BARI. Il 2010 va in archivio con i record assoluti di produzione di energia fotovoltaica. Il nostro Paese ha praticamente raggiunto la quota - 8.000 Mw - che si era prefissata di raggiungere entro il 2020. In questo contesto di grande sviluppo per questa fonte rinnovabile, la Puglia conserva lo scettro di regione leader ed anzi consolida il suo primato.
PRODUZIONE QUASI DOPPIA RISPETTO A LOMBARDIA - Pur non essendo la regione con il maggior numero di impianti (e' sesta in Italia), ha una produzione che quasi doppia quella della Lombardia, che la segue a ruota. Sono numeri che la dicono lunga sulla propensione della regione pugliese a prestarsi bene alla produzione di energia da fonti rinnovabili, visto che anche nell'eolico la Puglia snocciola numeri importanti, e che fanno aumentare il suo 'peso' nella bolletta energetica nazionale a cui contribuisce con la presenza di importanti centrali, prima fra tutte quella termoelettrica ''Federico II'' dell'Enel a Brindisi.
Ma lo sviluppo delle rinnovabili porta con se' un rovescio della medaglia che ha costretto la Regione a porre dei seri paletti per evitare la proliferazione di impianti. C'e' stato infatti un notevole consumo di territorio, soprattutto per la realizzazione di parchi fotovoltaici a terra che hanno sottratto superfici all'agricoltura.
PRODUZIONE QUASI DOPPIA RISPETTO A LOMBARDIA - Pur non essendo la regione con il maggior numero di impianti (e' sesta in Italia), ha una produzione che quasi doppia quella della Lombardia, che la segue a ruota. Sono numeri che la dicono lunga sulla propensione della regione pugliese a prestarsi bene alla produzione di energia da fonti rinnovabili, visto che anche nell'eolico la Puglia snocciola numeri importanti, e che fanno aumentare il suo 'peso' nella bolletta energetica nazionale a cui contribuisce con la presenza di importanti centrali, prima fra tutte quella termoelettrica ''Federico II'' dell'Enel a Brindisi.
Ma lo sviluppo delle rinnovabili porta con se' un rovescio della medaglia che ha costretto la Regione a porre dei seri paletti per evitare la proliferazione di impianti. C'e' stato infatti un notevole consumo di territorio, soprattutto per la realizzazione di parchi fotovoltaici a terra che hanno sottratto superfici all'agricoltura.