Criminalità: Andria, sequestrati beni per 2 mln a fratellli Lapenna

ANDRIA (BT). I carabinieri della Compagnia di Andria questa mattina hanno sequestrato beni mobili e immobili per valore di due milioni di euro ai fratelli Emanuele e Giuseppe Lapenna, di 39 e 38 anni, pluripregiudicati. Il provvedimento e' stato emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Trani, che ha utilizzato la norma introdotta con il 'Pacchetto Sicurezza' che permette di aggredire i patrimoni di coloro i cui proventi sono chiaramente il frutto di attivita' illecite, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari alla quale era stato applicato un Magistrato della Procura del nord barese.

INDIGENTI PER IL FISCO - Per il fisco i fratelli Lapenna, detti 'stumblicc', sono persone in ''totale stato di indigenza'', lavoratori precari. Il primo nel 2008 ha dichiarato redditi per 9.500 euro, il secondo negli ultimi dieci anni non ha mai dichiarato nessun reddito. Per la giustizia, invece, si tratta di pregiudicati appartenenti al clan Campanale (Emanuele Lapenna e' consuocero del boss Riccardo Campanale, quest'ultimo esponente storico del clan Pastore), con una carriera criminale iniziata nel 1993 quando i due fratelli furono arrestati insieme al padre e alla madre per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Da allora entrambi sono praticamente entrati e usciti dal carcere con accuse sempre legate al traffico di droga. Secondo quanto accertato i due, esponenti di spicco della criminalita' organizzata, hanno un alto tenore di vita. E' stato proprio questo particolare, unito all'alta capacita' delinquenziale mostrata da entrambi nel corso degli ultimi 20 anni, a far avviare un accertamento patrimoniale da parte dei Carabinieri della Compagnia di Andria, coordinati dall'Antimafia di Bari.

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