Amministrative Barletta: niente nuovo che avanza per l'Udc, Domenico Spinazzola cede il passo al senatore Dipaola

di Nicola Ricchitelli. Con circa un'ora di ritardo sulla tabella di marcia, questa volta il colpo di scena si è consumato in Corso Vittorio Emanuele - il palcoscenico per la precisione è stato il primo piano del civico 52 nonché in “Casa Udc” – anche se colpo di scena mica tanto, visto che la voce girava già da qualche ora, mentre la carta stampata distribuita qualche ora prima diveniva in men che non si dica carta straccia. Insomma, niente nuovo che avanza, e accade così che il dott. Domenico Spinazzola fa un passo indietro in favore del più collaudato senatore Giuseppe Dipaola. Questo nella forma, nella sostanza il programma elettorale da presentare ai cittadini ruoterà attorno alle parole: lavoro, vivibilità e legalità, il tutto con la parola biopolitica a farne da filo conduttore così come lo stesso manager della Asl Domenico Spinazzola ha dichiarato: "Lascio questa responsabilità a Giuseppe Di Paola, consapevole che sarà capace di interpretare il mio progetto di Biopolitica, laddove è necessario risvegliare i più svogliati, pigri ed onesti cittadini portandoli alle urne perché solo il loro voto è in grado di sconfiggere i soliti noti che pilotano ogni campagna elettorale". Anche se alla fin fine resta il dubbio su quel “passo indietro”, è da intendersi quale atto di responsabilità nei confronti del partito, o arrivato dai vertici del partito stesso. L’apertura della conferenza è stata affidata al segretario provinciale Carlo Laurora che a più riprese ha spiegato la difficile situazione che sta vivendo il partito, una sfida non facile ma allo stesso non impossibile, anche se ad oggi hanno dato il loro sostegno alla coalizione: MIDA, Barletta libera, Siamo Barletta, Democrazia Futura ed MPA, in attesa che Fli e Api diano risposte chiare. A concludere il senatore Giuseppe Dipaola, fresco di investitura: "Ringrazio l’Udc e tutte le liste civiche. Questo resta il punto di partenza affinché tutti i cittadini e altre forze politiche possano farne parte. Sono uscito dal Pd dopo aver toccato con mano la nullità di questa amministrazione. Io sono convinto che Barletta sia stanca di questo pantano. Ogni tornata elettorale c’è circa un 30% dell’elettorato stanco che non si reca alle urne. Ecco, noi dobbiamo rivolgerci a quel 30% oltre agli elettori di centrodestra e centrosinistra. Le nostre liste saranno composte da persone che non hanno mai fatto politica, e altresì da coloro che da essa sono rimasti delusi". Di qui, quindi, alcuni riferimenti al programma elettorale – così come accennato sopra - lavoro, vivibilità e legalità elencati dal noto politico barlettano che trova nell'UDC la possibilità di affermare tutti i valori cattolici e laici della città. La speranza del senatore, dunque, è quella di convogliare nell'UDC il malcontento proveniente dal centrosinistra e rompere qualche superflua velleità del centrodestra. Una personalità e una candidatura di certo non sottovalutabile, visto che si è dinanzi ad una persona che la politica la conosce bene.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto