Terzo capitolo per "Giustizia a Teatro": Masaniello-Vendola fu davvero un eroe?


di Michele Tedesco.
Correva il luglio del 1647. Dieci giorni di sommossa popolare, sconvolgevano la città di Napoli. Il popolo, esasperato dalle gabelle sugli alimenti di prima necessita imposte dal governo vicereale spagnolo, insorgeva in preda alla fame e all’ esasperazione. A capo della rivolta, un giovane poco più che ventenne: Tommaso Aniello da Amalfi, meglio conosciuto come Masaniello. A 364 anni di distanza, questa sera al Teatro Petruzzelli di Bari, per il terzo appuntamento della rassegna “Giustizia a Teatro”, ci si interrogherà sulla liceità dell’ azione condotta dal capopopolo napoletano: fu dunque quella una rivolta della cittadinanza, o una semplice insurrezione armata, mirata a perseguire un interesse personale? A vestire i panni di Masaniello sarà, sul palco del politeama, il Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. A sua difesa, interverrà il Prof. Avv. Giuseppe Spagnolo, che si troverà fronteggiare l’ accusa sostenuta dal Procuratore della Repubblica di Torino, Giancarlo Caselli. La corte del processo-spettacolo, già sold-out da alcuni giorni, sarà presieduta da Cosimo Maria Ferri, giudice presso il Foro di Massa Carrara, già componente del CSM. Al Prof. Giuseppe Galasso, ordinario di storia moderna dell’ Universitò Suor Orsola Benincasa di Napoli, sarà affidata la consulenza storica. Come sempre, 3 giudizi ( popolare, mediatico e tecnico ), assolveranno o condanneranno l’ eroe napoletano. Colpevole o innocente? Lo scopriremo solo questa sera.

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