BARI. La procura di Bari ha chiesto l'arresto dell'attuale senatore del Pd Alberto Tedesco, ex assessore alla Sanita' della Regione Puglia. Tedesco e' indagato in alcuni fascicoli riguardanti inchieste sulla gestione della sanita' in Puglia. La richiesta d'arresto dovra' essere ora valutata dalla Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato. (leggi anche: il commento di Tedesco, non ho ancora l'ordinanza)
Oltre alla richiesta d'arresto in carcere emessa nei confronti del senatore del Pd, è finito Mario Malcangi, collaboratore di Tedesco. A quanto si è appreso, altre quattro persone sono finite agli arresti domiciliari nell'ambito della stessa inchiesta, tra cui il capo scorta del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. (leggi anche: Palese a Vendola, chiarisca la vicenda in Aula)
Coinvolti imprenditori ed ex dirigenti delle Asl per l'indagine sul malaffare nella gestione degli appalti.
VENDOLA: ACCUSE MINORI RISPETTO ALL'INIZIO - ''Oggi, nelle motivazioni del provvedimento del Gip di Bari, si puo' cogliere un significativo ridimensionamento dell'impianto accusatorio. In particolare cade l'accusa piu' grave, quella del reato associativo''. Lo afferma, in una nota, il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola.
Il gip del Tribunale di Bari, Giuseppe De Benedictis, ha rigettato la richiesta di numerosi altri arresti formulata dai pm della Procura Marcello Quercia, Desiree Digeronimo e Francesco Bretone. Le accuse sono, a vario titolo, di concussione, corruzione, abuso e frode e si riferiscono tra le altre cose alle nomine di alcuni dirigenti di aziende sanitarie.
''Le inchieste sulla sanita' pugliese - aggiunge Vendola - giungono a importanti punti di snodo. La politica, molto prima dei piu' clamorosi sviluppi giudiziari, ha compiuto radicali gesti di responsabilita': ricordo che solo dinanzi a notizie di stampa che evocavano scenari opachi la mia scelta fu quella prima di sostituire l'Assessore alla Sanita' e poi di procedere all'azzeramento della giunta''.
Oltre alla richiesta d'arresto in carcere emessa nei confronti del senatore del Pd, è finito Mario Malcangi, collaboratore di Tedesco. A quanto si è appreso, altre quattro persone sono finite agli arresti domiciliari nell'ambito della stessa inchiesta, tra cui il capo scorta del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. (leggi anche: Palese a Vendola, chiarisca la vicenda in Aula)
Coinvolti imprenditori ed ex dirigenti delle Asl per l'indagine sul malaffare nella gestione degli appalti.
VENDOLA: ACCUSE MINORI RISPETTO ALL'INIZIO - ''Oggi, nelle motivazioni del provvedimento del Gip di Bari, si puo' cogliere un significativo ridimensionamento dell'impianto accusatorio. In particolare cade l'accusa piu' grave, quella del reato associativo''. Lo afferma, in una nota, il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola.
Il gip del Tribunale di Bari, Giuseppe De Benedictis, ha rigettato la richiesta di numerosi altri arresti formulata dai pm della Procura Marcello Quercia, Desiree Digeronimo e Francesco Bretone. Le accuse sono, a vario titolo, di concussione, corruzione, abuso e frode e si riferiscono tra le altre cose alle nomine di alcuni dirigenti di aziende sanitarie.
''Le inchieste sulla sanita' pugliese - aggiunge Vendola - giungono a importanti punti di snodo. La politica, molto prima dei piu' clamorosi sviluppi giudiziari, ha compiuto radicali gesti di responsabilita': ricordo che solo dinanzi a notizie di stampa che evocavano scenari opachi la mia scelta fu quella prima di sostituire l'Assessore alla Sanita' e poi di procedere all'azzeramento della giunta''.