Caso Tedesco: Laudati, strumentalizzazioni su archiviazione Vendola

BARI. Il procuratore di Bari, Antonio Laudati reagisce di fronte a quelle che definisce le ''numerose strumentalizzazioni che hanno trovato ampio spazio nei mezzi di informazione'', che a proposito dell'ordinanza di custodia cautelare emessa il 23 febbraio dal giudice per le indagini preliminari Giuseppe De Benedictis, nei confronti del senatore, ex Pd, ora nel Gruppo Misto, Alberto Tedesco e di altri, ''ipotizzano un comportamento di questo Ufficio caratterizzato 'da due pesi e due misure' tra l'archiviazione nei confronti del presidente della Regione Puglia, Nicola Vendola, e la richiesta di arresto del senatore Alberto Tedesco (ex assessore regionale alle Politiche della Salute ndr)''.

DOVEROSE ALCUNE PRECISAZIONI - Finora l'Ufficio della Procura, ''nel doveroso rispetto delle prerogative parlamentari, si e' astenuto dal fornire qualsiasi tipo di informazione sulla vicenda in esame'' ma ora ''appare opportuno effettuare alcune doverose precisazioni''. Diverse dichiarazioni che adombravano una differenza di trattamento tra le due posizioni ci sono state da parte di diversi esponenti del centro destra, anche ad alto livello, di senatori, deputati e consiglieri regionali del Pdl.

LA QUERELLE SU "GIUSTIZIA A TEATRO" - In particolar modo negli ultimi giorni, aveva scuscitato polemiche la rappresentazione scenica al Petruzzelli di Bari, nell'ambito del progetto 'Giustizia a Teatro', organizzato anche dalla Procura, nella quale Nichi Vendola interpretava il ruolo di Masaniello. In un precedente appuntamento il ruolo di Federico II era stato ricoperto dal senatore Gaetano Quagliariello, del Pdl. E nell'ultima 'puntata' Lucrezia Borgia sara' interpretata dall'onorevole Gabriella Carlucci.

IL VAGLIO DEGLI ATTI D'INDAGINE - Dal novembre 2009, cioe' un paio di mesi dopo l'arrivo di Laudati al vertice della Procura ''il procedimento numero 19497/08 e' stato attribuito in co-assegnazione a tre magistrati di questo Ufficio: Desirèe Digeronimo, Francesco Bretone e Marcello Quercia. Tale fascicolo e' stato, inoltre, inserito nel coordinamento di tutti i procedimenti concernenti la Sanita' regionale, affidato al magistrato Renato Nitti. Quindi sottoposto alle valutazioni del Procuratore''.
''Conseguentemente tutti gli atti d'indagine - si evidenzia nella nota - sono stati vagliati da almeno cinque magistrati della Procura di Bari e tutte le decisioni sono documentate in numerosi verbali del coordinamento''.
Laudati ricorda poi che il ''26 marzo 2010 e' stata richiesta da questo Ufficio una misura cautelare avente ad oggetto le irregolarita' per gare d'appalto indette dalla Asl di Bari e aggiudicato alla societa' Viri di Altamura (raccolta, trasporto e smaltimento rifiuti speciali ndr) e per altre gare d'appalto per il completamento delle attrezzature dell'Istituto Oncologico di Bari 'Giovanni Paolo II'. Tale richiesta - sottolinea - e' stata assegnata al giudice per le indagini preliminari, Vito Fanizzi, che l'ha accolta in data 15 luglio 2010. Anche in tale richiesta si e' proceduto nei confronti del senatore Alberto Tedesco, ma senza effettuare una richiesta di misura cautelare''.
Lo stesso giorno ''e' stata contemporaneamente presentata una richiesta di archiviazione nei confronti di Nicola Vendola, Alberto Tedesco, Mario Loizzo, Ludovico Abbaticchio, Francesco Manna, Adolfo Schiraldi, Aldo Sigrisi, Lea Cosentino, Guido Scoditti, Francesco Petronella e Mario Malcangi''.
La richiesta, prosegue la nota, ''veniva assegnata al giudice per le indagini preliminari, Sergio Di Paola, ed e' stata integralmente accolta il 24 febbraio 2011. In data 10 febbraio 2011 e' stata depositata, nella fase conclusiva delle indagini, una richiesta di misura cautelare nei confronti del senatore Alberto Tedesco, ed altre 37 persone, assegnata al giudice per le indagini preliminari, Giuseppe De Benedictis, che e' stata parzialmente accolta in data 23 febbraio 2011''.
Laudati spiega, infine, che ''il criterio seguito dalla Procura e' stato esclusivamente quello di distinguere fra episodi nei quali era stata esercitata una 'discrezionalita' amministrativa', nell'esercizio dei poteri conferiti dalla legge, per la nomina di dirigenti delle Asl pugliesi, rispetto ad altri episodi in cui l'esercizio della 'discrezionalita' amministrativa' era stato, invece, strumentalizzato per il perseguimento di vantaggi patrimoniali''.

INFONDATE TESI PARZIALITA' VALUTAZIONI - ''Tale e' il discrimine assegnato dal legislatore per l'esercizio dell'azione penale nei casi di abuso delle funzioni amministrative. E' di tutta evidenza che le richieste avanzate da questa Procura - continua - sono state vagliate da piu' magistrati, sono state accolte da tre diversi gip e, successivamente, sottoposte al vaglio del Tribunale del Riesame. Appare pertanto infondata la tesi che questo Ufficio abbia agito distinguendo tra posizioni personali in relazione a fatti sostanzialmente simili e appare decisamente calunniosa la tesi di chi sostiene che le decisioni siano state influenzate da valutazioni extraprocessuali''.
''In attesa delle successive verifiche dibattimentali - conclude il procuratore Laudati - questo Ufficio e' ovviamente disponibile a dare conto, nelle competenti sedi istituzionali, della correttezza del proprio operato, ma rifiuta valutazioni pretestuose determinate da motivazioni non fondate sull'oggettivo esame degli atti''.

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