TARANTO. Dopo la revoca dell'avvocato Daniele Galoppa, da parte di Michele Misseri, i consulenti di parte che erano stati nominati da quest'ultimo nell'ambito del procedimento sul delitto di Sarah Scazzi, la ragazzina di 15 anni uccisa lo scorso 26 agosto ad Avetrana, in provincia di Taranto, si sono dimessi dall'incarico. Si tratta del professore di Medicina Legale dell'Università La Sapienza di Roma Giancarlo Umani Ronchi, della genetista Marina Baldi e della criminologa Roberta Bruzzone. ''Ci siamo sentiti in dovere di dimetterci - dice Ronchi - perché ci é mancato il punto di riferimento dell'avvocato Galoppa di cui condividevamo la linea difensiva''.
''Non solo è venuto meno il riferimento dell'avvocato Galoppa, ovviamente fondamentale, ma non ci riconosciamo nella linea difensiva che è emersa negli ultimi tempi", spiega Roberta Bruzzone sottolineando che "noi non riteniamo Michele Misseri autore dell'omicidio ma solo responsabile dell'occultamento del cadavere''.
''In coscienza non ce la sentivamo di appoggiare la linea difensiva che è venuta maturando negli ultimi tempi'', aggiunge. ''Con quel tipo di clima certamente non sereno era difficile fare un lavoro serio e approfondito, meglio lasciar perdere''. La dottoressa Bruzzone cita come esempio di questo clima le lettere spedite da Michele Misseri alla figlia Sabrina in cui l'uomo sembrerebbe scagionare la giovane che in precedenza aveva accusato di essere l'autrice del delitto. Nei giorni scorsi il Collegio di Appello del Tribunale di Taranto che ha negato la scarcerazione a Sabrina non ha ritenuto fondamentali le lettere per dimostrarne l'innocenza e per sminuire l'attendibilità delle precedenti dichiarazioni del padre.
Giovedì, dopo un tira e molla continuo, Michele Misseri ha revocato l'incarico al legale di Grottaglie che lo aveva assistito fin dal momento della sua confessione del 6 ottobre quando fece ritrovare il corpo della nipotina, prima come avvocato di ufficio e poi di fiducia. Adesso a difendere Misseri è rimasto l'avvocato romano Francesco De Critstofaro, nominato su indicazione della figlia Valentina.
''Non solo è venuto meno il riferimento dell'avvocato Galoppa, ovviamente fondamentale, ma non ci riconosciamo nella linea difensiva che è emersa negli ultimi tempi", spiega Roberta Bruzzone sottolineando che "noi non riteniamo Michele Misseri autore dell'omicidio ma solo responsabile dell'occultamento del cadavere''.
''In coscienza non ce la sentivamo di appoggiare la linea difensiva che è venuta maturando negli ultimi tempi'', aggiunge. ''Con quel tipo di clima certamente non sereno era difficile fare un lavoro serio e approfondito, meglio lasciar perdere''. La dottoressa Bruzzone cita come esempio di questo clima le lettere spedite da Michele Misseri alla figlia Sabrina in cui l'uomo sembrerebbe scagionare la giovane che in precedenza aveva accusato di essere l'autrice del delitto. Nei giorni scorsi il Collegio di Appello del Tribunale di Taranto che ha negato la scarcerazione a Sabrina non ha ritenuto fondamentali le lettere per dimostrarne l'innocenza e per sminuire l'attendibilità delle precedenti dichiarazioni del padre.
Giovedì, dopo un tira e molla continuo, Michele Misseri ha revocato l'incarico al legale di Grottaglie che lo aveva assistito fin dal momento della sua confessione del 6 ottobre quando fece ritrovare il corpo della nipotina, prima come avvocato di ufficio e poi di fiducia. Adesso a difendere Misseri è rimasto l'avvocato romano Francesco De Critstofaro, nominato su indicazione della figlia Valentina.