BISCEGLIE (BT). Il sindaco di Bisceglie Francesco Spina, per l’aiuto ai bambini colpiti dal devastante terremoto e dallo tsunami, ha convocato d’urgenza per quest’oggi in Comune, un pool di esperti di Protezione Civile e di Politiche Sociali che, coordinati dal Disaster Manager Pompeo Camero, costituiranno l’Unità di crisi che metterà a punto un piano di interventi locale specificamente per l’accoglienza degli sfollati dalla Prefettura di Fukushima in Giappone.
Già nei giorni scorsi, nella prospettiva di avviare l’iniziativa subito allo studio, attraverso una speditiva consultazione informale del dott. Tommaso Fontana – Primario del Reparto infettivi del nosocomio biscegliese, veniva evidenziata la necessità, in caso di accoglienza dei piccoli, di tirar su una sorta di Centro d’accoglienza con presidio sanitario a ciò dedicato, che si avvalga di una equipe di esperti, in grado di seguire i bambini anche nella imprescindibile profilassi d’accompagnamento, che non escluderebbe la somministrazione di compresse di ioduro di potassio.
“Sappiamo che tra i nipponici è già attivo il team di Save the Children – dichiara Spina - e per questo contiamo di intercettare famiglie biscegliesi che, come già avvenuto per i bambini colpiti dalle radiazioni di Chernobyl, accolgano anche i piccoli asiatici. Supereremo le difficoltà di comunicazione grazie all’ausilio della Consultrade di Antonio Ruggieri che da anni intrattiene rapporti commerciali col Giappone e che sin dalle prime ore dell’evento calamitoso sta mantenendo contatti costanti con i propri referenti sull’isola del Sol Levante allo scopo di raccoglierne richieste di aiuto”.
Intanto a Bisceglie è già partita la corsa verso la solidarietà attraverso la ricognizione, su scala regionale, di quanti conoscono la lingua giapponese e siano nelle condizioni di accogliere i piccoli specie in questa fase e comunque sino a quando non sarà in opera il guscio sigillato sul reattore che ripari da radiazioni ionizzanti, proteggendo la popolazione dal possibile fallout nucleare.
Già nei giorni scorsi, nella prospettiva di avviare l’iniziativa subito allo studio, attraverso una speditiva consultazione informale del dott. Tommaso Fontana – Primario del Reparto infettivi del nosocomio biscegliese, veniva evidenziata la necessità, in caso di accoglienza dei piccoli, di tirar su una sorta di Centro d’accoglienza con presidio sanitario a ciò dedicato, che si avvalga di una equipe di esperti, in grado di seguire i bambini anche nella imprescindibile profilassi d’accompagnamento, che non escluderebbe la somministrazione di compresse di ioduro di potassio.
“Sappiamo che tra i nipponici è già attivo il team di Save the Children – dichiara Spina - e per questo contiamo di intercettare famiglie biscegliesi che, come già avvenuto per i bambini colpiti dalle radiazioni di Chernobyl, accolgano anche i piccoli asiatici. Supereremo le difficoltà di comunicazione grazie all’ausilio della Consultrade di Antonio Ruggieri che da anni intrattiene rapporti commerciali col Giappone e che sin dalle prime ore dell’evento calamitoso sta mantenendo contatti costanti con i propri referenti sull’isola del Sol Levante allo scopo di raccoglierne richieste di aiuto”.
Intanto a Bisceglie è già partita la corsa verso la solidarietà attraverso la ricognizione, su scala regionale, di quanti conoscono la lingua giapponese e siano nelle condizioni di accogliere i piccoli specie in questa fase e comunque sino a quando non sarà in opera il guscio sigillato sul reattore che ripari da radiazioni ionizzanti, proteggendo la popolazione dal possibile fallout nucleare.