Sarah: Sabrina vuole il confronto con Michele

di Roberta Calò. Sabrina è pronta ad un confronto con il padre "essendo evidente l’importanza dei fatti e della circostanze su cui esiste disaccordo".
Dopo le ultime rivelazioni epistolari di Michele Misseri che si sarebbe assunto nuovamente la paternità dell'omicidio della piccola Sarah Scazzi, la figlia Sabrina chiamata in correità dal padre, si direbbe pronta ad un confronto con il genitore.
La proposta, già avanzata nei mesi scorsi e conclusasi poi in sede di incidente probatorio nel corso del quale l'uomo fornì semplicemente la sua versione dei fatti senza alcun contatto tra i due indagati, si ripete. L'input parte dagli avvocati della Procura di Taranto Francesco Coppi e Nicola Marseglia, rappresentanti legali di Sabrina: "il 19 novembre 2010 è stato sentito nell'ambito di un incidente probatorio chiesto dai rappresentanti della pubblica accusa, nel corso del quale si è dichiarato estraneo all'esecuzione del delitto, attribuendone l'intera responsabilità alla figlia Sabrina, sia pure affacciando l'ipotesi che la morte di Sarah possa essersi verificata per colpa e non per dolo; che successivamente lo stesso Misseri ha indirizzato due lettere, una alla figlia Valentina e l'altra alla stessa Sabrina, nell'ambito delle quali egli scrive, contrariamente a quanto in precedenza affermato, che Sabrina è innocente e che egli si è determinato ad accusarla falsamente per evitare conseguenze a carico di altri familiari; che Misseri esaminato dall'avvocato Coppi, il 15 gennaio scorso, nell'ambito di indagini difensive autorizzate dal Gip di Taranto, ha dichiarato di aver scritto spontaneamente tali lettere, di non aver subito in proposito minacce, richieste o suggestioni da parte di alcuno, e si è peraltro riservato di chiarirne i contenuti in un successivo interrogatorio di fronte ai pubblici ministeri che, allo stato attuale, non risulta essere stato ancora disposto; che nel frattempo, una richiesta di uno dei sottoscritti difensori, in data 17 gennaio 2011, per ottenere un incidente probatorio nel quale Misseri avrebbe dovuto appunto chiarire i motivi per i quali egli si sarebbe indotto ad accusare falsamente Sabrina, è stata respinta con ordinanza del gip di Taranto; che allo stato attuale permane pertanto un radicale e insanabile contrasto fra la versione dei fatti fornita da Michele Misseri a partire dall’interrogatorio del 15 ottobre 2010, in forza della quale unica responsabile del delitto sarebbe Sabrina, mentre il Misseri si sarebbe limitato all'occultamento e alla soppressione del cadavere e la versione di Sabrina, che si è sempre professata estranea alla commissione del delitto; che è inutile soffermarsi a indicare specificamente i fatti e le circostanze su cui si registra disaccordo tra le versioni offerte dai due dichiaranti. È infatti fin troppo evidente che il contrasto riguarda la presenza stessa dell'uno e dell'altra sul luogo del delitto e ogni altro particolare del racconto dei fatti". "Nella versione dei fatti -concludono gli avvocati- contenuta nell'ordinanza di custodia cautelare emessa a carico di Sabrina Misseri e confermata anche dal Tribunale del Riesame la stessa Sabrina è unica autrice dell'omicidio di Sarah Scazzi, mentre Michele Misseri, chiamato solo successivamente sul luogo del delitto, si limita a sopprimere il cadavere della povera Sarah. Viceversa, nel corso dei suoi interrogatori, Sabrina Misseri ha reiteratamente sostenuto di aver avvertito Sarah alle ore 14.20 del 26 agosto 2010; che di lì a poco sarebbe sopraggiunta presso casa Misseri Mariangela Spagnoletti per recarsi al mare".
La modalità investigativa è stata in passato rigettata avendo constatato la notevole influenza che la predominante personalità della figlia avrebbe su Michele; la comprova del fatto giunge tacitamente dalla numerose versioni che l'uomo ha già fornito nel corso del tempo essendo "richiamato all'ordine" ora da Sabrina, ora dall'altra figlia Valentina, ora dalla moglie Cosima. Una dimensione familiare, dunque, in cui l'omertosa verità difficilmente verrà a galla.

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