Stop ai risparmiatori truffati: ora paga la Consob

LECCE. Rivoluzione nell’ambito del risparmio con un’importantissima sentenza della Cassazione che amplia notevolmente le tutele per i risparmiatori truffati o vittime di qualche crack finanziario. A sottolinearlo in una nota è Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”.
Secondo la Suprema Corte, infatti, la Consob, la Commissione nazionale per le Società e la Borsa, in quanto ente di controllo e vigilanza ha l’obbligo istituzionale di "tutela del pubblico risparmio" che dev'essere esercitato in concreto e non limitarsi ad un attività solo formale e pertanto può essere dichiarata responsabile nel caso dovesse essere venuta meno ai propri obblighi di vigilanza e condannata a risarcire i cittadini frodati dalle società finanziarie.
Nella fattispecie che riguardava la Sfa, una Sim (società di intermediazione mobiliare) che tra il '90 e il '92 fece perdere consistenti quote di risparmio che le erano state affidate, facendole letteralmente sparire, i clienti truffati avviarono un giudizio al termine del quale è stato dimostrato che la Consob intervenne in ritardo a sospendere l'attività della società in questione e quindi ebbe una precisa responsabilità extracontrattuale (ai sensi dell’art. 2043 del Codice Civile) nei confronti dei risparmiatori.
Gli ermellini hanno infatti confermato quanto già statuito dai giudici di secondo grado che avevano ritenuto insufficiente la motivazione secondo cui all’ente di vigilanza spetterebbe solo un potere di controllo formale sui prospetti di informazione ai clienti e non sostanziale.
Secondo la Cassazione, al contrario, la Consob deve svolgere una reale funzione di garanzia con azioni volte ad impedire danni concreti nei confronti dei risparmiatori seguendo un normale principio di buon senso. Sulla scorta di un orientamento generale in materia di responsabilità aquiliana e comportamento della P.A., i giudici di piazza Cavour hanno ritenuto che "L'attività della pubblica amministrazione e in particolare della Consob deve svolgersi nei limiti e con l'esercizio dei poteri previsti dalle leggi speciali che la istituiscono, ma anche dalla norma primaria del neminem laedere".
La novità rappresentata dai principi espressi nella rilevante sentenza, va ricercata sia negli effetti diretti, in quanto consentirà ai risparmiatori truffati di poter agire contro la Consob nel caso in cui possano dimostrarsi carenze o omissioni nell’attività di vigilanza sostanziale sugli atti delle società finanziarie, che nel nuovo atteggiamento che dovrà tenere l’ente nazionale di controllo che avrà l’obbligo di adottare comportamenti volti ad una tutela più concreta dei cittadini - risparmiatori.

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