di Vittorio Polito. Per la collana “Bibliotechina di Tersite”, a cura di Francesco De Martino, Vincenzo D’Acquaviva ha pubblicato il volume “Il mondo nuovo” (Levante Editori, pagg. 460+32, € 27), una testimonianza e un viaggio controcorrente attraverso storie di ordinaria migrazione tra speranze, conflitti politico-sociali e delusioni.
L’autore, con alle spalle, una notevole attività lavorativa in diversi campi (è stato anche emigrato negli Stati Uniti), testimonia in questo libro attraverso avvenimenti e vicissitudini il racconto della sua vita, in verità molto movimentata. In sostanza D’Acquaviva si propone di studiare e analizzare, attraverso l’accostamento di due paesi, gli Stati Uniti e l’Italia, i pregi e i difetti, la diversa cultura, il vario modo di intendere l’ospitalità e l’uguaglianza, per finire al trattamento pensionistico, violato negli Stati Uniti, discriminatorio in Italia.
D’Acquaviva sottolinea anche che, se è vero che l’America ha dato tanto agli italiani, è altrettanto vero e indubitabile che gli italiani hanno dato tantissimo all’America, e questo anche in considerazione del notevole fenomeno migratorio che stiamo sperimentando in Italia da qualche decennio. L’autore sottolinea con amarezza che tutti gli emigranti sono alla ricerca di un sogno che, mentre per alcuni diventa realtà, per altri diventa tragedia. Le pagine più ricche di umanità sono quelle che raccontano l’esperienza di chi lascia la propria terra “alla ricerca della felicità”, non sempre trovata, e la scoperta angosciante della solitudine di un paese lontano e sconosciuto.
Antonio Rossano, giornalista e scrittore, che firma la presentazione evidenzia che si tratta di «Un racconto particolareggiato, una sorta di biografia mai compiaciuta, però: anzi, densa di puntuali riferimenti – spesso amari – all’attualità e ricca di annotazioni sulla realtà non solo statunitense» Egli, sempre secondo Rossano, «ha metabolizzato tutto questo, è rientrato in Italia, ha ripreso con tenacia gli studi, si è laureato, ha assunto un ruolo di rilievo ed ha deciso di mettere nero su bianco questa sua intensa esperienza di vita».
Il volume si avvale anche di una nota dal titolo “Viva la libertà”, firmata GioCa, nel quale Gianni Cavalli, questo il suo nome, elogia i ragazzi e le ragazze molesi che, negli anni ’70 del secolo scorso, lo hanno aiutato a superare un momento particolarmente critico e difficile della sua vita, dando atto alle ragazze molesi, ambasciatrici di quella geniale e intelligente businesswoman che rispondeva al nome di Mary Quant, del loro contributo alla sua rinascita. «Quelle ragazze - scrive Cavalli - indossavano con classe e gioia di vivere, senza alcuna sfrontatezza, e con innata eleganza quel pezzo di stoffa famoso in tutto il mondo come minigonna. Grazie alla loro genuina e schietta amicizia ripresi a considerare meravigliosa la vita».
D’Acquaviva, infine, propone «una diversa visione del mondo, libera da qualsiasi presunta superiorità, contrario come sono ai culti di ogni genere e alle sovrastrutture preesistenti. Una prospettiva da miscredente e per certi versi rivoluzionaria che potrebbe sconcertare chi predilige una società immobile e fideistica oltre che libera da “intrusioni” esterne».
Un testo da leggere con attenzione per riflettere su un fenomeno antico e sempre nuovo, quello dei migranti.
Copertina e disegni interni di Regina D’Acquaviva.
L’autore, con alle spalle, una notevole attività lavorativa in diversi campi (è stato anche emigrato negli Stati Uniti), testimonia in questo libro attraverso avvenimenti e vicissitudini il racconto della sua vita, in verità molto movimentata. In sostanza D’Acquaviva si propone di studiare e analizzare, attraverso l’accostamento di due paesi, gli Stati Uniti e l’Italia, i pregi e i difetti, la diversa cultura, il vario modo di intendere l’ospitalità e l’uguaglianza, per finire al trattamento pensionistico, violato negli Stati Uniti, discriminatorio in Italia.
D’Acquaviva sottolinea anche che, se è vero che l’America ha dato tanto agli italiani, è altrettanto vero e indubitabile che gli italiani hanno dato tantissimo all’America, e questo anche in considerazione del notevole fenomeno migratorio che stiamo sperimentando in Italia da qualche decennio. L’autore sottolinea con amarezza che tutti gli emigranti sono alla ricerca di un sogno che, mentre per alcuni diventa realtà, per altri diventa tragedia. Le pagine più ricche di umanità sono quelle che raccontano l’esperienza di chi lascia la propria terra “alla ricerca della felicità”, non sempre trovata, e la scoperta angosciante della solitudine di un paese lontano e sconosciuto.
Antonio Rossano, giornalista e scrittore, che firma la presentazione evidenzia che si tratta di «Un racconto particolareggiato, una sorta di biografia mai compiaciuta, però: anzi, densa di puntuali riferimenti – spesso amari – all’attualità e ricca di annotazioni sulla realtà non solo statunitense» Egli, sempre secondo Rossano, «ha metabolizzato tutto questo, è rientrato in Italia, ha ripreso con tenacia gli studi, si è laureato, ha assunto un ruolo di rilievo ed ha deciso di mettere nero su bianco questa sua intensa esperienza di vita».
Il volume si avvale anche di una nota dal titolo “Viva la libertà”, firmata GioCa, nel quale Gianni Cavalli, questo il suo nome, elogia i ragazzi e le ragazze molesi che, negli anni ’70 del secolo scorso, lo hanno aiutato a superare un momento particolarmente critico e difficile della sua vita, dando atto alle ragazze molesi, ambasciatrici di quella geniale e intelligente businesswoman che rispondeva al nome di Mary Quant, del loro contributo alla sua rinascita. «Quelle ragazze - scrive Cavalli - indossavano con classe e gioia di vivere, senza alcuna sfrontatezza, e con innata eleganza quel pezzo di stoffa famoso in tutto il mondo come minigonna. Grazie alla loro genuina e schietta amicizia ripresi a considerare meravigliosa la vita».
D’Acquaviva, infine, propone «una diversa visione del mondo, libera da qualsiasi presunta superiorità, contrario come sono ai culti di ogni genere e alle sovrastrutture preesistenti. Una prospettiva da miscredente e per certi versi rivoluzionaria che potrebbe sconcertare chi predilige una società immobile e fideistica oltre che libera da “intrusioni” esterne».
Un testo da leggere con attenzione per riflettere su un fenomeno antico e sempre nuovo, quello dei migranti.
Copertina e disegni interni di Regina D’Acquaviva.
Tags
Libri