Ruby: Corona, vi mostrerò le foto di Berlusconi nudo. Pronto dossier anti-intercettazioni

di Roberta Calò
“Quando salimmo sull'aereo il presidente non mostrò nessuna particolare attenzione o intimità per Sara, e mi sembrò semplicemente collegarla al Grande fratello messo in onda su una delle sue reti, Canale 5. Parlarono forse per un minuto”. Con queste parole Sgarbi scagiona il Premier assumendosi in prima persona la responsabilità di aver personalmente invitato Sara Tommasi su un volo di Stato che l’ha portata in Bulgaria “Dopo averla vista in due occasioni molto serenamente ho pensato di invitarla a una manifestazione folcloristica e significativa: l'inaugurazione dell'unico monumento a Garibaldi nel 150mo dell'Unità d'Italia. Ma non in Italia. In Bulgaria a Sofia”. Il sindaco della città di Salemi racconta di aver ricevuto per il suo ruolo pubblico l’invito a recarsi a Sofia e conclude dicendo: “Avendo considerato del tutto normale, curiosa e beneducata Sara Tommasi, le chiesi di accompagnarmi”.
Ieri sera, il celebre intellettuale è stato ospite del Chiambretti Night e ha dato ampio sfogo alle sue poco ortodosse performance linguistiche, dichiarando che effettivamente esistono foto del Premier nudo in compagnia di una escort, ma che non è giustificabile quello che sta accadendo, in quanto si tratta di una sfera di vita privata: “Ma saranno anche cazzi suoi quello che fa dentro casa sua no? Ma cosa frega agli italiani di quello che fa lui! E’ solo una spesa pubblica! Nient’altro”.
Sgarbi dichiara, senza timore, di aver anche intercesso presso Lele Mora per aiutare a livello lavorativo Sara Tommasi prima, secondo quanto dichiarato dall’intervistato, che il celebre talent scout fosse coinvolto nello scandalo.
Anche Fabrizio Corona, ampiamente noto alle trasmissioni televisive, è in trattative con Chiambretti Night e Domenica Cinque per rendere pubbliche le foto di Berlusconi nudo che testimoniano i festini che hanno avuto luogo ad Arcore.
Intanto a Palazzo Grazioli si sono riunite le menti dei singoli settori per organizzare la controffensiva mediatica sul caso Ruby. Il bersaglio a cui puntare ora è manovrare l’opinione pubblica. Dopo un pranzo con Giuliano Ferrara, la famiglia Berlusconi ha aperto le porte al direttore del Giornale, Alessandro Sallusti, quello di Studio Aperto, Giovanni Toti, il direttore di Video News, Claudio Brachino (sospeso dall´Ordine per il servizio sui calzini del giudice Mesiano) e il direttore di Chi, Alfonso Signorini, la mente delle ricostruzioni di fantasia su Noemi. Dal fronte politico, invece, non giungono notizie di cambi di rotta: “Gli italiani ci chiedono di andare avanti, il voto anticipato non è nei nostri piani”, commenta il portavoce Paolo Bonaiuti.
Il Premier in persona, peraltro, richiama l’attenzione sulla situazione dell’Italia che sta vivendo in un clima isolamento crescente a livello internazionale: “Mi guardavano come fossi un mostro. E' questo il bel risultato che hanno ottenuto questi magistrati: il discredito non della mia persona ma del paese”. Berlusconi, in una pausa di un summit Ue, si è lasciato andare ad uno slancio di finta preoccupazione paterna nei confronti di un’Italia svilita agli occhi delle altre nazioni: “Tutti gli attacchi che mi fanno in Italia trovano un riflesso immediato sulla stampa straniera. E i leader europei, che leggono quei giornali, pensano che sia tutto vero. Mi fanno passare per uno sporcaccione e i miei colleghi pensano che in Italia non ci sia più un governo, che siamo ormai nel caos”.
Pronto a trasferire la sua battaglia su un livello di attenzione popolare ben più ampio per risanare l’etica della sua persona agli occhi di tutti, il Presidente del Consiglio avrebbe riunito un gruppo di esperti per realizzare un dossier sulle legislazioni degli altri paesi europei in materia di intercettazioni; uno studio comparato per “per dimostrare che la vera anomalia italiana non è quella rappresentata dal sottoscritto, ma da una casta di pm intoccabili che sforna intercettazioni a go-go per rifornire ogni giorno le gazzette amiche”.
Il dossier, oltre ad essere presentato come anticipato dal ministro degli Esteri Frattini, in sede di Corte europea a Strasburgo, verrà inviato a tutti gli ambasciatori che lo dovranno mostrare ai loro interlocutori di governo e ai loro leaders.
In questo fasullo e inevitabilmente antidemocratico tentativo di Berlusconi di mettere l’Italia alla pubblica “(ver)-gogna”, nessuno riesce a frenare gli eventi e a riprendere il controllo di un Paese che finisce alla deriva, a briglie sciolte, seguendo passivamente le reazioni di un solo e a quanto pare incontrastabile uomo che continua a ripetere a sua discolpa: “Inchieste farsesche, degne della Ddr”. Come sfacciatamente dichiarato al Foglio: “Non ce la faranno a mettere a segno il loro golpe perché in una democrazia il giudice di ultima istanza, quando si tratta di decidere chi governa, è il popolo elettore e con esso il parlamento, che sono i soli titolari della sovranità politica”. “Stavolta –prosegue il presidente del Consiglio- c'è una coscienza pubblica diffusa dell'intollerabilità costituzionale e civile di un siffatto modo di procedere, il famoso golpe bianco, anche perchè abbiamo un presidente che è un galantuomo, e allora ricorrono a quello che lei, caro direttore, ha chiamato golpe morale. E' per questo che nel documento del Popolo della Libertà si parla di eversione politica. E' un giudizio tecnico, non uno sfogo irresponsabile”.
“Non si comprende in base a quale norma, come nell'inchiesta inaccettabile di Napoli; oppure, come è avvenuto a Milano, scelgono insieme i tempi e i modi per trasformare in scandalo internazionale inchieste farsesche e degne della caccia spionistica alle 'vite degli altri' che si faceva nella Germania comunista”.
Il Premier, senza mezzi termini, richiede a voce ampia l’immunità come filtro tra i poteri, come strumento per preservare le alte cariche politiche da “persecuzioni giudiziarie” in casi come questi in cui, lo stesso Presidente del Consiglio spiega: “Io, qualche volta, sono come tutti anche un peccatore, ma la giustizia moraleggiante che viene agitata contro di me è fatta per "andare oltre" me. E' fatta per mandare al potere attraverso un uso antigiuridico del diritto e della legalità, l'idea di cultura, di civiltà e di vita, di una èlite che si crede senza peccato, il che è semplicemente scandaloso, è illiberalità allo stato puro”.
Intanto i magistrati mirano a chiudere entro dieci giorni almeno i fascicoli che riguardano la consigliera regionale della Lombardia, Nicole Minetti, il manager dei Vip, Lele Mora, e il direttore del Tg4, Emilio Fede; si attende, invece, entro lunedì la decisione del giudice per le indagini preliminari Cristina Di Censo circa la possibilità di procedere con rito immediato per portare avanti le vicende giudiziarie di Berlusconi.
In attesa che si faccia luce e giustizia su quanto sta accadendo, l’opinione pubblica si mobilita in Italia e nel mondo; aderiranno ben 234 città italiane alla manifestazione “Se non ora quando?” come forma di protesta contro “l’etica berlusconiana”. Ad affiancare il nostro pese scenderanno in piazza anche donne e uomini di Amsterdam, Honolulu, New York, Boston, Parigi, Londra, Mozambico, Nuova Zelanda, Spagna, Giappone, Canada, Grecia. Un’iniziativa che la Santanchè ha commentato così: “Queste donne sono strumento dei maschi di sinistra. Non c'entra la dignità”.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto