di Vittorio Polito
È stato pubblicato recentemente da Enrica Simonetti, giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno e scrittrice, il bel volumetto “Luci sull’Adriatico – Fari tra le due sponde” (Editori Laterza, pagg. 112, € 12). Una fantastica avventura, quella di Simonetti, in un mare che parla almeno quattro lingue e bagna sei nazioni, alla scoperta dei guardiani del mare. Ha pubblicato infatti alcuni libri dedicati al mare ed ai fari d’Italia. Una vera passione per l’autrice che ha anche ripercorso, circa mille anni dopo, con il veliero “IdeaDue”, la traversata dei 62 marinai che si recarono a Myra per portare a Bari le ossa di San Nicola. I fari sono costruzioni realizzate sulle coste marine, su alture, su scogli o isolotti, o in mare, dove i fondali sono bassi, finalizzati a rendere sicura la navigazione sia nelle ore diurne che notturne e segnalare opportunamente un posto ove ripararsi dai marosi in caso di tempeste e burrasche.
Enrica Simonetti nel suo libro racconta come in un viaggio tra le coste adriatiche, partendo da Santa Maria di Leuca raggiungendo anche Grecia ed Albania, parlandoci ed illustrandoci dettagliatamente non solo la posizione geografica dei vari fari, ma indicando dettagliatamente anche le coordinate di ciascuno di essi, perché possa essere anche facilmente localizzato dai natanti.
Un viaggio nelle epoche, nelle isole e nelle architetture relative a costruzioni ottocentesche nate sui resti di torri secolari. Insomma non solo una passeggiata nel mare Adriatico, ma anche un’accurata descrizione, attraverso racconti e aneddoti, la storia dei fari presenti nel mare Adriatico con tutte le curiosità e le storie ad essi legate.
L’autrice descrive per ogni faro le caratteristiche tecniche, la posizione, l’epoca di costruzione, il tipo di luce, l’altezza, insomma si ha l’impressione di leggere il diario di bordo di un esperto marinaio.
Per i baresi che vanno per mare, sarà utile ricordare le caratteristiche del faro di San Cataldo di Bari, costruito nel 1869, e rimasto identico com’era. Nel 1904 fu inaugurata la Stazione Radiotelegrafica di Guglielmo Marconi. Uno dei fari istriani più romantici è quello di Savudrija, al confine tra Croazia e Slovenia, frutto di una storia d’amore del primo ottocento tra il principe di Metternich e una bella croata dai capelli lunghi, la quale morì prima ancora che la costruzione fosse ultimata.
Condivisibile quanto scrive l’autrice in conclusione: «Il mare che qui sembra un lago, ha la sua vera onda identitaria: congiunge e non separa».
La copertina è dell’Archivio Fotografico Fotogramma di Bari, e rappresenta la lanterna del faro di Trani, mentre il progetto grafico è di Raffaella Ottaviani.
È stato pubblicato recentemente da Enrica Simonetti, giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno e scrittrice, il bel volumetto “Luci sull’Adriatico – Fari tra le due sponde” (Editori Laterza, pagg. 112, € 12). Una fantastica avventura, quella di Simonetti, in un mare che parla almeno quattro lingue e bagna sei nazioni, alla scoperta dei guardiani del mare. Ha pubblicato infatti alcuni libri dedicati al mare ed ai fari d’Italia. Una vera passione per l’autrice che ha anche ripercorso, circa mille anni dopo, con il veliero “IdeaDue”, la traversata dei 62 marinai che si recarono a Myra per portare a Bari le ossa di San Nicola. I fari sono costruzioni realizzate sulle coste marine, su alture, su scogli o isolotti, o in mare, dove i fondali sono bassi, finalizzati a rendere sicura la navigazione sia nelle ore diurne che notturne e segnalare opportunamente un posto ove ripararsi dai marosi in caso di tempeste e burrasche.
Enrica Simonetti nel suo libro racconta come in un viaggio tra le coste adriatiche, partendo da Santa Maria di Leuca raggiungendo anche Grecia ed Albania, parlandoci ed illustrandoci dettagliatamente non solo la posizione geografica dei vari fari, ma indicando dettagliatamente anche le coordinate di ciascuno di essi, perché possa essere anche facilmente localizzato dai natanti.
Un viaggio nelle epoche, nelle isole e nelle architetture relative a costruzioni ottocentesche nate sui resti di torri secolari. Insomma non solo una passeggiata nel mare Adriatico, ma anche un’accurata descrizione, attraverso racconti e aneddoti, la storia dei fari presenti nel mare Adriatico con tutte le curiosità e le storie ad essi legate.
L’autrice descrive per ogni faro le caratteristiche tecniche, la posizione, l’epoca di costruzione, il tipo di luce, l’altezza, insomma si ha l’impressione di leggere il diario di bordo di un esperto marinaio.
Per i baresi che vanno per mare, sarà utile ricordare le caratteristiche del faro di San Cataldo di Bari, costruito nel 1869, e rimasto identico com’era. Nel 1904 fu inaugurata la Stazione Radiotelegrafica di Guglielmo Marconi. Uno dei fari istriani più romantici è quello di Savudrija, al confine tra Croazia e Slovenia, frutto di una storia d’amore del primo ottocento tra il principe di Metternich e una bella croata dai capelli lunghi, la quale morì prima ancora che la costruzione fosse ultimata.
Condivisibile quanto scrive l’autrice in conclusione: «Il mare che qui sembra un lago, ha la sua vera onda identitaria: congiunge e non separa».
La copertina è dell’Archivio Fotografico Fotogramma di Bari, e rappresenta la lanterna del faro di Trani, mentre il progetto grafico è di Raffaella Ottaviani.
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