di Nicola Ricchitelli. Continua incessante il lavoro di Giornale di Puglia in questo viaggio nel panorama politico della Città della Disfida. Dopo la squisita chiacchierata con la professoressa Mariagrazia Vitobello e i recenti incontri con Enzo Torre(Il Futuro è Oggi) e Rino Dibenedetto(Voglio Te), quest’oggi abbiamo incontrato Michele Rizzi, candidato sindaco per il partito di Alternativa Comunista.
D: Un saluto a Michele Rizzi dal Giornale di Puglia, candidato sindaco per Alternativa Comunista. Michele Rizzi, quali oggi le differenze tra il suo movimento - Alternativa Comunista - e la coalizione di centrosinistra? Ma soprattutto, quali i motivi di questa sua candidatura?
R:«Un caro saluto al Giornale di Puglia, una novità interessante dal punto di vista giornalistico. La differenza tra Alternativa comunista e il centrosinistra è essenzialmente nel motivo per cui ci presentiamo anche a queste elezioni comunali, la necessità di rappresentare gli interessi delle masse popolari, dagli operai ai piccoli commercianti, passando per gli studenti in lotta contro i tagli alla scuola pubblica e i disoccupati senza reddito. In questo triennio di lotte sociali in Puglia, Alternativa comunista ha fatto chiaramente intendere il terreno di intervento e a chi si rivolge. Non è semplice, però le elezioni regionali hanno dimostrato che su sanità, lavoro e precarietà, avevamo ragione noi. Tra l'altro, anche sulla guerra imperialista per il petrolio in Libia, siamo gli unici coerentemente contro, mentre centrosinistra e centrodestra sono a favore, compreso il sindaco Maffei che su facebook la ritiene "necessaria"».
D: Quanto sarà dura e difficile la sfida per conquistare il Palazzo di Città? E cosa bisognerà avere più degli altri per vincere?
R:«Per un'organizzazione come la nostra, l'obiettivo principale è quello di "portare" al governo i lavoratori, ossia le loro esigenze, le loro lotte, l'argine contro la crisi economica capitalista, le famiglie che non arrivano neanche alla terza settimana del mese, le giovani coppie che non possono permettersi neppure una casa in 167 visti i prezzi delle abitazioni imposte dalla speculazione edilizia. Una nostra vittoria significherebbe sovvertire il sistema di sfruttamento ed abusi che c'è da sempre. Ambizioso? Noi lo siamo!».
D: Tanti gli anni di militanza politica. Quanto la politica le ha dato e quanto le ha tolto? Ma soprattutto, quale il ricordo piu bello che porterà sempre dentro di sè?
R:«La politica non mi ha dato niente di materiale per la mia persona (infatti sono da sempre un lavoratore precario come tanti giovani di questa generazione) però mi ha dato tanto dal punto di vista delle lotte, anche vittoriose che abbiamo ottenuto per i lavoratori. Il ricordo più bello è stato quando abbiamo ottenuto il reintegro degli ex interinali della Bar.sa di Barletta dopo quasi due anni di lotta ad oltranza e la felicità negli occhi dei lavoratori. Ecco perchè un voto a noi è utilissimo!».
D: Ci esponga in sintesi i punti salienti del suo programma.
R:« I punti salienti del nostro programma sono: Reddito sociale per i disoccupati finanziato dai tagli al padronato che delocalizza dopo aver ottenuto tanti soldi pubblici. Gestione operaia delle fabbriche. Il padronato le chiude e noi le riapriamo facendole gestire direttamente dai lavoratori, come in Argentina. Requisizione delle case sfitte della rendita edilizia. Programma di nuove case popolari che sconfigga la speculazione edilizia di Barletta.Abolizione della tassazione che si chiama "grattini" a pagamento per i parcheggi. Ripubblicizzazione delle spiagge, con lidi pubblici e gestiti da lavoratori presi dagli elenchi dell'ufficio di collocamento. Lotta contro le autorizzazioni ai grandi centri commerciali che annientano le piccole attività commerciali e le proletarizzano».
D: Secondo il suo punto di vista, oggi nella politica prevalgono più le idee o l’opportunismo?
R:«La politica borghese è la politica delle classi dominanti e dei suoi interessi sociali. L'opportunismo e il trasformismo di politici borghesi che si arricchiscono sulle spalle dei lavoratori è legata al sistema capitalista stesso. Il blocchi politici di centrodestra e centrosinistra sono perfettamente identici dal punto di vista politico e nei programmi, tant'è che vediamo che politici di centrosinistra passano nel centrodestra, come la Vitobello ed altri di centrodestra passano nel centrosinistra, come l'ex candidato sindaco Di Bello. E' il teatrino della politica borghese, verso il quale i lavoratori debbono avere il coraggio di opporre un netto rifiuto».
D: Signor Rizzi, avremo qui a Barletta ben otto candidati sindaci, Nicola Maffei, Mariagrazia Vitobello, Enzo Torre, Giuseppe Paolillo, Ezio Spina, Rino Ribenedetto, Giuseppe Dipaola e Michele Rizzi. A suo modo di vedere, così tante candidature sono sintomo di un bipolarismo ormai allo sfascio e che quindi sta smarrendo con il passare dei giorni la propria identità o di una sorta di politicanti allo sbaraglio in cerca di gloria?
R:«Le tante candidature a sindaco sono frutto anche di candidati che cercano fama, anche se la gente credo che abbia bene in chiaro che a queste amministrative ci siano solo tre candidati reali che rappresentano progettualità ed interessi sociali contrapposti, ossia Io, Maffei e la Vitobello. La nostra identità è chiara, il resto è politica dei grossi potentati locali, trasformismo e interessi sociali borghesi».
D: Da piu parti spesso si è lamentato il mancato ricambio generazionale dell’attuale classe politica al Palazzo di Città, una classe politica che oramai staziona nei pressi di Corso Vittorio Emanuele da circa vent’anni: questo è paradigmatico di un certo disinteresse dei giovani verso la politica, anche se a dire il vero gli esempi di giovani candidati non mancano. A suo modo di vedere cosa la politica può e deve fare per riavvicinare i giovani alla politica?
R:«che i politici di centrosinistra e centrodestra siano vecchi pescecani della politica penso che sia chiaro un pò a tutti. Alternativa comunista è forse l'unico partito che ha molti giovani che fanno seminari di studi politici-sociali, assemblee e partecipano alle lotte studentesche attivamente. Infatti riusciamo a coinvolgere molti giovani alle nostre lotte anche nella nostra nuova sede provinciale di Via dei Greci 13 a Barletta. Il resto dei giovani sono spesso preda dell'imbarbarimento della società stessa che porta a disinteresse, qualunquismo e assoggettamento alle logiche della società capitalista stessa».
D: Si stanno concludendo questi cinque anni di amministrazione Maffei. Dal suo punto di vista quanto Barletta è cambiata in questi cinque anni, se è cambiata, e cosa ci lascia in eredità questa amministrazione nel bene e nel male?
R:«Una zona industriale deserta, senza più operai, con fabbriche chiuse dopo che gli avvoltoi padronali hanno ottenuto tanti soldi pubblici e sono scappati con le casse piene in Albania, Bulgaria, Romania dove possono sfruttare. Famiglie senza casa, o che debbono indebitarsi per pagare quasi 200 mila euro per un appartamento in ghetti che si chiamano "167" grazie alla speculazione edilizia. Giovani precari e senza futuro che emigrano ogni giorno. Questa è l'eredità che ci lascia il governo uscente».
D: Barletta un tempo fu terra di operai e padroni, oggi è una terra di pub e camerieri: tante sono state le battaglie da lei condotte in difesa della classe operaia. A suo modo di vedere cosa la politica locale avrebbe potuto fare per arginare il problema della chiusura delle fabbriche e dello sfascio di un intero settore produttivo quale quello calzaturiero e tessile?
R:«Sul problema fabbriche noi di Alternativa comunista siamo chiari. Il sistema capitalista fallisce e noi lo sostituiamo. I padroni che hanno preso soldi pubblici per poi delocalizzare all'estero e farsi ville, auto di lusso e barche, debbono lasciare macchinari e fabbriche (come in Argentina o alla Insse di Milano) agli operai che lavorerebbero non per arricchirsi (come fanno questi sciacalli) ma per creare un altro mondo che sia chiama socialismo, ossia il potere dei lavoratori e non quello di un numero ridotto di finanzieri e speculatori capitalisti».
D: In sintesi, perchè Barletta dovrebbe votare Alternativa Comunista? In caso di elezioni quali gli interventi primari per far ripartire questa città?
R:«Votare Alternativa comunista significa dare un chiaro messaggio di CAMBIAMENTO dello scenario politico e dare voce alle lotte. Importante ed utile comunque sarebbe l'elezione di consiglieri comunali di Alternativa comunista che utilizzino il Consiglio stesso quale tribuna delle esigenze e delle lotte dei lavoratori. Questo è sicuramente necessario ed utile.
detto questo chiarisco che le elezioni per noi sono un utile messaggio politico, anche se il cambiamento reale lo si ha con il protagonismo diretto e rivoluzionario della masse popolari come in Tunisia, Egitto e Libia».
D:Cosa si aspetta da questa campagna elettorale? Ma soprattutto, viste le tante forze pronte a scendere in campo, che campagna elettorale sarà?
R:«Mi aspetto migliaia di euro che i candidati spenderanno (noi spenderemo solo 100 euro per tutta la campagna elettorale e anche in questo siamo diversi dagli altri), 50 euro a rappresentante di lista per farsi un forziere di voti inconsapevoli, promesse di lavoro e tanti sogni che ogni volta vengono disillusi. Noi, invece, stiamo facendo una campagna elettorale contro la guerra in Libia, davanti alle fabbriche a parlare con gli operai di come vengono fregati e sfruttati, con gli studenti che lottano per una scuola pubblica di qualità, con i precari, con le famiglie che lottano per una casa grazie al Comitato per il diritto alla casa che abbiamo creato noi di Alternativa comunista, con i piccoli commercianti che vengono schiacciati dalla crisi capitalista e dalla grande distribuzione. L'Alternativa mia e di Alternativa comunista al centrosinistra e al centrodestra di Maffei, Vitobello e altri candidati dello stesso colore politico e sociale è proprio questo, il Cambiamento!».
D: Un saluto a Michele Rizzi dal Giornale di Puglia, candidato sindaco per Alternativa Comunista. Michele Rizzi, quali oggi le differenze tra il suo movimento - Alternativa Comunista - e la coalizione di centrosinistra? Ma soprattutto, quali i motivi di questa sua candidatura?
R:«Un caro saluto al Giornale di Puglia, una novità interessante dal punto di vista giornalistico. La differenza tra Alternativa comunista e il centrosinistra è essenzialmente nel motivo per cui ci presentiamo anche a queste elezioni comunali, la necessità di rappresentare gli interessi delle masse popolari, dagli operai ai piccoli commercianti, passando per gli studenti in lotta contro i tagli alla scuola pubblica e i disoccupati senza reddito. In questo triennio di lotte sociali in Puglia, Alternativa comunista ha fatto chiaramente intendere il terreno di intervento e a chi si rivolge. Non è semplice, però le elezioni regionali hanno dimostrato che su sanità, lavoro e precarietà, avevamo ragione noi. Tra l'altro, anche sulla guerra imperialista per il petrolio in Libia, siamo gli unici coerentemente contro, mentre centrosinistra e centrodestra sono a favore, compreso il sindaco Maffei che su facebook la ritiene "necessaria"».
D: Quanto sarà dura e difficile la sfida per conquistare il Palazzo di Città? E cosa bisognerà avere più degli altri per vincere?
R:«Per un'organizzazione come la nostra, l'obiettivo principale è quello di "portare" al governo i lavoratori, ossia le loro esigenze, le loro lotte, l'argine contro la crisi economica capitalista, le famiglie che non arrivano neanche alla terza settimana del mese, le giovani coppie che non possono permettersi neppure una casa in 167 visti i prezzi delle abitazioni imposte dalla speculazione edilizia. Una nostra vittoria significherebbe sovvertire il sistema di sfruttamento ed abusi che c'è da sempre. Ambizioso? Noi lo siamo!».
D: Tanti gli anni di militanza politica. Quanto la politica le ha dato e quanto le ha tolto? Ma soprattutto, quale il ricordo piu bello che porterà sempre dentro di sè?
R:«La politica non mi ha dato niente di materiale per la mia persona (infatti sono da sempre un lavoratore precario come tanti giovani di questa generazione) però mi ha dato tanto dal punto di vista delle lotte, anche vittoriose che abbiamo ottenuto per i lavoratori. Il ricordo più bello è stato quando abbiamo ottenuto il reintegro degli ex interinali della Bar.sa di Barletta dopo quasi due anni di lotta ad oltranza e la felicità negli occhi dei lavoratori. Ecco perchè un voto a noi è utilissimo!».
D: Ci esponga in sintesi i punti salienti del suo programma.
R:« I punti salienti del nostro programma sono: Reddito sociale per i disoccupati finanziato dai tagli al padronato che delocalizza dopo aver ottenuto tanti soldi pubblici. Gestione operaia delle fabbriche. Il padronato le chiude e noi le riapriamo facendole gestire direttamente dai lavoratori, come in Argentina. Requisizione delle case sfitte della rendita edilizia. Programma di nuove case popolari che sconfigga la speculazione edilizia di Barletta.Abolizione della tassazione che si chiama "grattini" a pagamento per i parcheggi. Ripubblicizzazione delle spiagge, con lidi pubblici e gestiti da lavoratori presi dagli elenchi dell'ufficio di collocamento. Lotta contro le autorizzazioni ai grandi centri commerciali che annientano le piccole attività commerciali e le proletarizzano».
D: Secondo il suo punto di vista, oggi nella politica prevalgono più le idee o l’opportunismo?
R:«La politica borghese è la politica delle classi dominanti e dei suoi interessi sociali. L'opportunismo e il trasformismo di politici borghesi che si arricchiscono sulle spalle dei lavoratori è legata al sistema capitalista stesso. Il blocchi politici di centrodestra e centrosinistra sono perfettamente identici dal punto di vista politico e nei programmi, tant'è che vediamo che politici di centrosinistra passano nel centrodestra, come la Vitobello ed altri di centrodestra passano nel centrosinistra, come l'ex candidato sindaco Di Bello. E' il teatrino della politica borghese, verso il quale i lavoratori debbono avere il coraggio di opporre un netto rifiuto».
D: Signor Rizzi, avremo qui a Barletta ben otto candidati sindaci, Nicola Maffei, Mariagrazia Vitobello, Enzo Torre, Giuseppe Paolillo, Ezio Spina, Rino Ribenedetto, Giuseppe Dipaola e Michele Rizzi. A suo modo di vedere, così tante candidature sono sintomo di un bipolarismo ormai allo sfascio e che quindi sta smarrendo con il passare dei giorni la propria identità o di una sorta di politicanti allo sbaraglio in cerca di gloria?
R:«Le tante candidature a sindaco sono frutto anche di candidati che cercano fama, anche se la gente credo che abbia bene in chiaro che a queste amministrative ci siano solo tre candidati reali che rappresentano progettualità ed interessi sociali contrapposti, ossia Io, Maffei e la Vitobello. La nostra identità è chiara, il resto è politica dei grossi potentati locali, trasformismo e interessi sociali borghesi».
D: Da piu parti spesso si è lamentato il mancato ricambio generazionale dell’attuale classe politica al Palazzo di Città, una classe politica che oramai staziona nei pressi di Corso Vittorio Emanuele da circa vent’anni: questo è paradigmatico di un certo disinteresse dei giovani verso la politica, anche se a dire il vero gli esempi di giovani candidati non mancano. A suo modo di vedere cosa la politica può e deve fare per riavvicinare i giovani alla politica?
R:«che i politici di centrosinistra e centrodestra siano vecchi pescecani della politica penso che sia chiaro un pò a tutti. Alternativa comunista è forse l'unico partito che ha molti giovani che fanno seminari di studi politici-sociali, assemblee e partecipano alle lotte studentesche attivamente. Infatti riusciamo a coinvolgere molti giovani alle nostre lotte anche nella nostra nuova sede provinciale di Via dei Greci 13 a Barletta. Il resto dei giovani sono spesso preda dell'imbarbarimento della società stessa che porta a disinteresse, qualunquismo e assoggettamento alle logiche della società capitalista stessa».
D: Si stanno concludendo questi cinque anni di amministrazione Maffei. Dal suo punto di vista quanto Barletta è cambiata in questi cinque anni, se è cambiata, e cosa ci lascia in eredità questa amministrazione nel bene e nel male?
R:«Una zona industriale deserta, senza più operai, con fabbriche chiuse dopo che gli avvoltoi padronali hanno ottenuto tanti soldi pubblici e sono scappati con le casse piene in Albania, Bulgaria, Romania dove possono sfruttare. Famiglie senza casa, o che debbono indebitarsi per pagare quasi 200 mila euro per un appartamento in ghetti che si chiamano "167" grazie alla speculazione edilizia. Giovani precari e senza futuro che emigrano ogni giorno. Questa è l'eredità che ci lascia il governo uscente».
D: Barletta un tempo fu terra di operai e padroni, oggi è una terra di pub e camerieri: tante sono state le battaglie da lei condotte in difesa della classe operaia. A suo modo di vedere cosa la politica locale avrebbe potuto fare per arginare il problema della chiusura delle fabbriche e dello sfascio di un intero settore produttivo quale quello calzaturiero e tessile?
R:«Sul problema fabbriche noi di Alternativa comunista siamo chiari. Il sistema capitalista fallisce e noi lo sostituiamo. I padroni che hanno preso soldi pubblici per poi delocalizzare all'estero e farsi ville, auto di lusso e barche, debbono lasciare macchinari e fabbriche (come in Argentina o alla Insse di Milano) agli operai che lavorerebbero non per arricchirsi (come fanno questi sciacalli) ma per creare un altro mondo che sia chiama socialismo, ossia il potere dei lavoratori e non quello di un numero ridotto di finanzieri e speculatori capitalisti».
D: In sintesi, perchè Barletta dovrebbe votare Alternativa Comunista? In caso di elezioni quali gli interventi primari per far ripartire questa città?
R:«Votare Alternativa comunista significa dare un chiaro messaggio di CAMBIAMENTO dello scenario politico e dare voce alle lotte. Importante ed utile comunque sarebbe l'elezione di consiglieri comunali di Alternativa comunista che utilizzino il Consiglio stesso quale tribuna delle esigenze e delle lotte dei lavoratori. Questo è sicuramente necessario ed utile.
detto questo chiarisco che le elezioni per noi sono un utile messaggio politico, anche se il cambiamento reale lo si ha con il protagonismo diretto e rivoluzionario della masse popolari come in Tunisia, Egitto e Libia».
D:Cosa si aspetta da questa campagna elettorale? Ma soprattutto, viste le tante forze pronte a scendere in campo, che campagna elettorale sarà?
R:«Mi aspetto migliaia di euro che i candidati spenderanno (noi spenderemo solo 100 euro per tutta la campagna elettorale e anche in questo siamo diversi dagli altri), 50 euro a rappresentante di lista per farsi un forziere di voti inconsapevoli, promesse di lavoro e tanti sogni che ogni volta vengono disillusi. Noi, invece, stiamo facendo una campagna elettorale contro la guerra in Libia, davanti alle fabbriche a parlare con gli operai di come vengono fregati e sfruttati, con gli studenti che lottano per una scuola pubblica di qualità, con i precari, con le famiglie che lottano per una casa grazie al Comitato per il diritto alla casa che abbiamo creato noi di Alternativa comunista, con i piccoli commercianti che vengono schiacciati dalla crisi capitalista e dalla grande distribuzione. L'Alternativa mia e di Alternativa comunista al centrosinistra e al centrodestra di Maffei, Vitobello e altri candidati dello stesso colore politico e sociale è proprio questo, il Cambiamento!».