Gare d'appalto truccate: 4 arresti a Cerignola

CERIGNOLA (FG). L'ennesima bufera giudiziaria sulla sanità pugliese. I carabinieri del Nas di Bari hanno eseguito stamane 4 misure cautelari in carcere ed agli arresti domiciliari nei confronti di due imprenditori e due funzionari pubblici ritenuti responsabili di corruzione, turbativa d'asta e falso. L'indagine, spiega una nota dei militari, ha consentito di individuare i responsabili di una truffa ai danni del Servizio Sanitario Nazionale realizzata mediante fittizie gare d'appalto per la fornitura di strumentazione sanitaria per le sale operatorie dei presidi ospedalieri di Cerignola, Manfredonia, Lucera e San Severo.

GLI ARRESTATI - Tra gli arrestati, l'imprenditore Vincenzo Nuzziello, 55 anni, titolare di una ditta di apparecchi sanitari, coinvolto nell'indagine della procura della Repubblica di Larino sulla gestione della sanita' nel basso Molise. Perquisito anche lo studio della consigliera regionale Anna Nuzziello (del movimento La Puglia per Vendola), commercialista e sorella di Vincenzo.
L'accesso nello studio della consigliera regionale Anna Nuzziello da parte dei carabinieri e' stato determinato dalla circostanza che una delle societa' oggetto delle indagini e precisamente la Societa' Css, societa' unipersonale s.r.l., il cui rappresentante legale e' esclusivamente la signora D'Arbitrio Francesca, ha sede legale, non amministrativa e non operativa, presso lo stesso Studio Commerciale della dottoressa Anna Nuzziello presso cui sono depositate le relative scritture contabili e fiscali.

GARE D'APPALTO SENZA FASULLE - La gara d'appalto svolta mediante procedura negoziata dalla Asl di Foggia finalizzata all'acquisto e alla fornitura di strumentazione sanitaria per la punzonatura, l'identificazione e la rintracciabilita' degli strumenti chirurgici destinati alle sale operatorie degli ospedali di Manfredonia, Cerignola, San Severo e Lucera e' al centro dell'inchiesta dei carabinieri.
Ad esempio la gara d'appalto e' stata svolta in assenza del requisito dell'urgenza. Non c'era, in definitiva, una reale impellenza della fornitura di quello strumentario nei reparti, che se lo sono visti pervenire a sorpresa e lo hanno lasciato inutilizzato per piu' di un anno dalla consegna. Dalle indagini ed i riscontri sono risultati sostanzialmente inesistenti i presupposti che hanno dato luogo alla gara, ossia ''l'urgenza al fine di evitare ogni interruzione delle prestazioni sanitarie, sia territoriali che ambulatoriali'' e la successiva richiesta formale al sub commissario della ex Asl Foggia 3.
Un'esigenza che era stata posta falsamente a base della delibera del commissario straordinario. Il danno alla Asl per l'esborso ammonta a 208.080 euro (tanto infatti e' costata la strumentazione) con il connesso ingiusto profitto della ditta che nel settembre 2010 si e' aggiudicata e cioe' la Css (Centro servizi societa') di Foggia.
I direttori sanitari dei presidi ospedalieri dei quattro ospedali della Asl non hanno mai inoltrato alla stessa Asl alcuna segnalazione circa la necessita' e tantomeno l'urgenza di acquisire la strumentazione ritenuta non essenziale ai fini dello svolgimento del lavoro. Dall'esame degli atti negli uffici della Direzione Generale della Asl di Foggia, che e' stata perquisita, sono risultate come partecipanti alla gara sette ditte: Me.Sys Srl Di Carcare (Savona), La Bt Medical srl di Pesaro, la Genko Italia Spa, la Medica Valeggia Spa di Padova, la Crimo Italia Srl di Gualdo Tadino, la Effe Multiutility srl di Urbino, la Css srl di Foggia.
Due sono state impossibilitate a parteciparvi (la Mesys e la Bt Medical) per ragioni legate alla loro organizzazione aziendale, ed un'altra, la Medicale Valeggia non lo ha fatto perche' l'invito e' stato spedito ad un indirizzo sbagliato. Dunque le ditte si riducono da sette a quattro.

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