BARI. “Vendola illustri in Consiglio la situazione del comparto sanitario regionale, informi l’assemblea delle misure che intende adottare e relazioni sullo stato dell’arte del piano di rientro, misura resasi necessaria per frenare la costosissima ed inefficace linea politica seguita dal suo governo". E' la denuncia fatta dal consigliere regionale del Pdl Massimo Cassano sullo spinoso tema sanitario pugliese.
"Per questo - prosegue in una nota il vicecapogruppo del Popolo della Libertà in Consiglio pugliese - chiedo una seduta monotematica del Consiglio regionale, confidando nel senso di responsabilità e nella sensibilità del presidente Onofrio Introna. Infatti, la situazione già difficile in passato, - spiega il politico barese - si fa di giorno in giorno sempre più insostenibile, a partire dall’allungamento delle liste di attesa: a fronte di spese enormi e la cui entità è ancora oggi ignota a noi consiglieri regionali, il sistema sanitario pugliese eroga servizi lontani dalle aspettative dei cittadini per i quali si prevedono ulteriori disagi in conseguenza dell’entrata in vigore del piano di razionalizzazione della rete ospedaliera elaborato dal governo Vendola senza il preventivo confronto con le istituzioni dei territori interessati alle dismissioni di ben 18 ospedali".
"In stile con la retorica vendoliana - incalza Cassano - è la falsa promessa formulata dalla maggioranza di risarcire queste popolazioni con interventi di riconversione dei complessi ospedalieri prossimi alla dismissione. Invece - prosegue - abbiamo certezza che il governo regionale non riesce più a controllare il complesso sistema della sanità regionale: per ammissione dello stesso assessore alla salute Tommaso Fiore, - spiega Cassano - i direttori generali di cui chiediamo l’immediata rimozione con conseguente commissariamento di tutte le Asl pugliesi, non prendono neppure in considerazione le direttive assessorili legate all’attuazione del piano di riordino ospedaliero, forse nella speranza di conquistare qualche benevolenza politica e riottenere così l’incarico".
"Quanto denunciato dall’assessore - conclude Cassano - è di una gravità assoluta, perché rischia di portare la Puglia al commissariamento della sanità , atteso che il governo regionale a malapena riesce a gestire le quotidiane emergenze, non avendo neppure idea di quale modello di sanità seguire per uscire dalla crisi”.
"Per questo - prosegue in una nota il vicecapogruppo del Popolo della Libertà in Consiglio pugliese - chiedo una seduta monotematica del Consiglio regionale, confidando nel senso di responsabilità e nella sensibilità del presidente Onofrio Introna. Infatti, la situazione già difficile in passato, - spiega il politico barese - si fa di giorno in giorno sempre più insostenibile, a partire dall’allungamento delle liste di attesa: a fronte di spese enormi e la cui entità è ancora oggi ignota a noi consiglieri regionali, il sistema sanitario pugliese eroga servizi lontani dalle aspettative dei cittadini per i quali si prevedono ulteriori disagi in conseguenza dell’entrata in vigore del piano di razionalizzazione della rete ospedaliera elaborato dal governo Vendola senza il preventivo confronto con le istituzioni dei territori interessati alle dismissioni di ben 18 ospedali".
"In stile con la retorica vendoliana - incalza Cassano - è la falsa promessa formulata dalla maggioranza di risarcire queste popolazioni con interventi di riconversione dei complessi ospedalieri prossimi alla dismissione. Invece - prosegue - abbiamo certezza che il governo regionale non riesce più a controllare il complesso sistema della sanità regionale: per ammissione dello stesso assessore alla salute Tommaso Fiore, - spiega Cassano - i direttori generali di cui chiediamo l’immediata rimozione con conseguente commissariamento di tutte le Asl pugliesi, non prendono neppure in considerazione le direttive assessorili legate all’attuazione del piano di riordino ospedaliero, forse nella speranza di conquistare qualche benevolenza politica e riottenere così l’incarico".
"Quanto denunciato dall’assessore - conclude Cassano - è di una gravità assoluta, perché rischia di portare la Puglia al commissariamento della sanità , atteso che il governo regionale a malapena riesce a gestire le quotidiane emergenze, non avendo neppure idea di quale modello di sanità seguire per uscire dalla crisi”.
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