BARI. ''Mi auguro che il dibattito sulla giustizia non turbi quel clima di leale collaborazione sempre auspicato e finalmente avviato su temi importanti con la Regione Puglia''. Lo dichiara il ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto a proposito di alcune dichiarazioni del presidente Nichi Vendola, in seguito agli sviluppi di una delle inchieste sulla sanita' regionale.
''Ha ragione il Presidente Vendola - aggiunge - quando dice che io sono stato nominato Ministro dopo una richiesta di arresto, ma e' vero anche che nel frattempo la mia richiesta di arresto era stata respinta all'unanimita' dall'aula della Camera dei Deputati, il 19 luglio del 2006, anche con i voti dell'Italia dei Valori e di Rifondazione Comunista, all'epoca partito di riferimento del Presidente Vendola; e' altrettanto vero che quella richiesta di arresto e' stata revocata poco dopo, dallo stesso gip che l'aveva precedentemente firmata''.
''E se io sono stato nominato Ministro da indagato - prosegue Fitto - e' anche vero che poco dopo uno dei pm che aveva condotto l'indagine su di me e richiesto il mio arresto, e' stato candidato e poi nominato assessore regionale dell'attuale Giunta''.
''Ha ragione il Presidente Vendola - aggiunge - quando dice che io sono stato nominato Ministro dopo una richiesta di arresto, ma e' vero anche che nel frattempo la mia richiesta di arresto era stata respinta all'unanimita' dall'aula della Camera dei Deputati, il 19 luglio del 2006, anche con i voti dell'Italia dei Valori e di Rifondazione Comunista, all'epoca partito di riferimento del Presidente Vendola; e' altrettanto vero che quella richiesta di arresto e' stata revocata poco dopo, dallo stesso gip che l'aveva precedentemente firmata''.
''E se io sono stato nominato Ministro da indagato - prosegue Fitto - e' anche vero che poco dopo uno dei pm che aveva condotto l'indagine su di me e richiesto il mio arresto, e' stato candidato e poi nominato assessore regionale dell'attuale Giunta''.
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