di Roberta Calò. “Bisogna reagire, spiegare alla gente quello che facciamo, io sono stanco che non si parli del nostro lavoro. E poi ogni legge che facciamo viene bocciata dalla Consulta. E qui alla Camera ci viene impedito di portare avanti i provvedimenti”.
Questo è quanto riferisce il Premier alle deputate del Pdl in merito al suo da fare non ad Arcore ma al governo. “Ora basta, dobbiamo reagire, la situazione è inaccettabile e io sono stufo, stufo! Pm e Corte costituzionale ci impediscono di lavorare e provano a ostacolarmi in ogni modo”. Inutile, conclude il Cavaliere “fare leggi, tanto la Corte costituzionale puntualmente le boccia: la situazione è insostenibile”.
“Non sono più disposto ad accettare che una legge approvata dal Parlamento venga abrogata da giudici che per la gran parte provengono da sinistra, non ce la faccio più, è inaccettabile”.
A proposito della telefonata, spiega: “Sarei venuto meno ai miei doveri se non avessi chiamato quella sera in questura a Milano”.
E per non farsi mancare nulla, prosegue ironizzando sull’opposizione: “Oggi sono entrato in parlamento e anche la sinistra voleva venire a fare il 'bunga bunga', mi hanno accolto al grido 'bunga bunga'... Sapete cos'è il bunga bunga? Vuol dire 'andiamo a divertirci, a ballare, a bere qualcosa'. Anche la sinistra è stata convinta a questa mia visione della vita”.
E se Berlusconi si perde in quattro chiacchiere tra discolpa e satira, le tasche degli italiani si svuotano. La crisi, a quanto pare, infatti, non avrebbe certo sfiorato le alte cariche del governo. Il Presidente del Consiglio si è messo in tasca in questi giorni 118 milioni di dividendi in contanti, Marina ha incassato dalla sua Holding quarta 12 milioni, Piersilvio - titolare della Holding quinta - si è accontentato di 5 milioni, mentre la Holding quattordicesima ha regalato a Barbara, Eleonora e Luigi - i figli di Veronica Lario - un assegno di 10 milioni a testa. Bilanci, dunque, da capogiro nelle tasche del sultano e delle sue concubine. Berlusconi, infatti, secondo quanto riferito da Ruby nel corso dell’interrogatorio del 22 Luglio, le avrebbe regalato una collana in oro bianco con una croce tempestata di diamanti e una targhetta riportante la lettera R simbolo del suo produttore Recarlo di Valenza Po. Nella testimonianza si parla di un dono da 15mila euro; in realtà i produttori parlano di un valore di 2.400 euro. Gli stessi avrebbero peraltro affermato che un uomo vicino a Berlusconi ne avrebbe acquistate ben cento esemplari.
La giovane marocchina, peraltro, avrebbe accusato e denunciato la coinquilina brasiliana Michelle C. di avergliela sottratta. Quest’ultima, in realtà, ha riferito che si trattava di un regalo che le aveva fatto un uomo vicino al Premier con cui aveva avuto una relazione. A darle ragione la Procura che le ha restituito l’oggetto prosciogliendola dall’accusa.
Ma il generoso Cavaliere non manca di farsi i conti in tasca e infatti dichiara: “E' una persecuzione giudiziaria, ho speso 340 milioni di euro in avvocati, calcolate che Mondadori ne vale 360...”.
Eppure, secondo le ultime analisi, il Premier avrebbe emesso bonifici per un totale di 1 milione e 200mila euro e assegni fino a 10 milioni di euro; per quel che concerne le elargizioni alle papi-girls, si parla di cifre che si aggirano intorno ai 406.000. Uno storico dei traffici finanziari avrebbe portato alla luce anche un passaggio di soldi da Berlusconi a Spinelli a Lele Mora e, infine, a Emilio Fede.
Ma ancora più intriganti sono le dichiarazioni di alcune ragazze che parteciparono ai festini: “Oltre che per le palle bisogna prenderlo per il coso... Domani se è aperto vado in un sexy shop e prendo un po' di cose per me e te: più tr... siamo più bene ci vorrà”. “Sta peggiorando, eh, con l'invecchiamento si peggiora... Ci ha fatto un discorso pazzesco, ci ha detto che un operaio lo guadagna in cinque mesi (il denaro che dà a noi ragazze, ndr). Dovresti dirgli che ha ragione, però se ci abitui in un modo, scuse moi, è ovvio che...". E l'amica completa la frase fulminante: “...non è che stai uscendo con Gino il calzolaio”. Per poi concludere con la speranza che forse hanno un po’ tutti gli italiani: “Speriamo che torniamo tutte con le tasche piene”.
Intanto i rappresentanti legali di Berlusconi, Niccolò Ghedini e Pietro Longo, fanno sapere che non presenteranno istanza di legittimo impedimento per quanto concerne l’udienza di lunedì prossimo del processo sui diritti tv Mediaset e sull’eventuale frode fiscale.
Si tratterebbe, infatti, di un’udienza di routine in cui non è richiesta la presenza dell’indagato; la finalità è quella solo di stilare un calendario delle tappe successive.
E mentre i due Presidenti si rimpallano accuse su tutti i fronti, pubblici e privati, il leader della Lega, Umberto Bossi, ha dichiarato: “Tra Fini e Berlusconi ci sono sempre le stesse polemiche e non piacciono alla gente. Saggezza vorrebbe che si fermassero, da una parte e dell'altra”.
Mentre i nostri politicanti maneggiano con poca cura il destino dell’Italia, l’estero si fa beffa del nostro Paese descritto come: “Un regno autoritario fatto di corruzione e orge”. Questi i termini utilizzati da Charlie Brocker, scrittore, giornalista e autore comico britannico conduttore della trasmissione 10 O’Clock Live; il suo punto di vista sul Rubygate appare subito molto chiara: “Sembrerebbe ineleggibile, ma è al potere da anni [...] Quando lo accusarono di falso in bilancio, cambiò la legge sui bilanci [...] Se saltasse da una rupe, prima di toccare terra cambierebbe la legge di gravità”. Un’opinione che probabilmente contrasterebbe con quanto affermato dal nostro dittatore repubblicano: “Nessuno governa meglio di me”.
Questo è quanto riferisce il Premier alle deputate del Pdl in merito al suo da fare non ad Arcore ma al governo. “Ora basta, dobbiamo reagire, la situazione è inaccettabile e io sono stufo, stufo! Pm e Corte costituzionale ci impediscono di lavorare e provano a ostacolarmi in ogni modo”. Inutile, conclude il Cavaliere “fare leggi, tanto la Corte costituzionale puntualmente le boccia: la situazione è insostenibile”.
“Non sono più disposto ad accettare che una legge approvata dal Parlamento venga abrogata da giudici che per la gran parte provengono da sinistra, non ce la faccio più, è inaccettabile”.
A proposito della telefonata, spiega: “Sarei venuto meno ai miei doveri se non avessi chiamato quella sera in questura a Milano”.
E per non farsi mancare nulla, prosegue ironizzando sull’opposizione: “Oggi sono entrato in parlamento e anche la sinistra voleva venire a fare il 'bunga bunga', mi hanno accolto al grido 'bunga bunga'... Sapete cos'è il bunga bunga? Vuol dire 'andiamo a divertirci, a ballare, a bere qualcosa'. Anche la sinistra è stata convinta a questa mia visione della vita”.
E se Berlusconi si perde in quattro chiacchiere tra discolpa e satira, le tasche degli italiani si svuotano. La crisi, a quanto pare, infatti, non avrebbe certo sfiorato le alte cariche del governo. Il Presidente del Consiglio si è messo in tasca in questi giorni 118 milioni di dividendi in contanti, Marina ha incassato dalla sua Holding quarta 12 milioni, Piersilvio - titolare della Holding quinta - si è accontentato di 5 milioni, mentre la Holding quattordicesima ha regalato a Barbara, Eleonora e Luigi - i figli di Veronica Lario - un assegno di 10 milioni a testa. Bilanci, dunque, da capogiro nelle tasche del sultano e delle sue concubine. Berlusconi, infatti, secondo quanto riferito da Ruby nel corso dell’interrogatorio del 22 Luglio, le avrebbe regalato una collana in oro bianco con una croce tempestata di diamanti e una targhetta riportante la lettera R simbolo del suo produttore Recarlo di Valenza Po. Nella testimonianza si parla di un dono da 15mila euro; in realtà i produttori parlano di un valore di 2.400 euro. Gli stessi avrebbero peraltro affermato che un uomo vicino a Berlusconi ne avrebbe acquistate ben cento esemplari.
La giovane marocchina, peraltro, avrebbe accusato e denunciato la coinquilina brasiliana Michelle C. di avergliela sottratta. Quest’ultima, in realtà, ha riferito che si trattava di un regalo che le aveva fatto un uomo vicino al Premier con cui aveva avuto una relazione. A darle ragione la Procura che le ha restituito l’oggetto prosciogliendola dall’accusa.
Ma il generoso Cavaliere non manca di farsi i conti in tasca e infatti dichiara: “E' una persecuzione giudiziaria, ho speso 340 milioni di euro in avvocati, calcolate che Mondadori ne vale 360...”.
Eppure, secondo le ultime analisi, il Premier avrebbe emesso bonifici per un totale di 1 milione e 200mila euro e assegni fino a 10 milioni di euro; per quel che concerne le elargizioni alle papi-girls, si parla di cifre che si aggirano intorno ai 406.000. Uno storico dei traffici finanziari avrebbe portato alla luce anche un passaggio di soldi da Berlusconi a Spinelli a Lele Mora e, infine, a Emilio Fede.
Ma ancora più intriganti sono le dichiarazioni di alcune ragazze che parteciparono ai festini: “Oltre che per le palle bisogna prenderlo per il coso... Domani se è aperto vado in un sexy shop e prendo un po' di cose per me e te: più tr... siamo più bene ci vorrà”. “Sta peggiorando, eh, con l'invecchiamento si peggiora... Ci ha fatto un discorso pazzesco, ci ha detto che un operaio lo guadagna in cinque mesi (il denaro che dà a noi ragazze, ndr). Dovresti dirgli che ha ragione, però se ci abitui in un modo, scuse moi, è ovvio che...". E l'amica completa la frase fulminante: “...non è che stai uscendo con Gino il calzolaio”. Per poi concludere con la speranza che forse hanno un po’ tutti gli italiani: “Speriamo che torniamo tutte con le tasche piene”.
Intanto i rappresentanti legali di Berlusconi, Niccolò Ghedini e Pietro Longo, fanno sapere che non presenteranno istanza di legittimo impedimento per quanto concerne l’udienza di lunedì prossimo del processo sui diritti tv Mediaset e sull’eventuale frode fiscale.
Si tratterebbe, infatti, di un’udienza di routine in cui non è richiesta la presenza dell’indagato; la finalità è quella solo di stilare un calendario delle tappe successive.
E mentre i due Presidenti si rimpallano accuse su tutti i fronti, pubblici e privati, il leader della Lega, Umberto Bossi, ha dichiarato: “Tra Fini e Berlusconi ci sono sempre le stesse polemiche e non piacciono alla gente. Saggezza vorrebbe che si fermassero, da una parte e dell'altra”.
Mentre i nostri politicanti maneggiano con poca cura il destino dell’Italia, l’estero si fa beffa del nostro Paese descritto come: “Un regno autoritario fatto di corruzione e orge”. Questi i termini utilizzati da Charlie Brocker, scrittore, giornalista e autore comico britannico conduttore della trasmissione 10 O’Clock Live; il suo punto di vista sul Rubygate appare subito molto chiara: “Sembrerebbe ineleggibile, ma è al potere da anni [...] Quando lo accusarono di falso in bilancio, cambiò la legge sui bilanci [...] Se saltasse da una rupe, prima di toccare terra cambierebbe la legge di gravità”. Un’opinione che probabilmente contrasterebbe con quanto affermato dal nostro dittatore repubblicano: “Nessuno governa meglio di me”.
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