Choc alle Tremiti, il sindaco difende Gheddafi e i consiglieri lo sfiduciano

BARI. Dichiarazioni choc di Giuseppe Calabrese, sindaco delle Isole Tremiti. Il politico difende il colonnello Gheddafi e i consiglieri lo sfiduciano. La crisi al comune, aperta da tempo, ha avuto il suo culmine, questa mattina, davanti ad un notaio di Termoli (Campobasso), dove si sono presentati sette consiglieri (quattro eletti in maggioranza e tre dell'opposizione) per rassegnare le dimissioni dalla carica. La "goccia" che ha fatto traboccare il vaso sono state le dichiarazioni del primo cittadino, Giuseppe Calabrese, ad un quotidiano locale sulla crisi libica. "Sono il suo ultimo amico" aveva dichiarato Calabrese. Parole giudicate "oscene" dai consiglieri che hanno deciso di far tornare il comune alle urne.
"Tutto cio' - si legge in una nota dei quattro ex consiglieri di maggioranza - ci lascia allibiti e indignati da tali dichiarazioni. Ci dissociamo una volta per tutte dal modo di pensare del sindaco e per rispetto delle tante vittime civili libiche, assieme ai colleghi di minoranza, abbiamo rassegnato le dimissioni che saranno messe a protocollo il prima possibile presso gli uffici di segreteria del comune".

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