di Giuseppe Argese. Finisce con un pareggio la sfida salvezza tra il Lecce e il Brescia. E’ stata una partita molto intensa, complicata da un manto erboso reso scivoloso dalla pioggia e dalla neve caduta sulla città lombarda prima del match, e finale col fiato sospeso. Un tempo per parte e posta equamente divisa, anche se il peso specifico del punto conquistato dai salentini è assai maggiore. Ma vediamo alla cronaca della gara.
La partenza del Brescia è autorevole e l’occupazione della metà campo avversaria costante. Il Lecce non trova le giuste contromisure, va in apprensione sulle corsie esterne e nella zona centrale non oppone la necessaria forza d’urto. Al 13’ la prima ghiotta occasione per i padroni di casa: Rosati respinge con prontezza un tiro velenoso di Diamanti e Konè spedisce fuori in scivolata.
Il vantaggio arriva dopo quattro minuti quando per Caracciolo è fin troppo facile girare di testa alle spalle di Rosati un cross di Zambelli, effettuato in tutta tranquillità . Il tentativo di applicare la tattica del fuorigioco è grossolano e l’airone bresciano si conferma bestia nera per il Lecce. Invece della reazione degli ospiti, al 19’ arriva il raddoppio, sempre di testa, grazie a Zoboli che raccoglie, anche lui indisturbato, un calcio d’angolo dalla sinistra.
A questo punto De Canio ordina un cambio: entra Corvia per Grossmuller e la squadra si dispone con un classico 4-4-2. Jeda continua però a cercare palla sulla trequarti, nel tentativo di portare fuori zona i centrali del Brescia e di favorire le incursioni dei centrocampisti. Proprio un passaggio in diagonale del brasiliano mette Munari in condizioni di servire l’attaccante romano che, in posizione regolare, batte Arcari con un tocco morbido. Il Lecce ritorna in partita ma al 27’ Konè avrebbe potuto definitivamente chiuderla: per fortuna dei giallorossi il greco, da posizione favorevole, chiude troppo il tiro e la palla si spegne sul fondo.
Nella ripresa il Lecce appare più determinato ed ordinato. Dopo una respinta col piede da parte di Rosati, al quarto minuto, su punizione di Diamanti che gli rimbalza davanti, il Brescia arretra il proprio baricentro preparandosi alle ripartenze. Al 19’ una buona occasione per Mesbah che raccoglie una corta respinta della difesa e, dal vertice sinistro dell’area, spara un bolide sul quale Arcari, ben piazzato, si oppone con efficacia. Il Lecce accentua la sua propensione offensiva e raggiunge il pareggio grazie a Munari che approfitta della mezza dormita del suo avversario e trasforma in assist un fallo laterale di Mesbah, superando l’estremo bresciano con un tiro di destro leggermente deviato dalla disperata scivolata di Mareco.
L’inerzia della gara è decisamente dalla parte dei giallorossi. Corvia e Jeda fanno un grande lavoro in fase di ripiegamento mentre Piatti prova a rendersi pericoloso tra le linee.
Il Brescia ricorre sistematicamente ai lanci lunghi che favoriscono la resistenza di Fabiano e compagni che ricorrono anche a qualche ostruzione per guadagnare secondi. Infine l’episodio finale al minuto 93: i giallorossi regalano un angolo alle rondinelle. Dal calcio da fermo nasce una paurosa mischia a tre metri dalla porta, Olivera cade a terra e serve un assist involontario a Caracciolo che la mette dentro.
Sullo sfondo dell’esultanza dei padroni di casa spunta la bandierina alzata dall’assistente Alessandroni, evidentemente convinto che il passaggio decisivo sia stato effettuato da un bresciano. Questo indubbiamente favorisce i giallorossi ai quali però va dato il merito di aver recuperato una gara attraverso una prestazione ancora una volta convincente. La vitalità e la capacità di reazione dimostrate a Brescia sono un’ampia garanzia per il prosieguo del campionato.
La partenza del Brescia è autorevole e l’occupazione della metà campo avversaria costante. Il Lecce non trova le giuste contromisure, va in apprensione sulle corsie esterne e nella zona centrale non oppone la necessaria forza d’urto. Al 13’ la prima ghiotta occasione per i padroni di casa: Rosati respinge con prontezza un tiro velenoso di Diamanti e Konè spedisce fuori in scivolata.
Il vantaggio arriva dopo quattro minuti quando per Caracciolo è fin troppo facile girare di testa alle spalle di Rosati un cross di Zambelli, effettuato in tutta tranquillità . Il tentativo di applicare la tattica del fuorigioco è grossolano e l’airone bresciano si conferma bestia nera per il Lecce. Invece della reazione degli ospiti, al 19’ arriva il raddoppio, sempre di testa, grazie a Zoboli che raccoglie, anche lui indisturbato, un calcio d’angolo dalla sinistra.
A questo punto De Canio ordina un cambio: entra Corvia per Grossmuller e la squadra si dispone con un classico 4-4-2. Jeda continua però a cercare palla sulla trequarti, nel tentativo di portare fuori zona i centrali del Brescia e di favorire le incursioni dei centrocampisti. Proprio un passaggio in diagonale del brasiliano mette Munari in condizioni di servire l’attaccante romano che, in posizione regolare, batte Arcari con un tocco morbido. Il Lecce ritorna in partita ma al 27’ Konè avrebbe potuto definitivamente chiuderla: per fortuna dei giallorossi il greco, da posizione favorevole, chiude troppo il tiro e la palla si spegne sul fondo.
Nella ripresa il Lecce appare più determinato ed ordinato. Dopo una respinta col piede da parte di Rosati, al quarto minuto, su punizione di Diamanti che gli rimbalza davanti, il Brescia arretra il proprio baricentro preparandosi alle ripartenze. Al 19’ una buona occasione per Mesbah che raccoglie una corta respinta della difesa e, dal vertice sinistro dell’area, spara un bolide sul quale Arcari, ben piazzato, si oppone con efficacia. Il Lecce accentua la sua propensione offensiva e raggiunge il pareggio grazie a Munari che approfitta della mezza dormita del suo avversario e trasforma in assist un fallo laterale di Mesbah, superando l’estremo bresciano con un tiro di destro leggermente deviato dalla disperata scivolata di Mareco.
L’inerzia della gara è decisamente dalla parte dei giallorossi. Corvia e Jeda fanno un grande lavoro in fase di ripiegamento mentre Piatti prova a rendersi pericoloso tra le linee.
Il Brescia ricorre sistematicamente ai lanci lunghi che favoriscono la resistenza di Fabiano e compagni che ricorrono anche a qualche ostruzione per guadagnare secondi. Infine l’episodio finale al minuto 93: i giallorossi regalano un angolo alle rondinelle. Dal calcio da fermo nasce una paurosa mischia a tre metri dalla porta, Olivera cade a terra e serve un assist involontario a Caracciolo che la mette dentro.
Sullo sfondo dell’esultanza dei padroni di casa spunta la bandierina alzata dall’assistente Alessandroni, evidentemente convinto che il passaggio decisivo sia stato effettuato da un bresciano. Questo indubbiamente favorisce i giallorossi ai quali però va dato il merito di aver recuperato una gara attraverso una prestazione ancora una volta convincente. La vitalità e la capacità di reazione dimostrate a Brescia sono un’ampia garanzia per il prosieguo del campionato.