LECCE. L’ipotesi è al vaglio dell’assessorato alle Politiche Ambientali del Comune di Lecce per venire incontro ai notevoli disagi subiti dagli operatori commerciali. Un incontro si è svolto questa mattina a Lecce tra il vicesindaco e assessore alle Politiche Ambientali Gianni Garrisi ed un nutrito gruppo di operatori commerciali, produttori e distributori di sacchetti di plastica.
Al centro della discussione l’ordinanza comunale firmata dal dirigente del settore Ambiente del Comune di Lecce, Fernando Bonocuore, con la quale viene imposto a tutti gli esercenti e gli operatori commerciali di utilizzare i sacchetti di plastica non biodegradabili giacenti nei rispettivi depositi fino all’esaurimento delle scorte e comunque entro e non oltre il 1° marzo di quest’anno. Per i trasgressori sono previste multe che vanno da 25 a 500 euro.
“L’ordinanza – ha spiegato l’assessore Garrisi agli addetti ai lavori – aveva l’intento di favorire le categorie interessate, consentendo di fissare il termine del 1° marzo per smaltire i sacchetti non biodegradabili. Un provvedimento, quello adottato dal dirigente, che peraltro non rientra nella normativa nazionale”.
“Ad ogni buon conto – ha fatto sapere Garrisi – per venire incontro ai notevoli disagi che stanno incontrando commercianti, produttori e distributori di sacchetti di plastica, ho chiesto al dirigente di valutare l’opportunità di concedere una proroga, esclusivamente per dar modo agli operatori commerciali di smaltire le scorte già acquistate”.
Lo stop ai sacchetti di plastica non biodegradabili ha un duplice obiettivo: incrementare la raccolta differenziata dei rifiuti e ridurre, al contempo, l'impatto ambientale.
Al centro della discussione l’ordinanza comunale firmata dal dirigente del settore Ambiente del Comune di Lecce, Fernando Bonocuore, con la quale viene imposto a tutti gli esercenti e gli operatori commerciali di utilizzare i sacchetti di plastica non biodegradabili giacenti nei rispettivi depositi fino all’esaurimento delle scorte e comunque entro e non oltre il 1° marzo di quest’anno. Per i trasgressori sono previste multe che vanno da 25 a 500 euro.
“L’ordinanza – ha spiegato l’assessore Garrisi agli addetti ai lavori – aveva l’intento di favorire le categorie interessate, consentendo di fissare il termine del 1° marzo per smaltire i sacchetti non biodegradabili. Un provvedimento, quello adottato dal dirigente, che peraltro non rientra nella normativa nazionale”.
“Ad ogni buon conto – ha fatto sapere Garrisi – per venire incontro ai notevoli disagi che stanno incontrando commercianti, produttori e distributori di sacchetti di plastica, ho chiesto al dirigente di valutare l’opportunità di concedere una proroga, esclusivamente per dar modo agli operatori commerciali di smaltire le scorte già acquistate”.
Lo stop ai sacchetti di plastica non biodegradabili ha un duplice obiettivo: incrementare la raccolta differenziata dei rifiuti e ridurre, al contempo, l'impatto ambientale.