di Nicola Ricchitelli. Pare essere diventata già carta straccia il Protocollo d’Intesa firmato da un rappresentante per ciascun candidato sindaco (tranne Michele Rizzi per Alternativa Comunista), in rappresentanza tra l’altro dei 733 aspiranti al consiglio comunale. Infatti, il 22 Aprile scorso presso il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Barletta – previo invito – alla presenza del Vice Questore aggiunto, dr.ssa Santina Mennea – V.Dirigente Commissariato P.S. Barletta – del Colonnello Savino Filannino - Polizia Municipale Barletta – e del Sovr.te Elena Giuseppe Roberto – Responsabile Uff. U.I.G.O.S. – un rappresentante della coalizione di centro destra (del quale risulta illeggibile la firma), Giuseppe Gammarota e Alessandro Attolico in rappresentanza della coalizione di centrosinistra, l’avv. Giuseppe Paolillo per “Io Sud”, il senatore Giuseppe Dipaola per la coalizione formata dall’Udc, SiAmo Barletta, Mida, e quindi il dott. Enzo Torre per “Il Futuro è Oggi”, Ruggiero Dibenedetto per “Voglio te” e Fli, Sabrina Salerno per i “Verdi”, e Raffaella Porreca per “ViviBarletta” hanno firmato il verbale relativo agli accordi per la propaganda elettorale, accordi che disciplinano modi e modalità dello svolgimento della campagna elettorale in tutte le sue forme.
Così come documentato attraverso alcune testimonianze fotografiche a distanza di appena quattro giorni, pare non esservi traccia alcuna né del rispetto delle regole sottoscritte dalle forze politiche né dell’azione di controllo da parte degli organi competenti, Sindaco e forze dell’ordine.
Infatti. numerosi comitati elettorali – siano essi candidati sindaco, siano essi candidati al consiglio comunale - sono stati sorpresi in piena violazione di alcune delle voci contenute nel documento in questione. Tra queste proprio la voce circa i Comitati elettorali contenuta alla pagina 6 del documento in questione recita quanto segue: «E’ consentita solo l’indicazione del COMITATO e l’INSEGNA del PARTITO. NON è ammessa l’esposizione all’esterno di MANIFESTI DEI CANDIDATI, in forma fissa o in spazio pubblico», cosa completamente disattesa visto che ad oggi gran parte dei comitati elettorali presentano oltre l’indicazione del comitato e del simbolo anche immagine e nome del candidato in questione ed all’esterno manifesti su muri e cavalletti (tutto non in regola). Ma non solo, del Protocollo in questione è stato violato puntualmente anche la voce che disciplina l’affissione di manifesti, di seguito ecco straccio delle disposizioni in questione:«per la propaganda elettorale e fino alla chiusura delle votazioni sono vietate: l’affissione di qualsiasi materiale di propaganda negli spazi destinati dai comuni alle normali affissioni, previo pagamento dei diritti. L’esposizione di materiale di propaganda elettorale nelle bacheche o vetrinette appartenenti a partiti o gruppi politici, associazioni sindacali o giovanili, editori di giornali… l’affissione o l’esposizione di stampati, giornali murali altri manifesti inerenti, direttamente o indirettamente, la propaganda elettorale in qualsiasi altro luogo o esposto al pubblico, nelle vetrine dei negozi, nelle porte, sui portoni, sulle saracinesche, sui chioschi, sui capanni, sulle palizzate, sugli infissi delle finestre o dei balconi, sugli alberi o sui pali, ovvero sui palloni o aerostati ancorati al suolo», così come si vedere dalle foto, numerosi sono le ringhiere dei balconi, finestre e quant’altro contenente manifesti, striscioni e quant’altro.
Sulla questione è chiara la posizione di Sabrina Salerno – candidata alla carica di sindaco per i “Verdi” - nonché una dei firmatari del Protocollo in questione: “chi non rispetta le regole e di conseguenza la comunità sin dalla propaganda elettorale, non rispetterà le stesse nello svolgimento delle funzioni politico-amministrative in caso di elezione. E’ il principio stesso di legalità sostanziale a non essere rispettato in quanto amministrazione e giurisdizione devono esercitare i loro poteri in conformità con i contenuti prescritti dalla legge. L'amministrazione è tenuta non solo a perseguire i fini determinati dalla legge (legalità-indirizzo), ma anche a operare in conformità alle disposizioni normative stesse (legalità-garanzia).
Così come documentato attraverso alcune testimonianze fotografiche a distanza di appena quattro giorni, pare non esservi traccia alcuna né del rispetto delle regole sottoscritte dalle forze politiche né dell’azione di controllo da parte degli organi competenti, Sindaco e forze dell’ordine.
Infatti. numerosi comitati elettorali – siano essi candidati sindaco, siano essi candidati al consiglio comunale - sono stati sorpresi in piena violazione di alcune delle voci contenute nel documento in questione. Tra queste proprio la voce circa i Comitati elettorali contenuta alla pagina 6 del documento in questione recita quanto segue: «E’ consentita solo l’indicazione del COMITATO e l’INSEGNA del PARTITO. NON è ammessa l’esposizione all’esterno di MANIFESTI DEI CANDIDATI, in forma fissa o in spazio pubblico», cosa completamente disattesa visto che ad oggi gran parte dei comitati elettorali presentano oltre l’indicazione del comitato e del simbolo anche immagine e nome del candidato in questione ed all’esterno manifesti su muri e cavalletti (tutto non in regola). Ma non solo, del Protocollo in questione è stato violato puntualmente anche la voce che disciplina l’affissione di manifesti, di seguito ecco straccio delle disposizioni in questione:«per la propaganda elettorale e fino alla chiusura delle votazioni sono vietate: l’affissione di qualsiasi materiale di propaganda negli spazi destinati dai comuni alle normali affissioni, previo pagamento dei diritti. L’esposizione di materiale di propaganda elettorale nelle bacheche o vetrinette appartenenti a partiti o gruppi politici, associazioni sindacali o giovanili, editori di giornali… l’affissione o l’esposizione di stampati, giornali murali altri manifesti inerenti, direttamente o indirettamente, la propaganda elettorale in qualsiasi altro luogo o esposto al pubblico, nelle vetrine dei negozi, nelle porte, sui portoni, sulle saracinesche, sui chioschi, sui capanni, sulle palizzate, sugli infissi delle finestre o dei balconi, sugli alberi o sui pali, ovvero sui palloni o aerostati ancorati al suolo», così come si vedere dalle foto, numerosi sono le ringhiere dei balconi, finestre e quant’altro contenente manifesti, striscioni e quant’altro.
Sulla questione è chiara la posizione di Sabrina Salerno – candidata alla carica di sindaco per i “Verdi” - nonché una dei firmatari del Protocollo in questione: “chi non rispetta le regole e di conseguenza la comunità sin dalla propaganda elettorale, non rispetterà le stesse nello svolgimento delle funzioni politico-amministrative in caso di elezione. E’ il principio stesso di legalità sostanziale a non essere rispettato in quanto amministrazione e giurisdizione devono esercitare i loro poteri in conformità con i contenuti prescritti dalla legge. L'amministrazione è tenuta non solo a perseguire i fini determinati dalla legge (legalità-indirizzo), ma anche a operare in conformità alle disposizioni normative stesse (legalità-garanzia).