di Roberta Calò. “Lasciate che sia l'Unione africana a gestire la crisi, la Libia accetterà tutto quello che l'Ua deciderà ”. Queste la parole del leader libico Muammar Gheddafi.
Il rais garantisce che lui si atterrà alle decisioni dell’Unione Africana la quale ha creato un comitato formato da cinque capi di Stato e dal presidente della Commissione dell'Ua, Jean Ping. L’Ua ha chiesto alle armate straniere di cessare il fuoco per aprire la strada a una “transizione” democratica.
Contro la speranza del ministro degli esteri Frattini che confida in un mandato di esilio per il rais da parte dell’Ue, quella che si spiana è una prospettiva illustrata dallo stesso Gheddafi: “la vostra offensiva barbara e ingiusta contro la Libia. Lasciate la Libia ai libici, state eseguendo un'operazione di sterminio, state distruggendo un popolo che viveva in pace e in sicurezza, state per distruggere un paese in corso di sviluppo”.
Il leader libico ha concluso con un cenno storico sintomatico della cultura occidentale: “Sembra che voi in Europa e negli Stati Uniti non comprendiate che questa operazione militare, barbara e malefica, somiglia alle campagne di Hitler quando invadeva l'Europa e bombardava il Regno Unito”.
Un messaggio forse non ben interpretato dal Presidente degli Usa Obama il quale nel corso di un discorso tv alla nazione ha dichiarato: “Per coloro che dubitavano sulla nostra capacità di portare a termine questa operazione, voglio essere chiaro: gli Stati Uniti d'America hanno fatto quello che avevano detto che avrebbero fatto. Questo non significa che il nostro lavoro sia completato. Oltre alle nostre responsabilità nei confronti della Nato - ha aggiunto Obama - lavoreremo con la comunità internazionale per fornire assistenza al popolo libico, a coloro che necessitano cibo e assistenza medica. Tuteleremo gli oltre 33 miliardi di dollari del regime libico che abbiamo congelato in modo che siano disponibili per la ricostruzione della Libia. Dopo tutto, quel denaro non appartiene a Gheddafi o a noi. Appartiene al popolo libico e faremo in modo che lo riceva”. Se l'America pensa di appannare l'opinione pubblica con questa precisazione, forse ignora che quello di cui è fondamentale stabilire la paternità non sono i 33 miliardi ma i generosi frutti dei giacimenti africani.
Il rais garantisce che lui si atterrà alle decisioni dell’Unione Africana la quale ha creato un comitato formato da cinque capi di Stato e dal presidente della Commissione dell'Ua, Jean Ping. L’Ua ha chiesto alle armate straniere di cessare il fuoco per aprire la strada a una “transizione” democratica.
Contro la speranza del ministro degli esteri Frattini che confida in un mandato di esilio per il rais da parte dell’Ue, quella che si spiana è una prospettiva illustrata dallo stesso Gheddafi: “la vostra offensiva barbara e ingiusta contro la Libia. Lasciate la Libia ai libici, state eseguendo un'operazione di sterminio, state distruggendo un popolo che viveva in pace e in sicurezza, state per distruggere un paese in corso di sviluppo”.
Il leader libico ha concluso con un cenno storico sintomatico della cultura occidentale: “Sembra che voi in Europa e negli Stati Uniti non comprendiate che questa operazione militare, barbara e malefica, somiglia alle campagne di Hitler quando invadeva l'Europa e bombardava il Regno Unito”.
Un messaggio forse non ben interpretato dal Presidente degli Usa Obama il quale nel corso di un discorso tv alla nazione ha dichiarato: “Per coloro che dubitavano sulla nostra capacità di portare a termine questa operazione, voglio essere chiaro: gli Stati Uniti d'America hanno fatto quello che avevano detto che avrebbero fatto. Questo non significa che il nostro lavoro sia completato. Oltre alle nostre responsabilità nei confronti della Nato - ha aggiunto Obama - lavoreremo con la comunità internazionale per fornire assistenza al popolo libico, a coloro che necessitano cibo e assistenza medica. Tuteleremo gli oltre 33 miliardi di dollari del regime libico che abbiamo congelato in modo che siano disponibili per la ricostruzione della Libia. Dopo tutto, quel denaro non appartiene a Gheddafi o a noi. Appartiene al popolo libico e faremo in modo che lo riceva”. Se l'America pensa di appannare l'opinione pubblica con questa precisazione, forse ignora che quello di cui è fondamentale stabilire la paternità non sono i 33 miliardi ma i generosi frutti dei giacimenti africani.
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