BARI. "Il governo, con pervicace ostinazione, incurante dei danni prodotti, è determinato a dar corso al taglio di ulteriori 19.700 docenti cui aggiungere i 14.170 posti di personale ATA già previsti dal famigerato, quanto sciagurato, piano triennale". E' la denuncia fatta dalla Cgil barese in una nota.
"Al momento - continua la nota - non siamo in grado di sapere se, anche per quest’anno, i rigurgiti leghisti, di cui è succube questo governo, convoglieranno il 40% dei tagli nelle sole quattro regioni meridionali, ma i segnali che giungono sono oltremodo sconfortanti perché già si parla, per la sola nostra regione, di 1800-1900 tagli agli organici dei docenti: praticamente il 10% dei tagli complessivi previsti a livello nazionale avrà corso in Puglia!
In tal caso, cos’accadrà nella nostra provincia? Al momento - spiega la Cgil barese - le incognite e le variabili sono numerose, ma possiamo provare a fare due conti sulla base di quanto accaduto nel precedente anno scolastico.
I TAGLI- Sui 1800 tagli a carico dell’organico docente pugliese alla provincia di Bari, che ha già il più alto rapporto di alunni per docente in Italia, toccherebbe una quota di tagli compresa tra 650 e 700 unità cui si aggiungerebbero i tagli nell’organico del personale ATA stimabile anche quest’anno in 400 unità circa: si tratterà di una vera e propria mattanza, ad arginare la quale poco conta se qualcuno va in pensione anziché essere licenziato:a risentirne sarà la qualità della scuola pubblica.
I PENSIONAMENTI - Ad oggi contiamo tra docenti ed ATA, rispettivamente, 2. 576 e 646 richieste di pensionamento IN Puglia di cui, presumibilmente, 850/900 docenti e 250 ATA circa nella provincia barese. Se è pur vero che i pensionamenti superano l’entità dei tagli, va purtroppo ricordato che il MIUR, a monte, ha già previsto una forte riduzione dell’organico con cui innalza il rapporto alunni/ classe, elimina i docenti specialisti di lingua inglese nelle primarie, sopprime il tempo prolungato nelle scuole medie e taglia il tempo pieno nelle primarie vanificando totalmente i vantaggi del forte ricorso al pensionamento, senza contare i soprannumerari. Per il terzo anno consecutivo la scuola pubblica meridionale, sarà complessivamente più povera di personale, di orario, di discipline e di opportunità per gli studenti costretti in aule sempre più simili ad un pollaio!
LE FAMIGLIE E GLI ALUNNI - Qui, diffusamente, domina un senso d’incertezza ed ingovernabilità. Basti pensare che le famiglie che hanno iscritto i propri figli alle prime classi della scuola primaria non sanno se la loro richiesta di tempo scuola sarà rispettata o meno così come le famiglie che hanno iscritto i propri figli alla scuola media non sanno se la loro richiesta di tempo prolungato sarà rispettata o meno. Accade poi che nell’istruzione professionale il MIUR abbia deciso, per il prossimo anno, la riduzione a 32 ore dei quadri orario settimanali delle III classi così come ha deciso la riduzione a 32 ore nelle quinte classi dell’ istruzione tecnica, le classi che affronteranno a giugno l’esame di stato! Tribola perfino il mondo dei licei visto che qui le Indicazioni Nazionali sono entrate in vigore, con contestata efficacia, solo il 29 dicembre scorso, ossia 3 mesi dopo l’inizio dell’anno scolastico!
E non è finita qui perché, nel frattempo, i docenti precari, a causa di una sentenza della corte costituzionale non sanno come e dove aggiornare la propria posizione nelle graduatorie provinciali, mentre i lavoratori delle imprese di pulizia protestano perché non vedranno rinnovati i contratti in scadenza!
Per questi motivi - conclude la nota - la FLC CGIL Bari proclama lo stato di agitazione del personale della scuola con l’ invito ad aderire allo sciopero del 25 marzo per respingere quest’ ulteriore e pesantissimo attacco alla qualità del sistema pubblico dell’istruzione".
"Al momento - continua la nota - non siamo in grado di sapere se, anche per quest’anno, i rigurgiti leghisti, di cui è succube questo governo, convoglieranno il 40% dei tagli nelle sole quattro regioni meridionali, ma i segnali che giungono sono oltremodo sconfortanti perché già si parla, per la sola nostra regione, di 1800-1900 tagli agli organici dei docenti: praticamente il 10% dei tagli complessivi previsti a livello nazionale avrà corso in Puglia!
In tal caso, cos’accadrà nella nostra provincia? Al momento - spiega la Cgil barese - le incognite e le variabili sono numerose, ma possiamo provare a fare due conti sulla base di quanto accaduto nel precedente anno scolastico.
I TAGLI- Sui 1800 tagli a carico dell’organico docente pugliese alla provincia di Bari, che ha già il più alto rapporto di alunni per docente in Italia, toccherebbe una quota di tagli compresa tra 650 e 700 unità cui si aggiungerebbero i tagli nell’organico del personale ATA stimabile anche quest’anno in 400 unità circa: si tratterà di una vera e propria mattanza, ad arginare la quale poco conta se qualcuno va in pensione anziché essere licenziato:a risentirne sarà la qualità della scuola pubblica.
I PENSIONAMENTI - Ad oggi contiamo tra docenti ed ATA, rispettivamente, 2. 576 e 646 richieste di pensionamento IN Puglia di cui, presumibilmente, 850/900 docenti e 250 ATA circa nella provincia barese. Se è pur vero che i pensionamenti superano l’entità dei tagli, va purtroppo ricordato che il MIUR, a monte, ha già previsto una forte riduzione dell’organico con cui innalza il rapporto alunni/ classe, elimina i docenti specialisti di lingua inglese nelle primarie, sopprime il tempo prolungato nelle scuole medie e taglia il tempo pieno nelle primarie vanificando totalmente i vantaggi del forte ricorso al pensionamento, senza contare i soprannumerari. Per il terzo anno consecutivo la scuola pubblica meridionale, sarà complessivamente più povera di personale, di orario, di discipline e di opportunità per gli studenti costretti in aule sempre più simili ad un pollaio!
LE FAMIGLIE E GLI ALUNNI - Qui, diffusamente, domina un senso d’incertezza ed ingovernabilità. Basti pensare che le famiglie che hanno iscritto i propri figli alle prime classi della scuola primaria non sanno se la loro richiesta di tempo scuola sarà rispettata o meno così come le famiglie che hanno iscritto i propri figli alla scuola media non sanno se la loro richiesta di tempo prolungato sarà rispettata o meno. Accade poi che nell’istruzione professionale il MIUR abbia deciso, per il prossimo anno, la riduzione a 32 ore dei quadri orario settimanali delle III classi così come ha deciso la riduzione a 32 ore nelle quinte classi dell’ istruzione tecnica, le classi che affronteranno a giugno l’esame di stato! Tribola perfino il mondo dei licei visto che qui le Indicazioni Nazionali sono entrate in vigore, con contestata efficacia, solo il 29 dicembre scorso, ossia 3 mesi dopo l’inizio dell’anno scolastico!
E non è finita qui perché, nel frattempo, i docenti precari, a causa di una sentenza della corte costituzionale non sanno come e dove aggiornare la propria posizione nelle graduatorie provinciali, mentre i lavoratori delle imprese di pulizia protestano perché non vedranno rinnovati i contratti in scadenza!
Per questi motivi - conclude la nota - la FLC CGIL Bari proclama lo stato di agitazione del personale della scuola con l’ invito ad aderire allo sciopero del 25 marzo per respingere quest’ ulteriore e pesantissimo attacco alla qualità del sistema pubblico dell’istruzione".