Yara: la pista della setta satanica persiste ma senza risultati

di Roberta Calò. “L'epicrisi – termine con cui si indica il risultato conclusivo di un'autopsia e la concatenazione di eventi che hanno portato al decesso – non è ancora nota”, chiarisce il pm Letizia Ruggeri. Eppure secondo le prime indiscrezioni le ferite refertate sulla schiena di Yara Gambirasio potrebbero non essere state inferte nel corso di una colluttazione, ma in un secondo momento su un corpo non reattivo. Le ipotesi sono che la ragazza fosse bloccata o fosse stata tramortita o fosse stata già uccisa prima di essere ferita.
Le ipotesi sui segni, che per qualcuno sono riconducibili a sette sataniche o riti esoterici, vengono sfatate da Don Battista Cadei, incaricato pastorale per i movimenti religiosi alternativi il quale avrebbe fatto notare che : “Da più di 20 anni sono attento a queste cose. Il caso di Brembate è così assurdo, che anche ipotesi assurde possono essere fatte. Ma non mi risulta che ci siano elementi di riscontro”. Eventi anteriori verificatisi in zona non hanno mai comunque confermato in corso di indagini la connessione con questo tipo di mondo. L’ultimo episodio risalirebbe al 12 dicembre, data in cui fu profanato un loculo al cimitero della frazione Ghiaie di Bonate Sopra. Qualcuno, nella notte, ruppe la copertura provvisoria del loculo di un uomo, che era stato tumulato il pomeriggio stesso. Nulla fu portato via dal loculo e l'episodio si concluse così. Il 7 agosto invece nel cimitero di Cologno al Serio un gruppo di persone inveirono contro la tomba di un'anziana veneta nata nel 1916 e morta nel 2000. I vandali staccarono la targa con il nome, la sostituirono con un foglio scritto a mano e pennarello, inneggiante a Satana, con croci rovesciate e stelle, e il numero 666. Indimenticabile peraltro fra il 1992 e il 1994 le «Bestie di Satana» che danneggiarono tombe, fioriere e immagini della Madonna all'interno del cimitero monumentale di Crespi d'Adda. Durante le ricerche della giovane ginnasta era stata controllata invano la zona del tempio di San Tomè, ad Almenno San Bartolomeo, a pianta circolare, romanica, costruito dove sorgeva un'ara sacra a Silvano, divinità pagana.
Per gli inquirenti comunque questa strada non sembra una vera e propria pista ma solo un approfondimento di routine per non lasciare nulla al caso. La loro attenzione si va focalizzando sempre di più sul furgone bianco, sui tabulati telefonici e sugli interrogatori. Un tentativo è stato fatto anche passando in rassegna tutti gli ospedali limitrofi e di altre parti della Lombardia per verificare se nella notte della scomparsa o nei giorni immediatamente successivi ci siano stati ricoveri per curare eventuali ferite ai genitali. L’ipotesi è che la ragazza in un estremo tentativo di autodifesa abbia potuto ferire il suo aggressore.
In attesa di far luce sul caso e di poter dare almeno al corpo tumefatto della ragazza la possibilità di poter trovare pace e tranquillità in una celebrazione religiosa del rito funebre, stamani in occasione della trentesima edizione della camminata non competitiva delle scuole cattoliche "Tocc inse'ma so i coi de Be'rghem" è stato piantato un albero commemorativo per Yara. L’evento è stato organizzato dal Gruppo Sportivo e Ricreativo dell'Istituto Suore Orsoline di Somasca, l’istituto frequentato dalla vittima. Il vescovo di Bergamo Francesco Beschi benedicendo la pianta ha pronunciato parole d’amore e di speranza: “"Il ricordo del tuo sorriso illuminerà questi giorni bui. Che questo albero possa fiorire davanti a te e che i nostri occhi, pur oscurati dal dolore, riescano a vedere nella luce del Cristo risorto - ha detto il vescovo - .La dura prova che sta sostenendo la famiglia Gambirasio deve incoraggiare tutte le famiglie a essere forti e determinate nel proteggere i loro figli e a educarli nel corpo, nello spirito, nella mente e nel cuore perchè possano essere adulti capaci di stare in un mondo talvolta oscuro e possano dare il loro contributo perchè ci sia più giustizia e pace. Solo consegnandoti avrai il nostro perdono e Yara la pace”. Un urlo di speranza misto a paura riecheggia per le state di Brembate come scritto su un cartellone posizionato sopra un’edicola: “Yara dal Paradiso aiuta la tua famiglia e proteggi anche le nostre”.

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