LECCE. L’arte di Chagall approda a Lecce. Nell’ambito di “Lecce. Capitale dei week-end”, il 4 marzo si aprirà nel Castello di Carlo V della capitale del Barocco “Chagall. Il segno dell’anima”, una mostra di opere grafiche del maestro russo, naturalizzato francese, scomparso nel 1985 a Saint-Paul-de-Vence, noto per quel suo mondo al tempo stesso lirico ed onirico quanto mai ricco di fantasia e di colore.
I particolari dell’evento saranno illustrati venerdì 4 marzo, alle ore 11, nella sala giunta di Palazzo Carafa alla presenza, tra gli altri, del sindaco di Lecce, Paolo Perrone, dell’assessore alla Cultura del Comune di Lecce, Massimo Alfarano e del critico d’arte Toti Carpentieri.
LA RASSEGNA - La rassegna, promossa dal Comune di Lecce e dal suo Assessorato alla Cultura, nasce dalla collaborazione con il Centro Arte Guastalla di Livorno, e vuole offrire ai visitatori, anche fugaci, della nostra città la possibilità di godere di uno degli aspetti più importanti della complessa e varia creatività di Marc Chagall, presentendo circa ottanta opere realizzate tra il 1923 e il 1973 facenti parte dei cicli che illustrano “Le anime morte” di Gogol, “Le favole di La Fontaine” e “La Bibbia” tra acquaforti (talune anche dipinte a mano) e litografie in nero e a colori.
In occasione della mostra, che rimarrà aperta fino al 29 maggio, è prevista la pubblicazione di un catalogo con un testo di Toti Carpentieri.
I particolari dell’evento saranno illustrati venerdì 4 marzo, alle ore 11, nella sala giunta di Palazzo Carafa alla presenza, tra gli altri, del sindaco di Lecce, Paolo Perrone, dell’assessore alla Cultura del Comune di Lecce, Massimo Alfarano e del critico d’arte Toti Carpentieri.
LA RASSEGNA - La rassegna, promossa dal Comune di Lecce e dal suo Assessorato alla Cultura, nasce dalla collaborazione con il Centro Arte Guastalla di Livorno, e vuole offrire ai visitatori, anche fugaci, della nostra città la possibilità di godere di uno degli aspetti più importanti della complessa e varia creatività di Marc Chagall, presentendo circa ottanta opere realizzate tra il 1923 e il 1973 facenti parte dei cicli che illustrano “Le anime morte” di Gogol, “Le favole di La Fontaine” e “La Bibbia” tra acquaforti (talune anche dipinte a mano) e litografie in nero e a colori.
In occasione della mostra, che rimarrà aperta fino al 29 maggio, è prevista la pubblicazione di un catalogo con un testo di Toti Carpentieri.