Il Comune di Bari aderisce al progetto nazionale a sostegno di famiglie in difficoltà

BARI. Il Comune di Bari - assessorato al Welfare ha aderito al Progetto P.I.P.P.I. (Programma di Intervento per la Prevenzione dell'Istituzionalizzazione) rivolto alle città riservatarie ai sensi della L. 285/97, cofinanziato dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali e con la partecipazione dell'Università degli studi di Padova.
Il progetto, realizzato con l'intervento della Fondazione Giovanni Paolo II Onlus, prevede azioni sperimentali riservate a dieci famiglie a rischio medio-alto e in difficoltà nella cura e nell'educazione dei figli di età compresa tra 0 e 6 anni e tra 7 e 11 anni.
La durata è di 24 mesi e vedrà il coinvolgimento di cento nuclei familiari, dieci per ciascuna città riservataria. È previsto anche un momento formativo presso l'Università di Padova, a totale carico del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
Nella città di Bari sono tre i territori "bersaglio" individuati, II Circoscrizione, V Circoscrizione e VIII Circoscrizione, una scelta dettata dalla presenza di un elevato numero di famiglie con diverse problematiche in cui spesso il minore viene allontanato dal nucleo familiare. Gli interventi del Progetto P.I.P.P.I. andranno ad integrare il sistema sociale attualmente attivo nel territorio barese.
"Dopo il successo del convegno nazionale tenutosi qui sulla legge 285 sull'infanzia e l'adolescenza - ha dichiarato l'assessore al Welfare Ludovico Abbaticchio - il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha individuato Bari come città all'avanguardia delle politiche di sviluppo di un nuovo welfare a tutela dei minori più fragili. L'iniziativa infatti sarà cofinanziata, oltre che dal Ministero, anche dalla società Enel Cuore".

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