"Abbiamo paura degli immigrati": la denuncia dei cittadini di Oria in una lettera a Maroni e Napolitano

ORIA (BR). ''Violenze, intimidazioni, molestie, incivilta', arroganza, furti, stupri, danni a cose e al patrimonio, paura'': per questi motivi e' nato il comitato spontaneo del 'Quieto vivere' ad Oria, cittadina di circa 15.000 abitanti vicina alla tendopoli di Manduria che ospita un migliaio dei tunisino sbarcati a Lampedusa. Ritenendo ''inefficaci'' le misure di sicurezza adottate sul territorio dopo l'arrivo dei migranti, il comitato ha deciso di scrivere anche al presidente della Repubblica per chiedere un intervento efficace.
Il comitato chiede inoltre di verificare con giusta misura la gravità e l’entità del problema affrontando l’emergenza con la giusta professionalità; di eliminare o almeno ridurre in un numero accettabile gli ospiti del Centro e i tempi necessari affinché ciò avvenga; di eliminare il Bus che conduce gli immigrati ad Oria o per lo meno indirizzarlo solo per il tragitto di ritorno al campo; di legittimare il divieto di somministrazione e vendita di alcol agli immigrati attraverso un’ordinanza da parte delle autorità competenti, che non lasci adito a dubbi e interpretazioni e di istituire i relativi controlli sull’applicazione; di presidiare con una maggiore presenza delle forze dell’ordine il territorio direttamente dalla prefettura di Brindisi, utilizzando postazioni permanenti, ronde in macchina ma anche e soprattutto a piedi nelle piazze e nel centro storico; di attivarsi per garantire una maggiore igiene pubblica delle strade, delle piazze, in quanto i sistemi adottati sinora risultano alquanto insufficienti; di controllare gli immigrati durante la loro permanenza in città anche utilizzando opportuni controlli antiterrorismo ed antidroga.
Il comitato ed i cittadini - conclude la nota - si rendono disponibili a manifestare con una forte azione di protesta qualora l’opinione pubblica e soprattutto le istituzioni non prendessero sul il problema attuando le opportune misure.

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