TARANTO. Cinque ordinanze di custodia cautelare sono state notificate ad altrettante persone da agenti della Squadra Mobile della Questura di Taranto nell'ambito di indagini su alcuni episodi di estorsione avvenuti tra il 2005 e il 2006. A far emergere i fatti le dichiarazioni confessorie di un indagato dell'operazione 'Scarface' che sarebbe stato vittima lui stesso dei delitti. Le misure cautelari, emesse dal gip del Tribunale di Lecce Antonia Martalo', su richiesta del pubblico ministero della Direzione Distrettuale Antimafia Lino Bruno, hanno riguardato Michele Cicala, 31 anni, Giuseppe Florio, 41, Gaetano Diodato, 41, Michele Cicala, 28 e Claudio Romano, 24. Ai primi tre il provvedimento e' stato notificato in carcere, dove erano gia' detenuti per altra causa.
OPERAZIONE 'MEDITERRANEO' - In particolare sono emersi elementi su estorsioni di cui si sarebbero resi responsabili, anche successivamente all'operazione 'Mediterraneo' a seguito della quale Michele Cicala, di 31 anni, si dette alla latitanza (sebbene per un breve periodo), ma, secondo quanto accertato, avrebbe continuato nelle attivita' illegali attraverso altri che agivano per suo conto, ad esempio Gaetano Diodato.
L'ORDINANZA- L'ordinanza fa riferimento al pestaggio di un uomo, sempre con finalita' estorsive. Inoltre si cita l'incendio dell'auto di proprieta' della segretaria del sindaco di Taranto, Rossana Di Bello, risalente a giugno 2005, che sarebbe avvenuto su mandato di Raffaele Di Campo e sarebbe stato realizzato da Michele Cicala. Il gip, pur riconoscendo la fondatezza delle responsabilita' di Di Campo, non ha ritenuto di colpirlo con misura restrittiva cautelare.
L'ordinanza si conclude ponendo l'accento su un fatto, perpetrato in concorso dal dichiarante e da Giuseppe Florio, relativo alla detenzione e al porto illegale di una pistola revolver 'Smith & Wesson' calibro 38 special e di una pistola semiautomatica 'Beretta' calibro 7.65, entrambe clandestine. Armi rinvenute e sequestrate dalla Squadra Mobile di Taranto nel novembre 2010, su indicazione del reo confesso. Tutti i reati ipotizzati risultano connotati dall'aggravante dell'essere stati commessi da persone appartenenti ad associazione mafiosa ed avvalendosi delle condizioni imposte da essa.
SEQUESTRATI APPARTAMENTI - Stamane gli agenti della Mobile hanno sequestrato due appartamenti nel comune di Gioia del Colle (Bari) e uno a Taranto. Quest'ultimo provvedimento e' stato disposto, su richiesta del pm Bruno, dal gip di Lecce Nicola Lariccia, nell'ambito della stessa indagine che ha generato l'operazione Scarface. Si tratta di abitazioni che, come le 15 gia' sequestrate ai componenti dell'organizzazione criminale che faceva capo a Florio e a Massimiliano Gargiulo, costituiscono l'oggetto materiale delle truffe perpetrate ai danni di istituti di credito, attraverso le quali la stessa organizzazione si autofinanziava.
Infine, sempre stamane, la Squadra Mobile ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Marcello Macchitella, 38 anni, attualmente detenuto, per altra causa, nel carcere di Foggia e catturato nel corso dell'operazione Scarface, in quanto partecipe delle truffe. L'uomo venne scarcerato in sede di Tribunale del riesame ma il provvedimento venne poi impugnato dal pm Bruno ed annullato dalla Corte di Cassazione.
OPERAZIONE 'MEDITERRANEO' - In particolare sono emersi elementi su estorsioni di cui si sarebbero resi responsabili, anche successivamente all'operazione 'Mediterraneo' a seguito della quale Michele Cicala, di 31 anni, si dette alla latitanza (sebbene per un breve periodo), ma, secondo quanto accertato, avrebbe continuato nelle attivita' illegali attraverso altri che agivano per suo conto, ad esempio Gaetano Diodato.
L'ORDINANZA- L'ordinanza fa riferimento al pestaggio di un uomo, sempre con finalita' estorsive. Inoltre si cita l'incendio dell'auto di proprieta' della segretaria del sindaco di Taranto, Rossana Di Bello, risalente a giugno 2005, che sarebbe avvenuto su mandato di Raffaele Di Campo e sarebbe stato realizzato da Michele Cicala. Il gip, pur riconoscendo la fondatezza delle responsabilita' di Di Campo, non ha ritenuto di colpirlo con misura restrittiva cautelare.
L'ordinanza si conclude ponendo l'accento su un fatto, perpetrato in concorso dal dichiarante e da Giuseppe Florio, relativo alla detenzione e al porto illegale di una pistola revolver 'Smith & Wesson' calibro 38 special e di una pistola semiautomatica 'Beretta' calibro 7.65, entrambe clandestine. Armi rinvenute e sequestrate dalla Squadra Mobile di Taranto nel novembre 2010, su indicazione del reo confesso. Tutti i reati ipotizzati risultano connotati dall'aggravante dell'essere stati commessi da persone appartenenti ad associazione mafiosa ed avvalendosi delle condizioni imposte da essa.
SEQUESTRATI APPARTAMENTI - Stamane gli agenti della Mobile hanno sequestrato due appartamenti nel comune di Gioia del Colle (Bari) e uno a Taranto. Quest'ultimo provvedimento e' stato disposto, su richiesta del pm Bruno, dal gip di Lecce Nicola Lariccia, nell'ambito della stessa indagine che ha generato l'operazione Scarface. Si tratta di abitazioni che, come le 15 gia' sequestrate ai componenti dell'organizzazione criminale che faceva capo a Florio e a Massimiliano Gargiulo, costituiscono l'oggetto materiale delle truffe perpetrate ai danni di istituti di credito, attraverso le quali la stessa organizzazione si autofinanziava.
Infine, sempre stamane, la Squadra Mobile ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Marcello Macchitella, 38 anni, attualmente detenuto, per altra causa, nel carcere di Foggia e catturato nel corso dell'operazione Scarface, in quanto partecipe delle truffe. L'uomo venne scarcerato in sede di Tribunale del riesame ma il provvedimento venne poi impugnato dal pm Bruno ed annullato dalla Corte di Cassazione.