Teatroteam: aggressivi perchè fragili, ecco i "Colpevoli"

BARI. “Aggressivi perché fragili” così il regista Giampiero Ingrassia definisce i “bulli” della pièce teatrale “Colpevoli“ e intende rappresentare un comportamento umano balzato in testa alle notizie di cronaca, soprattutto in questi ultimi anni: il bullismo.
Lo spettacolo va in scena nei teatri di sei province italiane nel corso di speciali matinée per le scuole superiori: Bari (Teatro Team – 21, 22 marzo), Catanzaro (Teatro Politeama – 24, 25, 26 marzo), Torino (Teatro Alfieri – 13, 14, 15 aprile), Firenze (Teatro Verdi – 27, 28 aprile), Milano (Teatro Nuovo – 4, 5, 6 maggio) e Bologna (Teatro delle Celebrazioni – 9, 10, 11 maggio).
E’ prodotto da Drummers United per la Fonderia delle Arti (www.fonderiadellearti.com) di Roma – l’accademia di spettacolo e arti visive diretta da Maurizio Boco e Giampiero Ingrassia - e gode del finanziamento nazionale pubblico da parte del Dipartimento della Gioventù.
Colpevoli mette in scena un fenomeno assai complesso ispirandosi spesso a fatti realmente accaduti in ambito scolastico.
“Mi ha molto colpito sentire racconti di prepotenze perpetrate da ragazzi nei confronti dei loro coetanei” - afferma il regista - “I bulli agiscono intenzionalmente, attraverso comportamenti ripetuti nei confronti di un particolare compagno e provano godimento nell’osservare la sofferenza di chi subisce”.
L’intento di questo spettacolo – dieci monologhi e due dialoghi - è quello di mettere in luce diversi lati di uno stesso problema, talvolta sottovalutato.
Quattordici giovani attori – formati nella scuola di recitazione della Fonderia delle Arti – impersonano altrettanti caratteri controversi: dallo studente all’insegnante, dal fumatore al la lesbica fino al bidello suicida. Si alternano in scena: Francesco Balbini, Francesca Bellucci, Antonello Coggiatti, Alessandra Cosimato, Danilo Cucurullo, Carlotta Micol De Palma, Fausto Ferrara, Seby Genova, Barbara Giummarra, Emanuela Labozzetta, Marco Russo, Silvia Santoro, Lorena Scintu, Martina Zuccarello.
Dalle parole del monologo bullo per caso si percepisce la paura della vittima: “… arrivato in bagno trovai tutti in silenzio come schierati verso l’entrata... nessuno che parlava, … insomma nessuno che si muoveva… Le pareti erano tutte occupate, non potevo piazzarmi che al centro. La porta viene chiusa, tutti guardano la scena come al cinema.”
La pièce vuole essere un tentativo per riflettere e far riflettere su una grave condizione sociale in crescita.
“E’ cosa risaputa” – chiosa il regista – “che eludere una realtà è il modo migliore per peggiorarla. Un messaggio diretto, senza mezzi termini, talvolta scomodo e indigesto che vuole essere il punto di partenza per un serio dibattito oltre la scena.”
Sull’argomento, fin dalle prime settimane dalla messa on line del sito internet collegato allo spettacolo (www.colpevoli.it) è nato un acceso dibattito.

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