di Michele Tedesco.
Finale col botto: alla sbarra per gli ultimi due episodi di “Giustizia al Teatro”, previsti rispettivamente per il 23 marzo e l’ 11 aprile, compariranno Masaniello, accusato di insurrezione armata, e Lucrezia Borgia, imputata di uxoricidio. A salire all’ emiciclio, sottoponendosi come sempre al giudizio popolare, mediatico e tecnico, il Governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola, nei panni di Tommaso Aniello, paladino dei diritti del popolo nella Napoli del ‘600, e l’ Onorevole nonché Sindaco di margherita di Savoia, Gabriella Carlucci, nelle vesti dell’ affascinante e misteriosa castellana rinascimentale. La figura di Masaniello, ha spiegato ieri nella conferenza stampa di presentazione il Procuratore di Bari e Presidente del Comitato “Organizzare la Giustizia”, Antonio Laudati, è stata scelta per investigare “il ruolo del contributo dei meridionali nel processo di unificazione dell’ Italia”. La scelta dunque di un PM “Sabaudo che fosse anche esperto in terrorismo”, come ha poi sottolineato il Procuratore, è per forza di cose ricaduta su Giancarlo Caselli. Sconosciuto ancora il nome del consulente storico: si tratta, a quanto pare, di un personaggio di rilievo addirittura internazionale, con il quale l’ Università di Bari nella persona del Magnifco Rettore, Corrado Petrocelli, main partner dell’ iniziativa, è in contatto. A presiedere la giuria tecnica composta dai giornalisti, ci sarà invece Giuseppina Casella. La chiusura di questa felice iniziativa, che ha conosciuto un trend sempre crescente nel numero di partecipanti ( nella seconda rappresentazione, che vedeva processato Federico II, non si è riusciti a far fronte a una richiesta di addirittura 5500 biglietti, più del doppio della capienza del Teatro Petruzzelli ), sarà affidata alla discussa e controversa figura di Lucrezia Borgia, storicamente assurta a simbolo negativo di letale ammaliatrice. L’ Onorevole Carlucci, in un momento storico in cui il dibattito nel nostro paese è troppo spesso incentrato sull’ analisi del ruolo femminile, contribuirà ad una rivisitazione storica di un personaggio assai dibattuto e probabilmente, mai correttamente connotato. Il PM sarà il Procuratore di Matera, Celestina Gravina. La consulenza storica verrà invece affidata al prof Massimo Miglio, mentre la giuria tecnica sarà presieduta da Filiberto Palumbo. Come sempre, ai presenti in Sala, l’ ardua sentenza!