Rientro sanitario: Decaro, miglioriamo sistema. Palese, è da oscar della mistificazione

BARI. “La Puglia dovrà fare di necessità virtù”: ne è convinto il capogruppo del Partito democratico alla Regione Puglia, Antonio Decaro, secondo il quale “è giunto il momento di trasformare la sciagurata decisione del governo nazionale, che con il Piano di rientro impone alla Puglia di tagliare 2.200 posti letto, in una occasione per reingegnerizzare il nostro sistema sanitario regionale”.
“Innanzitutto – spiega Decaro - dovremo realizzare e ristrutturare i presidi socio-sanitari territoriali - a partire dagli ospedali da riconvertire – per attivare nel più breve tempo possibile le residenze sanitarie assistenziali (RSA) con posti letto per anziani, i poliambulatori e le case della salute. Parallelamente dovremo realizzare nuove strutture ospedaliere, di grandi e medie dimensioni, che potranno offrire un servizio altamente specializzato ai cittadini”.
In questa maniera, sottolinea il capogruppo Pd, "oltre a restituire efficienza e funzionalità al servizio sanitario pugliese, offrendo ai cittadini servizi sanitari territoriali migliori, ridurremo contemporaneamente il carico, a volte inappropriato, che ricade sulle strutture ospedaliere”.

"I GRANDI OSPEDALI" - “Utilizzando i 130 milioni dei fondi ex art. 20 della legge 67/88, stanziati dal governo per l’annualità 2011, e i circa 70 milioni di euro della misura 3.1 dei fondi Fesr – aggiunge – potremo realizzare nuove strutture sanitarie territoriali e riqualificare quelle esistenti. Con parte di questi fondi sarà possibile ancora – prosegue Decaro – coinvolgere i privati nella costruzione dei grandi ospedali, attraverso la formula del project financing così come già fanno non solo all’estero, ad esempio in Inghilterra, ma anche in Toscana. Con il contributo del capitale privato – precisa - potremo così far partire i cantieri degli ospedali già previsti dal piano regionale, e per alcuni dei quali esistono già gli studi di fattibilità prodotti dalle Asl pugliesi: per esempio nelle zone Ostuni-Fasano-Cisternino (251 posti letto – 83 Milioni di euro); Maglie-Poggiardo-Scorrano (400 posti letto – 150 milioni di eruo); Massafra-Martina (210 posti letto); Manduria(167 posti letto); Andria-Canosa-Minervino (400 posti letto – 135 milioni di euro)”.
Mentra con "l’altra quota dei fondi ex articolo 20, unita ai fondi Fesr recuperati alla linea 3.1 da altre linee di intervento, potremo avviare la successiva realizzazione degli ospedali di Bisceglie-Trani; Giovinazzo-Molfetta-Ruvo; Conversano-Gioia-Monopoli-Noci-Putignano; e Copertino-Galatina-Nardò”.
“Già nei prossimi giorni – conclude Decaro - il Partito democratico, con il suo segretario Sergio Blasi, convocherà la segreteria regionale per discutere insieme ai suoi consiglieri e all’assessore regionale alle Opere pubbliche, Fabiano Amati, tutti gli aspetti relativi al piano dei grandi ospedali della nostra regione”.
Una querelle quella del Piano che infiammo il già bollente clima politico regionale, dunque. Al politico del Pd per il capogruppo del Pdl Rocco Palese va certamente "l'oscar della mistificazione nonostante la sua breve permanenza in Consiglio. Smetta - commenta Palese - di dire la bugia che Governo impone alla Puglia di tagliare 2200 posti letto. Domani gli regaleremo i testi delle due intese che la Regione Puglia e le altre regioni hanno firmato col Governo nel 2005 e nel 2009 in cui concordavano la riduzione graduale dei posti letto per numero di abitanti. Le altre Regioni hanno applicato quelle intese e la Puglia di Vendola no perché la sinistra ha preferito farsi le varie campagne elettorali senza recepire quelle intese. Quindi è solo colpa di Vendola se ora siamo a questo punto”.

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