Afghanistan: attacco Onu provoca 20 morti

MAZAR-I-SHARIF. Potrebbero essere una ventina i morti nell'attacco all'edificio delle Nazioni Unite a Mazar-i- Sharif, città dell'Afghanistan del nord, dopo una manifestazione contro un predicatore statunitense reo di aver bruciato copie del Corano, sfociata in episodi di violenza. Lo hanno riferito a Reuters funzionari Onu.
Il bilancio, probabilmente destinato a cambiare, comprende membri dello staff internazionali e locali, guardie Onu e soldati nepalesi Gurkha ingaggiati per proteggere l'edificio, hanno riferito i funzionari Onu, che hanno preferito rimanere anonimi.
Un portavoce della polizia della regione settentrionale ha detto che otto membri stranieri dello staff dell'Onu sono stati uccisi e due di loro decapitati.
Più di mille contestatori sono scesi per le strade di una città normalmente pacifica dopo le preghiere del venerdì, e dopo circa due-tre ore sono cominciati gli episodi di violenza.
Un piccolo gruppo di manifestanti ha attaccato l'edificio dell'Onu, lanciando pietre e cercando di scavalcare per fare irruzione.
Una fonte della polizia, che ha preferito rimanere anonimo perché non autorizzata a parlare con i media, ha detto che i contestatori sono entrati nell'edificio dove hanno attaccato le vittime.
Il capo della missione Onu nella città è rimasto ferito, mentre tra i morti ci sono dipendenti di nazionalità norvegese, rumena e svedese, ha aggiunto la fonte.
Un portavoce dell'Onu ha confermato la notizia di morti tra il personale della missione a Mazar-i-Sharif ma non ha voluto aggiungere ulteriori dettagli, limitandosi a dire che la situazione è ancora confusa.

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