Criticò primario: assolta presidente Cittadinanzattiva Anna Maria de Filippi

LECCE. Anna Maria de Filippi, responsabile all'epoca dei fatti, il 2007, della sezione del Tribunale per i diritti del malato di Casarano, in provincia di Lecce, attualmente Presidente di ''Cittadinanzattiva'' Puglia, e' stata assolta con formula piena dal reato di diffamazione aggravata ai danni di un noto medico di Casarano. Lo rende noto la stessa associazione, sottolineando che ''e' stata cosi' rigettata la richiesta di risarcimento danni alla reputazione e all'immagine avanzata dal professionista nei suoi confronti, nella misura di 200.000 euro, ed e' stata rigettata anche la richiesta di proseguire l'azione giudiziaria nei confronti della De Filippi per il reato di calunnia''.
La causa aveva preso il via dalla decisione della De Filippi di rendere nota, via sito web e lettera alla dirigenza della Asl, una segnalazione giunta alla sezione del Tribunale per i diritti del malato, di un cittadino che riteneva di essere stato maltrattato dal professionista.
''Una vittoria piena dunque'', sottolinea Cittadinanzattiva che parla di ''sentenza storica'' e innovativa ''che si inscrive in un contesto sociale che vede sempre di piu' il cittadino al centro del sistema''.
La De Fillippi e' stata difesa in questo processo dagli avvocati Marina Venezia del Foro di Taranto, componente della Direzione Nazionale di Cittadinanzattiva nonche' Coordinatore Regionale della rete Giustizia per i Diritti, e dall'avv. Ladislao Massari del foro di Brindisi.
I due legali hanno puntato i riflettori sulla valenza dell'attivita' di Cittadinanzattiva e sulla sua mission, premiata nel 2006 con la medaglia d'oro al valore civile dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, attivita' all'interno della quale si muovono le segnalazioni quotidiane dei disservizi ma anche delle buone pratiche.
Il processo ha avuto una lunga istruttoria all'esito della quale e' stato provato che ''non vi fu alcuna diffamazione ai danni del primario costituitosi parte civile, ma solo l'esercizio legittimo del TDM di lavorare per il miglioraramento dei rapporti medico-paziente, anche attraverso la critica''.

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