BRINDISI. Su disposizione della Procura i carabinieri hanno sequestrato cinque impianti fotovoltaici, del valore complessivo di 30 milioni di euro, realizzati in una zona a vincolo paesaggistico. L'impianto, per complessivi cinque megawatt, si estende su una superficie di cinque ettari ed è di fatto riconducibile alla società Agricola energetica europea diMessina. Non era stata richiesta la 'via' ma ci si era avvalsi di procedure semplificate. Dieci persone tra tecnici, progettisti e legali rappresentanti delle società coinvolte sono state denunciate a piede libero.
LE INDAGINI - Dalle indagini è emerso in definitiva che i cinque impianti, anche se formalmente intestati a 5 diverse societa', di fatto sono riconducibili ad un'unica proprieta'. La ragione del frazionamento risiede esclusivamente nella volonta' di eludere le leggi nazionali e regionali che prevedono il rilascio della autorizzazione unica regionale necessaria per realizzare un impianto di tali dimensioni.
Lo stratagemma usato consente invece di avvalersi di 5 singole procedure semplificate (Dia) previste per impianti di potenza fino a 1 Megawatt. Non e' il primo episodio di intervento della magistratura in Puglia per casi simili a questo. Ce n'e' stato un altro recentemente in provincia di Lecce.
Inoltre l'area, estesa per circa 50.000 metri quadrati, su cui sono stati realizzati gli impianti, e' soggetta a vincoli paesaggistici per il superamento dei quali doveva essere rilasciata una autorizzazione preventiva. Le persone indagate al momento sono 10 tra tecnici, progettisti e legali rappresentanti delle societa' coinvolte. Le violazioni di legge contestate riguardano la normativa urbanistico-edilizia e quella paesaggistica-ambientale.
LE INDAGINI - Dalle indagini è emerso in definitiva che i cinque impianti, anche se formalmente intestati a 5 diverse societa', di fatto sono riconducibili ad un'unica proprieta'. La ragione del frazionamento risiede esclusivamente nella volonta' di eludere le leggi nazionali e regionali che prevedono il rilascio della autorizzazione unica regionale necessaria per realizzare un impianto di tali dimensioni.
Lo stratagemma usato consente invece di avvalersi di 5 singole procedure semplificate (Dia) previste per impianti di potenza fino a 1 Megawatt. Non e' il primo episodio di intervento della magistratura in Puglia per casi simili a questo. Ce n'e' stato un altro recentemente in provincia di Lecce.
Inoltre l'area, estesa per circa 50.000 metri quadrati, su cui sono stati realizzati gli impianti, e' soggetta a vincoli paesaggistici per il superamento dei quali doveva essere rilasciata una autorizzazione preventiva. Le persone indagate al momento sono 10 tra tecnici, progettisti e legali rappresentanti delle societa' coinvolte. Le violazioni di legge contestate riguardano la normativa urbanistico-edilizia e quella paesaggistica-ambientale.