Inaugurato anno accadamico Lum 2010-11: Degennaro, arte ed economia a responsabilità illimitata

BARI. «Apparirà ad alcuni un azzardo l’accostamento tra arte ed economia, soprattutto se a legarle discorsivamente è il concetto di “responsabilità”. A noi è invece parso un tema centrale che non poteva più essere eluso». Con queste parole Emanuele Degennaro, rettore della Lum Jean Monnet ha inaugurato l’Anno Accademico 2010-2011.
Di “Arte ed economia a responsabilità illimitata" si è parlato nel convegno che ha dato il titolo alla cerimonia di inaugurazione. «La responsabilità viene, in questa prospettiva, a legarsi da un lato alla pluralità delle possibilità di scelta, dall’altro all’assunzione consapevole delle conseguenze delle scelte stesse. La responsabilità quindi si invera nella esistenza di limiti. In tal senso – ha proseguito Degennaro nel suo intervento - l’espressione “responsabilità illimitata” può assumere un valore di ossimoro».
Del rapporto tra arte ed economia e delle rispettive implicazioni in termini di responsabilità si è parlato in tutti gli interventi che hanno animato il dibattito. Maurizio Dallocchio, docente di Finanza Aziendale della Lum Jean Monnet e della Bocconi di Milano, in uno dei passaggi salienti della sua prolusione ha indagato sulla presunta “insostenibilità” della distanza tra arte ed economia. Ebbene, nel ragionamento sono molti i punti di contatto e di interazione tra due ambiti così apparentemente distanti. «L’Italia secondo i dati Unesco raccoglie 44 dei degli 809 siti dichiarati di “eccezionale valore universale”: questo patrimonio – ha spiegato Dallocchio – va tutelato con ogni mezzo, non solo per indistinte ragioni etiche e morali, ma perché la nostra economia ne risentirebbe negativamente. L’arte e la cultura costano sicuramente molto, ma permettono anche di generare un tangibile ritorno. Con la cultura e più arte a disposizione – ha concluso il suo intervento Dallocchio - l’Italia potrà contare su migliori cittadini, minore criminalità, maggiori opportunità lavorative e, in generale, creando un più alto valore aggiunto».
L‘arte non è soltanto una domanda sul mondo ma anche il tentativo di dare risposte a problemi che riguardano il sociale, assumendosi una responsabilità che la politica non riesce più a coprire. «Da qui un’arte a responsabilità illimitata, pronta ad invadere altri territori della produzione concettuale e materiale, fino alla formazione professionale – ha spiegato Achille Bonito Oliva, storico e critico d'arte, nonché direttore del progetto scientifico della II edizione del Premio Lum per l'Arte Contemporanea. D’altronde il filosofo messicano Echevarria individua nella seconda metà del ‘500 la nascita di un precoce capitalismo frutto della committenza della chiesa cattolica ad artisti architetti ed artigiani, di opere che celebravano la sua centralità politica in opposizione alla società protestante e luterana».
Nel suo intervento Bonito Oliva, attraverso un viaggio ideale partito dal Rinascimento, ha evidenziato i punti di contatto tra arte ed economia nel corso della storia. «Esempio ne è tutta l’arte barocca, fatta di oggetti tangibili e fruibili dal corpo e dalla mente, opere d’arte che hanno creato una economia omogenea frutto di un lavoro personale ma distribuito sul territorio non soltanto romano e italiano. L’arte dal Manierismo fino alla fine del Settecento rappresenta, in questa prospettiva, il frutto di una economia politica che ha prodotto consenso e benessere. Esempio di un originale capitalismo legato alla manualità e non alla tecnologia come quello che si sviluppa dalla fine del Settecento nel Nord Europa con una iniziale standardizzazione del prodotto. Ecco allora – ha concluso il critico d’arte - la dimostrazione come l’arte abbia inciso produttivamente, politicamente ed economicamente nel corso dei secoli sulla vita del proprio tempo e come sia possibile oggi, in un momento storico di vuoto ideologico e morale confermare una nozione di “arte a responsabilità illimitata” che tocca non soltanto il campo della comunicazione, dell’informazione, ma anche quello della didattica e della formazione, come dimostra il pro-getto scientifico della seconda edizione del Premio LUM. L’arte risponde sempre ad un criterio di economia politica in quanto copre l’intero tragitto dal produttore al consumatore, dall’ideatore al corpo sociale».
In chiusura d’intervento, il rettore della Lum Jean Monnet ha presentato alcune delle novità dell’offerta formativa per l’anno accademico 2010-2011, tra cui spicca la sottoscrizione di un accordo di programma con l’Ordine dei giornalisti di Puglia per l’attivazione di due corsi di formazione in “Giornalismo giuridico” e “Giornalismo economico”. «In coerenza con la logica di continua collaborazione con tutte le categorie professionali del territorio – ha illustrato Degennaro - abbiamo anche attivato una partnership con l’Ordine dei Giornalisti di Puglia per lo sviluppo di corsi di perfezionamento rivolti a giornalisti e pubblicisti su tematiche giuridiche ed economiche. L’attenzione al tempo del post-lauream non verrà meno anche per quest’anno. Gli uffici Orientamento e Placement infatti stanno incrementando le loro attività con nuove iniziative, volte altresì a confermare l’elevata percentuale, superiore al 70%, dei nostri studenti che riesce a trovare collocazione nel mondo del lavoro a solo un anno dalla laurea».

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