BARI. Preceduta dall’esecuzione dell’inno di Mameli, ha avuto inizio la seduta del Consiglio regionale convocata per l’esame ed approvazione del piano di rientro della Regione Puglia, documento che contiene le intese raggiunte tra governo nazionale e regionale in tema di contenimento e razionalizzazione della spesa sanitaria.
Il presidente dell’assemblea, Onofrio Introna, prima di affidare la parola al relatore del disegno di legge, il presidente della Commissione sanità Dino Marino, ha informato l’assemblea dei tempi che regoleranno il dibattito: gli interventi dei capigruppo non potranno superare i 20 minuti che si riducono a 10 per i consiglieri regionali. Non sono previste sospensioni della seduta nel corso dei lavori.
IL DIBATTITO - Rocco Palese (capogruppo consiliare PdL): “Nessuna riduzione degli sprechi, nessun taglio alla spesa per beni e servizi, non vi sono norme per il controllo della spesa sanitaria e manca la proposta di un nuovo modello organizzativo del sistema sanitario. Per questi motivi il Pdl voterà questo Piano di Rientro.
La Giunta Vendola poteva presentare al Governo nazionale un Piano di Rientro completamente diverso, fatto di norme strutturali di contenimento e taglio della spesa, di riduzione di almeno l’1% della spesa per l’acquisto di beni e servizi, poteva proporre un nuovo modello di organizzazione calibrato non sui tagli ai servizi, ma sulla riduzione degli sprechi. Non è vero che il Governo nazionale impone alla Puglia le scelte che questo Governo regionale sta compiendo; il Governo chiede alla Puglia di rispettare le intese che la Puglia (come tutte le altre Regioni) ha sottoscritto nel 2005 e nel 2009 e che prevedono una riduzione di posti letto per numero di abitanti e poi le chiede di rientrare nei parametri del Patto di Stabilità.
Pur non condividendo il Piano, però, il centrodestra con grande responsabilità darà il proprio contributo affinché la Puglia possa presentarsi con il Piano già approvato al confronto con il Governo nazionale e le altre Regioni”
Michele Losappio (capogruppo consiliare SEL): “Siamo di fronte ad un momento molto importante per la nostra Regione. In primo luogo, approvando questo ddl evitiamo l’onere del commissariamento e questo va a merito dell’intero Consiglio regionale. Con la sottoscrizione dell’accordo col Governo nazionale, inoltre, rimpinguiamo la nostra provvista finanziaria. E’ vero che siamo di fronte ad una situazione socialmente dolorosa, ma si offre al sistema salute della Puglia l’occasione di una profonda verifica e l’avvio di una fase diversa. E’ stato inoltre il momento di un grande dibattito pubblico e aperto, a volte concentrato su temi di localismo esasperato, ma utile per arrivare ad una soluzione quanto più possibile condivisa”.
Pino Romano (consigliere regionale PD): “Registro la disponibilità del Consiglio ad affrontare il tema con lo spirito del confronto. Gli interessi in ballo erano tanti e fondamentalmente, allo stato attuale, non esiste in tutta Europa, una soluzione che possa portare alla contrazione della spesa sanitaria.
E’ vero che in Puglia ci sono criticità più acute: il ricorso e l’inappropriatezza del ricovero sono tra i più alti in Italia, e manca quasi del tutto la razionalizzazione dei servizi. Però, con questo Piano stiamo andando nella giusta direzione e spero che questo provvedimento non venga percepito dalla gente come razionamento di servizi, ma un’opportunità di razionalizzazione. Sulla scia di quanto già fatto dalla Regione Toscana, consiglio all’assessore Fiore di istituire una commissione che si confronti continuamente col territorio, in modo da creare una vera e propria cultura per le buone politiche della salute”.
Il presidente dell’assemblea, Onofrio Introna, prima di affidare la parola al relatore del disegno di legge, il presidente della Commissione sanità Dino Marino, ha informato l’assemblea dei tempi che regoleranno il dibattito: gli interventi dei capigruppo non potranno superare i 20 minuti che si riducono a 10 per i consiglieri regionali. Non sono previste sospensioni della seduta nel corso dei lavori.
IL DIBATTITO - Rocco Palese (capogruppo consiliare PdL): “Nessuna riduzione degli sprechi, nessun taglio alla spesa per beni e servizi, non vi sono norme per il controllo della spesa sanitaria e manca la proposta di un nuovo modello organizzativo del sistema sanitario. Per questi motivi il Pdl voterà questo Piano di Rientro.
La Giunta Vendola poteva presentare al Governo nazionale un Piano di Rientro completamente diverso, fatto di norme strutturali di contenimento e taglio della spesa, di riduzione di almeno l’1% della spesa per l’acquisto di beni e servizi, poteva proporre un nuovo modello di organizzazione calibrato non sui tagli ai servizi, ma sulla riduzione degli sprechi. Non è vero che il Governo nazionale impone alla Puglia le scelte che questo Governo regionale sta compiendo; il Governo chiede alla Puglia di rispettare le intese che la Puglia (come tutte le altre Regioni) ha sottoscritto nel 2005 e nel 2009 e che prevedono una riduzione di posti letto per numero di abitanti e poi le chiede di rientrare nei parametri del Patto di Stabilità.
Pur non condividendo il Piano, però, il centrodestra con grande responsabilità darà il proprio contributo affinché la Puglia possa presentarsi con il Piano già approvato al confronto con il Governo nazionale e le altre Regioni”
Michele Losappio (capogruppo consiliare SEL): “Siamo di fronte ad un momento molto importante per la nostra Regione. In primo luogo, approvando questo ddl evitiamo l’onere del commissariamento e questo va a merito dell’intero Consiglio regionale. Con la sottoscrizione dell’accordo col Governo nazionale, inoltre, rimpinguiamo la nostra provvista finanziaria. E’ vero che siamo di fronte ad una situazione socialmente dolorosa, ma si offre al sistema salute della Puglia l’occasione di una profonda verifica e l’avvio di una fase diversa. E’ stato inoltre il momento di un grande dibattito pubblico e aperto, a volte concentrato su temi di localismo esasperato, ma utile per arrivare ad una soluzione quanto più possibile condivisa”.
Pino Romano (consigliere regionale PD): “Registro la disponibilità del Consiglio ad affrontare il tema con lo spirito del confronto. Gli interessi in ballo erano tanti e fondamentalmente, allo stato attuale, non esiste in tutta Europa, una soluzione che possa portare alla contrazione della spesa sanitaria.
E’ vero che in Puglia ci sono criticità più acute: il ricorso e l’inappropriatezza del ricovero sono tra i più alti in Italia, e manca quasi del tutto la razionalizzazione dei servizi. Però, con questo Piano stiamo andando nella giusta direzione e spero che questo provvedimento non venga percepito dalla gente come razionamento di servizi, ma un’opportunità di razionalizzazione. Sulla scia di quanto già fatto dalla Regione Toscana, consiglio all’assessore Fiore di istituire una commissione che si confronti continuamente col territorio, in modo da creare una vera e propria cultura per le buone politiche della salute”.