BARI. Giovedì 3 marzo 2011 alle ore 20,30, la Basilica di San Nicola farà da suggestiva cornice all’atteso ritorno in Puglia del grande direttore Claudio Scimone, che guiderà l’EurOrchestra da camera di Bari nell’esecuzione del Concerto per violino e orchestra in re maggiore op. 61 di Ludwig van Beethoven (solista il violinista Michelangelo Lentini), e la Sinfonia n. 60 in do maggiore, soprannominata Il Distratto, di Franz Joseph Haydn. Il M° Scimone verrà insignito nel corso della serata del Premio Internazionale Note nell'Olimpo - Ai Grandi della Musica del Nostro Tempo; il premio, giunto alla VII edizione, è nato per offrire ogni anno un riconoscimento a figure artistiche che nel corso della propria carriera si sono particolarmente distinte nell’impegno di accrescere la cultura musicale internazionale.
Il Premio Note nell'Olimpo , stato istituito dai Direttori Artistici dell'Eurchestra Francesco Lentini e Angela Montemurro ed e' offerto da Patrizia e Nicola Mossa. Del Comitatato Promotore del Premio,la cui Presidenza Onoraria e' stata conferita dall'EurOrchestra al Sindaco di Bari Michele Emiliano , fanno parte personalità ' di rilievo del mondo culturale barese.
Non poteva dunque mancare nella galleria dei premiati un personaggio di caratura mondiale come il M° Claudio Scimone, un autentico mostro sacro, ambasciatore, unitamente ai Solisti Veneti, della musica italiana nel mendo, che nel corso di una carriera ultra cinquantennale ha portato il nome dell’Italia sui più prestigiosi palcoscenici dei cinque continenti, ponendo sotto i riflettori del grande pubblico internazionali pagine e compositori spesso meno noti del repertorio barocco italiano.
Il direttore d’orchestra veneto (classe 1934), si è formato alla grande scuola dei maestri Dmitri Mitropoulos e Franco Ferrara, e avuto modo di dirigere per incisioni discografiche ed esibizioni dal vivo prestigiose compagini quali la Royal Philharmonic Orchestra di Londra, la Yomiuri Nippon Symphony Orchestra di Tokyo, l'Orchestre National de l'Opéra di Monte Carlo e la Gulbenkian Orchestra di Lisbona, della quale è tuttora direttore onorario, confrontandosi con interpreti del calibro di Sir James Galway, Salvatore Accardo, Uto Ughi, Ruggero Raimondi, José Carreras. Ma l’ensemble al quale il nome di Scimone è maggiormente legato è quello da lui fondato nel 1959, I Solisti Veneti. L’orchestra da camera nel corso degli ultimi cinquant’anni ha raggiunto vette ineguagliate nell’esecuzione del grande repertorio barocco italiano, eseguito con strumenti moderni, diventando l’interprete di riferimento a livello internazionale delle opere di Antonio Vivaldi, Tomaso Albinoni, Benedetto Marcello e Giuseppe Tartini, ricevendo prestigiosi riconoscimenti per le esecuzioni dal vivo e le numerose incisioni discografiche.
La serata si aprirà sulle note del Concerto per violino e orchestra in re maggiore op. 61, composto da Beethoven nel 1806, ed è magnifica testimonianza di uno dei periodi di maggiore fertilità creativa del geniale compositore tedesco. Il concerto si snoda in tre movimenti (Allegro ma non troppo, Larghetto, Rondò: Allegro), ed è caratterizzato dal dialogo a distanza fra il violino solista e l’orchestra, per un’opera dall’indubbio fascino, al quale non hanno saputo resistere i maggiori violinisti del mondo, Nell’occasione si cimenterà il violinista barese Michelangelo Lentini. proiettato ormai in una luminosa carriera internazionale, sia come solista che come componente di prestigiosi complessi da camera, e' allievo e collaboratore di Uto Ughi, nonche' dello stesso Claudio Scimone
La seconda parte della serata sarà incentrata sull’esecuzione della Sinfonia n. 60 in do maggiore, di Franz Joseph Haydn, terminata nel 1775, e soprannominata Il Distratto, ,in quanto riutilizza alcune parti musicali composte da Haydn per un’opera tratta da Le Distrait, di Jean-François Regnard: la sinfonia si articola in sei movimenti.
Il concerto è a ingresso libero.
Il Premio Note nell'Olimpo , stato istituito dai Direttori Artistici dell'Eurchestra Francesco Lentini e Angela Montemurro ed e' offerto da Patrizia e Nicola Mossa. Del Comitatato Promotore del Premio,la cui Presidenza Onoraria e' stata conferita dall'EurOrchestra al Sindaco di Bari Michele Emiliano , fanno parte personalità ' di rilievo del mondo culturale barese.
Non poteva dunque mancare nella galleria dei premiati un personaggio di caratura mondiale come il M° Claudio Scimone, un autentico mostro sacro, ambasciatore, unitamente ai Solisti Veneti, della musica italiana nel mendo, che nel corso di una carriera ultra cinquantennale ha portato il nome dell’Italia sui più prestigiosi palcoscenici dei cinque continenti, ponendo sotto i riflettori del grande pubblico internazionali pagine e compositori spesso meno noti del repertorio barocco italiano.
Il direttore d’orchestra veneto (classe 1934), si è formato alla grande scuola dei maestri Dmitri Mitropoulos e Franco Ferrara, e avuto modo di dirigere per incisioni discografiche ed esibizioni dal vivo prestigiose compagini quali la Royal Philharmonic Orchestra di Londra, la Yomiuri Nippon Symphony Orchestra di Tokyo, l'Orchestre National de l'Opéra di Monte Carlo e la Gulbenkian Orchestra di Lisbona, della quale è tuttora direttore onorario, confrontandosi con interpreti del calibro di Sir James Galway, Salvatore Accardo, Uto Ughi, Ruggero Raimondi, José Carreras. Ma l’ensemble al quale il nome di Scimone è maggiormente legato è quello da lui fondato nel 1959, I Solisti Veneti. L’orchestra da camera nel corso degli ultimi cinquant’anni ha raggiunto vette ineguagliate nell’esecuzione del grande repertorio barocco italiano, eseguito con strumenti moderni, diventando l’interprete di riferimento a livello internazionale delle opere di Antonio Vivaldi, Tomaso Albinoni, Benedetto Marcello e Giuseppe Tartini, ricevendo prestigiosi riconoscimenti per le esecuzioni dal vivo e le numerose incisioni discografiche.
La serata si aprirà sulle note del Concerto per violino e orchestra in re maggiore op. 61, composto da Beethoven nel 1806, ed è magnifica testimonianza di uno dei periodi di maggiore fertilità creativa del geniale compositore tedesco. Il concerto si snoda in tre movimenti (Allegro ma non troppo, Larghetto, Rondò: Allegro), ed è caratterizzato dal dialogo a distanza fra il violino solista e l’orchestra, per un’opera dall’indubbio fascino, al quale non hanno saputo resistere i maggiori violinisti del mondo, Nell’occasione si cimenterà il violinista barese Michelangelo Lentini. proiettato ormai in una luminosa carriera internazionale, sia come solista che come componente di prestigiosi complessi da camera, e' allievo e collaboratore di Uto Ughi, nonche' dello stesso Claudio Scimone
La seconda parte della serata sarà incentrata sull’esecuzione della Sinfonia n. 60 in do maggiore, di Franz Joseph Haydn, terminata nel 1775, e soprannominata Il Distratto, ,in quanto riutilizza alcune parti musicali composte da Haydn per un’opera tratta da Le Distrait, di Jean-François Regnard: la sinfonia si articola in sei movimenti.
Il concerto è a ingresso libero.