Ruby: foto hard di Arcore e giro di soldi verso Lele Mora

Barbara Guerra poliziotta-sexy
di Roberta Calò. (FOTO) "Non m’interessa quel che dice la polizia. Ti ho detto che quando conosci il re della polizia non temi quei piccoli cani, cerca di capire il mio discorso. Lui ogni giorno mi chiama e mi dice: stai tranquilla, Ruby, quando compirai diciotto anni verrai da me a casa, davanti a tutta la polizia, i carabinieri eccetera. E sarò io a sistemarti i documenti, perché sono io quello che comanda in Italia e non la polizia".
Si tratta dell'ultima versione di Ruby che non manca di attirare l'attenzione mediatica sulla sua persona forse oscurata dai recenti e più importanti disastri internazionali. In merito ad una conversazione con la madre, la giovane marocchina avrebbe chiarito di non fare riferimenti a Silvio in quanto presidente d'Italia. La madre le avrebbe risposto: "Noi non abbiamo sentito nulla di lui, non sappiamo nulla. Quella cosa non la dirò così come tu non ci mandi nulla e non abbiamo preso nulla da te, d’accordo?". La ragazza non perde occasione di mettere ovviamente in guardia anche il padre: "Stanno interrogando la mamma, l'ho chiamata verso le nove e le ho detto di non dire nulla su Silvio".
Baci saffici ad Arcore
All'opinione pubblica assetata di giustizia non resta che attendere il 6 Aprile, giorno in cui è stata rinviata l'udienza dietro richiesta del collegio difensivo di Berlusconi sostenendo: "Troppe nuove carte sul caso Ruby da leggere e studiare: 20 mila nuove pagine".
Più che di documentazione si tratterebbe di foto di ragazze in posizioni osè che lasciano poco spazio al fraintendimento su quanto potesse succedere ad Arcore nelle famose serate del bunga bunga: donne travestite da poliziotte sexy o rituali di corteggiamento erotici per attirare l'attenzione del Cavaliere. Agli atti ci sarebbero anche dettagli sui 2 milioni e 450 mila euro versati quasi tutti in Svizzera a Lele Mora da Giuseppe Spinelli, fiduciario del Premier. Il celebre talent scout si è giustificato sostenendo: "Sono 3 i milioni di euro, e non due e mezzo che mi ha prestato Berlusconi, li restituirò appena posso. Ho avuto quei soldi lo scorso anno in tre tranches, abbiamo sottoscritto un documento privato con fotocopie degli assegni e il mio impegno a restituirli in cinque anni col mio lavoro".
La villa di Arcore
Quello che resta da augurarsi è che le riforme di giustizia prospettate dal governo non concretizzino la previsione del leader dell'Idv Antonio Di Pietro: "L'ultima proposta di riforma presentata dal governo e dalla maggioranza è una beffa ed un danno. È una beffa in quanto è l'ennesima trovata per permettere al presunto incensurato Berlusconi di farla franca ancora una volta. Un danno perché dice che vadano processati prima gli incensurati e poi i pregiudicati, il che è assurdo".