Fiera del Levante: il Pdl, Viesti presidente? E' incompetente

BARI. Una girandola di polemiche in Consiglio regionale pugliese sulla nomina dell'economista barese Gianfranco Viesti a presidente della Fiera del Levante, in sostituzione del dimissionario Cosimo Lacirignola. L'attacco, più veemente e concitato che mai, arriva unanime dalle forze pidielline: “Sta passando praticamente sotto silenzio il disastro gestionale della Fiera del Levante - commenta tranchant il vice capogruppo Massimo Cassano - di cui porta tutta intera la responsabilità un Governo regionale che non ha fatto nulla né per rilanciarla né per riformarla, ma in compenso la ha occupata militarmente fino alla farsa dei due Segretari per una sola Fiera ed alla investitura in atto di un ex-Assessore nonchè propagandista in carica di regime, tanto bravo a sproloquiare quanto inetto nel fare, facendole perdere verticalmente prestigio ed efficacia fino a ridurla a poco più di una sagra di paese".
"In compenso - prosegue il consigliere barese - funzionava perfettamente come vetrina della cronica vanità del Governatore, come mero strumento di manovra delle sue strategie di parte ad esclusivo uso e consumo della sua auto-promozione. Una sorta di ‘Fabbrica di Nichi’ un po’ più in grande, ma come le altre a spese di Pantalone. E così - incalza - uno dei principali orgogli di Bari e della Puglia, che da 80 anni rappresentava degnamente dinanzi al mondo l’intraprendenza della Gente di Puglia, si sta inesorabilmente spegnendo per effetto del passaggio di un’orda rossa che, per le sue devastazioni, ha l’eguale soltanto con le invasioni barbariche”.
Il consigliere regionale del Pdl Lanzillotta alza i toni e sostiene che Viesti, per suo stesso dire, è incompetente a gestire managerialmente un ente così importante per l'economia della Puglia. Per Lanzillotta il suo insediamento "non può non sollevare serie perplessità, avendo lo stesso recentemente dichiarato di non poter gestire un Ente (allora l’AQP) non essendo un manager, ma uno studioso. Pur apprezzandone le qualità, escluderei che sia riuscito in tanto poco tempo ad acquisire le esperienze e le competenze necessarie per un mestiere che (per sua stessa ammissione) non è il suo".
"La verità - aggiunge Lanzillotta - è che questa nomina ha tutto il sapore di un’operazione al tempo stessa di mera immagine e di prudente copertura delle magagne che non possono non annidarsi nel baratro finanziario dell’Ente, su cui nemmeno un socio fondatore come la Provincia di Bari riesce ad avere informazioni".

(Redazione)