, le parole non gli sono mancate con la piccola Ruby, la quale, con riferimento a una delle tante puntatine a casa del premier, ha riferito: "Berlusconi mi prese da parte e mi condusse in una stanza dove restammo soli. Mi disse che la mia vita sarebbe cambiata e, anche se non ha mai parlato esplicitamente di rapporti sessuali, non è stato difficile per me capire che mi proponeva di fare sesso con lui. Mi consegnò una busta con 50mila euro...".
La vita di Ruby narra la storia di una ragazza scappata da casa e da un destino già scritto per una figlia di un venditore ambulante; ha iniziato a ballare danza del ventre, poi è diventata cubista, e infine prostituta.
Lei crede ancora ad Emilio Fede, il quale, notandola in un concorso di bellezza, l'ha presentata a Lele Mora e poi l'ha condotta ad Arcore.
Il racconto della ragazza continua: "Fino a quel momento, la sera del 14 febbraio, Berlusconi sa che ho 24 anni. La volta successiva, mi ricordo era in marzo, l'autista di Emilio Fede viene a prendermi in via Settala, dove abitavo allora. Torno ad Arcore e là, parlando con le altre ragazze invitate, vengo a sapere che chi stava con lui, con Silvio, poteva avere la casa gratis. Alcune ragazze mi dissero di avere avuto a Milano 2 un appartamento con cinque anni di affitto pagati". "A Berlusconi - continua - avevo detto falsamente di avere ventiquattro anni e di essere egiziana. Quando mi propone di intestarmi quella casa, dovevo dirgli come stavano le cose. Non potevo più mentire. Gli dissi la verità: ero minorenne ed ero senza documenti"
Ed ecco allora che sgorga dalla mente del Premier la geniale idea per non dare troppe spiegazioni: "Dirai a tutti che sei la nipote di Mubarak così potrai giustificare le risorse che ti metterò a disposizione".
Nella vicenda, come riferito dalla stessa Ruby, ogni ragazza ha il suo ruolo: "Quell'altra, Noemi, è la pupilla, io sono il culo".
Insomma un po' come fa Bossi, il quale, sconcertato dalle recenti vicissitudini, troverebbe molto più conveniente portare: "a casa il federalismo e poi liberi tutti", perchè per quel che concerne il Pdl: "Silvio è circondato da coglioni"; insomma, i riferimenti sessuali nelle dinamiche organizzative non mancano mai sia che il Premier sia circondato da ragazze sia che sia circondato da politici.
Il Cavaliere è tornato a far sentire la sua voce solo nella conferenza stampa tenutasi a Palazzo Chigi in compagnia di Tremonti: "Secondo questi magistrati dal prossimo mese io dovrei andare ogni settimana in aula per i quattro processi. Vogliono trasformare l'Italia in un'aula di giustizia per impedirmi fisicamente di governare. È un colpo di Stato strisciante".
Un colpo davvero duro per un uomo che deve dibattersi tra mille impegni nazionali e internazionali. Ma il suo pensiero va ancora al popolo italiano, nel quale confida in caso di elezioni anticipate: "Se Fini, come sembra, va con la sinistra noi facciamo il pienone di voti. Di quel 40 per cento di indecisi che ci sono, la maggioranza viene con noi"; un forte atto di presunzione visto che si tratta dello stesso popolo italiano che ieri ha applaudito come migliore successo del sessantunesimo Festival di Sanremo, lo show satirico di Luca e Paolo, co-conduttori con Gianni Morandi, "Ti sputtanerò"!