Estorsione: 6 persone arrestate a Taranto

TARANTO. Sei persone ritenute responsabili, a vario titolo, di attentati dinamitardi e dell'esplosione di colpi di pistola ai danni di esercizi commerciali taglieggiati, detenzione illegale di esplosivo (tritolo) e di armi da fuoco, estorsione e spaccio di droga sono stati arrestati oggi da agenti della Squadra Mobile della Questura di Taranto che hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Lecce Maurizio Saso, su richiesta del pubblico ministero Antimafia Alessio Coccioli, della Dda di Lecce. Si tratta di Carmelo Pascali, 52 anni, Nicola Pascali, 31, Luca Pascali, 28, Massimo Bevilacqua, 27, Rodolfo Nitti, 26, Agli arresti domiciliari e' stato posto Mario Papalia, 27 anni.

LE INDAGINI - L'operazione trae origine da un'indagine avviata nel marzo 2009 che sviluppava elementi e notizie riguardanti il gruppo criminale capeggiato da Nicola Pascali e da suo padre Carmelo a seguito di una sequenza di episodi delittuosi efferati caratterizzati da azioni dimostrative che provavano la notevole disponibilita' di armi da fuoco. Il gruppo criminale molto ambizioso, in tempi brevi, aveva messo letteralmente a soqquadro gli ambienti della criminalita' tarantina, provocando forti tensioni.
Fin da novembre 2006, la Squadra Mobile di Taranto ha svolto indagini su Nicola Pascali (il padre Carmelo venne scarcerato nel 2009) che, nonostante la giovane eta', si distingueva subito per spregiudicatezza ed ascendente sulle giovani leve della malavita locale. Pur apparendo incline a condotte violente, la sua principale attivita' criminale e' risultata essere quella del commercio di droga, come provato dall'inchiesta 'Bacone' che consenti' di documentare l'azione di un gruppo di 54 persone dedite al traffico di cocaina, con Pascali referente a Taranto e canali di approvvigionamento lombardi.
Da quella indagine, e dalla necessita' di approfondire le tracce su altri delitti, ha preso origine l'operazione 'Buozzi' di stamane. Infatti, la Procura della Repubblica di Taranto ha disposto indagini (anche intercettazioni) a carico di Nicola Pascali e del padre Carmelo. In quel periodo, si stava assistendo al tentativo di scalare i vertici della criminalita' locale, imponendo la propria egemonia, con sistemi diretti e violenti, anche su altri criminali. Un tentativo messo in atto con attentati dinamitardi e danneggiamenti, colpi d'arma da fuoco ai danni di esercizi commerciali per lo piu' riconducibili a persone appartenenti alla delinquenza locale, con finalita' estorsive.

PIZZO DI 30MILA EURO A RISTORATORE - Tra le vicende maggiormente significative, quella di un ristoratore tarantino che, alla fine di marzo del 2009, fu vittima di una richiesta estorsiva, per 30 mila euro, dopo aver visto il proprio locale, in Via Cesare Battisti, danneggiato, prima, da un attentato dinamitardo e, subito dopo, da alcuni colpi di pistola. Tra gennaio ed aprile del 2009, Carmelo Pascali, sfruttando la devozione dei figli Nicola e Luca ed il suo innato carisma avrebbe convinto un ristretto numero di accoliti ad andare a colpire, con intendimenti esplicitamente estorsivi, anche persone con un passato delinquenziale di tutto rispetto.
L'indagine riusci' a provare ad esempio lo spaccio di droga e a intercettare discorsi dal chiaro contenuto malavitoso che hanno determinato il coinvolgimento della Dda di Lecce. All'inizio di aprile 2009, l'indagine si e' interrotta con l'arresto di padre e figlio in occasione della sparatoria che vedeva destinatario e vittima il pregiudicato Walter De Cataldis.

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