1861-2011: 150 anni di moda italiana

di Manuela Merico. Il 1861 è l'anno che segna la rivoluzione della moda. Da soli 4 anni è attivo e funzionante il primo atelier moderno dello stilista Worth: crinoline sotto gonne larghissime costringono la donna a portare bustini stretti e maniche a pagoda, a tal punto da non potersi neanche sedere. Il decennio successivo vede una riduzione dell'ampiezza degli abiti, sostituita da decorazioni e tablier sulla gonna. E' solo con l'affermarsi della borghesia come classe emergente che la mise femminile diventa vetrina della condizione sociale. Siamo intorno al 1880, quando la donna diventa alta e snella grazie all'assenza di tournure e sellini, ma questa comodità durerà ben poco; i sellini si riutilizzeranno nella parte posteriore dell'abito fino al 1890 per poi sparire nuovamente lasciando spazio a linee con vita stretta e fianchi larghi.
Con la Belle Epoque, grazie ad un bustino ad S, si mettono in risalto seno e fondo schiena, mentre la biancheria intima comincia ad essere ricamata in seta, ma gli anni di speranza e ottimismo vengono subito rimpiazzati da drappeggi e da cappelli larghissimi ricchi di decorazioni per tentare di riempire quel volume ormai dissueto.
La prima Guerra Mondiale riporta tutti con i piedi per terra, nessuno può più permettersi strass e piume, le donne occupano ruoli maschili e gli abiti, prendendo spunto dalle divise militari, diventano più pratici e corti rispecchiando anche il periodo del Charleston: capelli corti, calze trasparenti e reggiseni fanno la loro prima apparizione!
Dal 1930 al 1950 si assiste al boom della televisione, del cinema e dello spettacolo: il look comincia a divenire strumento di unione tra attrici e vita quotidiana a tal punto che tutti vogliono vestire come Audrey Hepburn e Marilyn Monroe. Segue il periodo dell'anti moda: nascono i gruppi sociali Hippie, Mod e Rockers e, insieme a loro, indumenti che li distinguono come camicie a fiori, giacche di pelle e jeans a zampa d'elefante.
Dal 2000 fino ad oggi si assiste, infine, ad una continua riproposizione di stili che hanno costituito la Storia dell'Italia e delle sue continue influenze intercontinentali.

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