FOGGIA. Il sindaco di Vico del Gargano, Luigi Damiani, nelle prime ore del mattino di venerdi 18 febbraio 2011, ha consegnato al protocollo del Comune le proprie dimissioni.
La notizia giunge improvvisa e inattesa, almeno per i non addetti ai lavori, lasciando molte perplessità.
Ecco a caldo le sue dichiarazioni: “Amministrare è una cosa seria, impegnativa, richiede fatica e sacrifici, per questo è necessario il contributo di tutti. In questo momento c’è un deficit di chiarezza all’interno della maggioranza che mi impedisce di portare avanti il mandato elettorale. Mi dispiace, anche alla luce del lavoro svolto finora. Eravamo sul punto di varare il Piano Urbanistico Generale, il Piano delle Coste, il nuovo Piano Cimiteriale, per citare alcuni degli obiettivi più importanti, grandi risultati che avrebbero risollevato il paese. Peccato anche per chi aveva seminato insieme a me. Se non trovo un quadro preciso, non ho intenzione di far perdere tempo al mio paese. Due parole anche per la minoranza: chi fa opposizione non ha niente da fare, si “limita” a fare sciacallaggio sulle sofferenze della gente, male comune in tutto il mondo, fa gossip, si perde dietro ai francesismi... Il mio - conclude Damiani - è un segnale forte, un gesto eclatante che deve richiamare l’attenzione sull’impegno richiesto nel fare l’amministratore. Nei prossimi giorni si vedrà...”.
(Michele Lauriola)
La notizia giunge improvvisa e inattesa, almeno per i non addetti ai lavori, lasciando molte perplessità.
Ecco a caldo le sue dichiarazioni: “Amministrare è una cosa seria, impegnativa, richiede fatica e sacrifici, per questo è necessario il contributo di tutti. In questo momento c’è un deficit di chiarezza all’interno della maggioranza che mi impedisce di portare avanti il mandato elettorale. Mi dispiace, anche alla luce del lavoro svolto finora. Eravamo sul punto di varare il Piano Urbanistico Generale, il Piano delle Coste, il nuovo Piano Cimiteriale, per citare alcuni degli obiettivi più importanti, grandi risultati che avrebbero risollevato il paese. Peccato anche per chi aveva seminato insieme a me. Se non trovo un quadro preciso, non ho intenzione di far perdere tempo al mio paese. Due parole anche per la minoranza: chi fa opposizione non ha niente da fare, si “limita” a fare sciacallaggio sulle sofferenze della gente, male comune in tutto il mondo, fa gossip, si perde dietro ai francesismi... Il mio - conclude Damiani - è un segnale forte, un gesto eclatante che deve richiamare l’attenzione sull’impegno richiesto nel fare l’amministratore. Nei prossimi giorni si vedrà...”.
(Michele Lauriola)