AVETRANA (TA). ''Il sopralluogo in casa Misseri e' stato utile perche' ci siamo resi conto ad esempio che il garage non e' un luogo dove le due cugine possono essere andate per giocare a cavalluccio. E' una impressione che si ricava a pelle''. Lo spiega l'avvocato Valter Biscotti, uno dei due legali, insieme all'avvocato Nicodemo Gentile, che difende la parte offesa nell'ambito dell'inchiesta sull'omicidio di Sarah Scazzi, la 15enne uccisa il 26 agosto ad Avetrana, in provincia di Taranto.
Ieri si e' svolto un sopralluogo nell'ambito di indagini difensive da parte dei legali della famiglia della vittima (in particolare della madre Concetta Scazzi) e del loro consulente, il generale Luciano Garofano, che hanno visitato, filmato e fotografato sia la casa che il garage della famiglia di Michele Misseri e della figlia Sabrina, entrambi detenuti per il delitto di Sarah. Erano presenti Cosima Misseri, che ha autorizzato il sopralluogo, e il suo legale, l'avvocato Franco De Jaco, del Foro di Lecce.
All'inizio dell'incidente probatorio del 19 novembre scorso, lo stesso Michele, per giustificare il comportamento della figlia, spiego' al gip del Tribunale di Taranto, Martino Rosati, che aveva ipotizzato che Sabrina e Sarah erano andati nel garage per giocare con la corda. In quella occasione parlo' di ''giochi a cavallo''. L'impressione invece ricavata dagli avvocati durante il sopralluogo e' quella di un luogo pieno di masserizie, molto angusto difficile da pensare come luogo di giochi.
Ieri si e' svolto un sopralluogo nell'ambito di indagini difensive da parte dei legali della famiglia della vittima (in particolare della madre Concetta Scazzi) e del loro consulente, il generale Luciano Garofano, che hanno visitato, filmato e fotografato sia la casa che il garage della famiglia di Michele Misseri e della figlia Sabrina, entrambi detenuti per il delitto di Sarah. Erano presenti Cosima Misseri, che ha autorizzato il sopralluogo, e il suo legale, l'avvocato Franco De Jaco, del Foro di Lecce.
All'inizio dell'incidente probatorio del 19 novembre scorso, lo stesso Michele, per giustificare il comportamento della figlia, spiego' al gip del Tribunale di Taranto, Martino Rosati, che aveva ipotizzato che Sabrina e Sarah erano andati nel garage per giocare con la corda. In quella occasione parlo' di ''giochi a cavallo''. L'impressione invece ricavata dagli avvocati durante il sopralluogo e' quella di un luogo pieno di masserizie, molto angusto difficile da pensare come luogo di giochi.
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