di Roberta Calò. Dopo l’omertoso silenzio politico di questi giorni, è stato ormai da giorni reso noto lo stato di allerta delle basi militari pugliesi. Stando infatti a quanto sostiene La Russa “l'Italia aveva una sola scelta”, pertanto il dover aderire alla coalizione internazionale è stata una decisione ”senza nessun entusiasmo, perché non c'è mai entusiasmo nell'usare le armi”. Frattini dal canto suo chiarisce che è "il momento di andare oltre la coalizione dei volenterosi verso un approccio più coordinato sotto la Nato, che ne ha le capacità ” e che “non dobbiamo farci intimidire dalle minacce di Gheddafi”.
Presso la base Ramirez di Gioia del Colle, dove sono di stanza i caccia Eurofighter, il controllo di routine dello spazio aereo è stato intensificato. Nonostante l’evidente dispiegamento di forze, le voci politiche mostrano una certa riluttanza nel chiarire la vera linea d’azione per far fronte alla situazione libica.
Inspiegabile, intanto, la presenza di un C-130, un aereo quadrimotore da trasporto militare utilizzato per il trasferimento o l’aviolancio di truppe e materiali, stanziato nell’aeroporto Karol Wojtyla di Bari Palese. A domande specifiche sulle motivazioni per cui il velivolo, armato e insolitamente posto in posizione centralmente strategica per eventuale decollo improvviso, sia stato collocato in un’aerostazione civile, personale civile e militare non ha saputo rispondere; qualcuno ha ipotizzato un’eventuale precauzione per lo scenario libico, qualcuno ha parlato di una consuetudine per nulla anomala, qualcuno non ha voluto fornire schiarimenti in quanto “trattasi di informazioni che non possono essere rese note”.
Presso la base Ramirez di Gioia del Colle, dove sono di stanza i caccia Eurofighter, il controllo di routine dello spazio aereo è stato intensificato. Nonostante l’evidente dispiegamento di forze, le voci politiche mostrano una certa riluttanza nel chiarire la vera linea d’azione per far fronte alla situazione libica.
C-130 su una pista del Karol Wojtyla |