BARI. Ha truffato un'anziana pensionata di Triggiano, in provincia di Bari, facendosi consegnare 5mila euro "necessari" per ricevere in dono 50mila euro da un fantomatico imprenditore straniero moribondo, ma e' stata scoperta e' finita in carcere.
Si tratta di Rosa Bevilacqua, una foggiana di 39 anni, residente a Montesilvano (Pe), gia' nota alle forze dell'ordine, arrestata in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Bari, per il reato di truffa aggravata in concorso con un individuo non ancora identificato.
LA TRUFFA - I fatti risalgono allo scorso 22 settembre, quando la donna, con modi distinti, fingendosi figlia di un imprenditore straniero, adesco' la vittima chiedendogli informazioni circa un medico, non meglio indicato, a cui lei, per conto del padre ormai morente, doveva donare 50mila euro per delle immaginarie cure mediche prestategli in occasione della 2ˆ guerra mondiale. Riuscita ad ammaliare la malcapitata, subentro' un complice della donna, e con artifici e raggiri i due riuscivano a convincere l'anziana a prelevare 5mila euro dalla banca, necessari, a loro dire, per ottenere la donazione e quindi a consegnargliela. Ottenuti i soldi, la coppia, con una banale scusa, riusciva a darsi alla fuga, facendo perdere le tracce. Le indagini dei carabinieri hanno permesso l'identificazione della responsabile attraverso una ricognizione fotografica e lo studio del modus operandi della truffatrice, arrestata in passato per fatti analoghi.
L'ARRESTO - La 39enne e' stata rinchiusa nella casa circondariale di Chieti, e dovra' rispondere anche della violazione degli obblighi inerenti la sorveglianza speciale a cui era sottoposta, poiche' per commettere la truffa si era allontanata dal Comune di Montesilvano, ove aveva l'obbligo di dimora.
Si tratta di Rosa Bevilacqua, una foggiana di 39 anni, residente a Montesilvano (Pe), gia' nota alle forze dell'ordine, arrestata in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Bari, per il reato di truffa aggravata in concorso con un individuo non ancora identificato.
LA TRUFFA - I fatti risalgono allo scorso 22 settembre, quando la donna, con modi distinti, fingendosi figlia di un imprenditore straniero, adesco' la vittima chiedendogli informazioni circa un medico, non meglio indicato, a cui lei, per conto del padre ormai morente, doveva donare 50mila euro per delle immaginarie cure mediche prestategli in occasione della 2ˆ guerra mondiale. Riuscita ad ammaliare la malcapitata, subentro' un complice della donna, e con artifici e raggiri i due riuscivano a convincere l'anziana a prelevare 5mila euro dalla banca, necessari, a loro dire, per ottenere la donazione e quindi a consegnargliela. Ottenuti i soldi, la coppia, con una banale scusa, riusciva a darsi alla fuga, facendo perdere le tracce. Le indagini dei carabinieri hanno permesso l'identificazione della responsabile attraverso una ricognizione fotografica e lo studio del modus operandi della truffatrice, arrestata in passato per fatti analoghi.
L'ARRESTO - La 39enne e' stata rinchiusa nella casa circondariale di Chieti, e dovra' rispondere anche della violazione degli obblighi inerenti la sorveglianza speciale a cui era sottoposta, poiche' per commettere la truffa si era allontanata dal Comune di Montesilvano, ove aveva l'obbligo di dimora.