MOLFETTA (BA). Hanno fatto perdere all'Azienda Muncipalizzata dei Servizi del Comune di Molfetta, in provincia di Bari, i ricavi dello smaltimento dei rifiuti speciali (dai 40 euro a tonnellata per i rifiuti piu' sporchi o difficili da gestire ai 460 per l'alluminio): e' l'accusa nei confronti di un funzionario e di due dipendenti della societa' con compiti operativi, ritenuti responsabili di concorso in peculato continuato, e a carico di un autodemolitore di Bisceglie accusato invece di ricettazione, che sono stati arrestati dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia dei carabinieri.
LE INDAGINI - Le misure restrittive cautelari sono state emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, su richiesta della Procura. Le indagini, svolte da giugno a novembre, hanno permesso di accertare che i primi tre, in qualita' di incaricati di pubblico servizio, avevano organizzato e gestito personalmente, per mesi, il sistematico trasporto di materiale ferroso (circa 170 tonnellate), frutto della raccolta differenziata comunale, verso il quarto arrestato, un autodemolitore di Bisceglie, affinche' lo smaltisse.
Il direttore generale dell'Asm e i suoi collaboratori gia' nei primi mesi del 2010 avevano scoperto e denunciato un ammanco di rottami ferrosi, presenti nella 'giacenza contabile' dell'Asm, ma fisicamente assenti nel centro di raccolta dei rifiuti. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Trani, e svolte dai carabinieri con pedinamenti e riprese video, hanno permesso di accertare chi fosse materialmente a far sparire i rottami non lasciandone traccia nei verbali di scarico del materiale accantonato. Ai quattro arrestati il Gip del Tribunale di Trani ha concesso gli arresti domiciliari.
LE INDAGINI - Le misure restrittive cautelari sono state emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, su richiesta della Procura. Le indagini, svolte da giugno a novembre, hanno permesso di accertare che i primi tre, in qualita' di incaricati di pubblico servizio, avevano organizzato e gestito personalmente, per mesi, il sistematico trasporto di materiale ferroso (circa 170 tonnellate), frutto della raccolta differenziata comunale, verso il quarto arrestato, un autodemolitore di Bisceglie, affinche' lo smaltisse.
Il direttore generale dell'Asm e i suoi collaboratori gia' nei primi mesi del 2010 avevano scoperto e denunciato un ammanco di rottami ferrosi, presenti nella 'giacenza contabile' dell'Asm, ma fisicamente assenti nel centro di raccolta dei rifiuti. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Trani, e svolte dai carabinieri con pedinamenti e riprese video, hanno permesso di accertare chi fosse materialmente a far sparire i rottami non lasciandone traccia nei verbali di scarico del materiale accantonato. Ai quattro arrestati il Gip del Tribunale di Trani ha concesso gli arresti domiciliari.