Barletta: "La smetta Acclavio di raccontare cose non vere": la Puglia per Vendola risponde a Sel

di Nicola Ricchitelli. Ha lasciato qualche strascico l’intervista rilasciata a Giornale di Puglia dal dott. Michelangelo Acclavio – coordinatore cittadino di Sel qui a Barletta – parole e concetti che non hanno trovato condivisione in uno degli esponenti di spicco del movimento de “La Puglia per Vendola” Fabio Lattanzio. Riceviamo e pubblichiamo ben volentieri la nota di disappunto fatta pervenire alla nostra redazione da Lattanzio.
«La smetta Acclavio di raccontare cose non vere. Il suo modo di fare politica è “questa è la decisione, punto”. Se fosse vero anche solo la metà di quello che ha detto, allora avremmo avuto a Barletta una lista unitaria della sinistra, ma mi risulta che uno dei promotori di quell’appello è candidato con un “la sinistra per Barletta FdS”. Ci sarà una ragione?». Insomma, già nelle prime battute vi è da intendere che il tono della polemica non è destinato a placarsi, ed infatti Lattanzio continua: «Mentre loro candideranno un consigliere ex PD ed ancora ex AN tutt’uno con la centrale a Bio masse, pensa davvero di poter muovere critiche, oltre al fatto di candidare sicuramente un indagato su temi dell’edilizia. Sono davvero stanco del suo modo di fare politica, il suo atteggiamento è un modo di fare arrogante di chi sorride, al fatto di aver escluso qualcun’altro. Ma qui non c’è nulla di cui vantarsi. Io personalmente sono molto preoccupato da questa situazione, perché ogni dirigente politico, ma soprattutto ogni persona sana dovrebbe essere preoccupata dal fatto che in primo luogo gli elettori potrebbero non capirci, e scegliere di non andare a votare. Ed occorre che vadano ed esprimano un voto contro questo governo, perché il prossimo maggio sarò un voto politico, non solo amministrativo. Non serve a nessuno questo atteggiamento». Il prosieguo della nota quindi ruota attorno alla situazione paradossale che si verrà a creare a Barletta nelle prossime elezioni: «Il suo da “Vera lista civica”, dimenticando il fatto politico più importante, che noi della “Puglia per Vendola” definiti quasi con disprezzo “molto molto moderati“ non siamo una lista civica ma un movimento politico regionale, presieduto e voluto dallo stesso governatore pugliese. E poi si faccia furbo, l’elezioni Nichi le vince anche e soprattutto perché capace di parlare ai moderati e democratici, pur essendo di sinistra, e da sempre in dissenso nel suo partito. Acclavio dimentica che Vendola prima di diventare il “Nichi” al quale tutti oggi appartengono è stato per tanti anni un umile militante e dirigente, tantissime volte rappresentante del dissenso e del confronto civile e democratico nel partito (il partito!) e nel sistema democratico, un termine che Acclavio deve imparare, “dissenso”». Di qui, l’esponente de La Puglia per Vendola apre al coordinatore di Sel per un confronto: «Se vuole un confronto tra avversari, allora sappia che io non sono uno che si fa indietro, lui da mesi rifiuta di partecipare a dibattiti con il sottoscritto, sa bene di avere poco da dire. Mi permetta lo sfogo, perché in queste ore cerchiamo con uno sforzo sovraumano di fare un buon e sano lavoro. Ma poi dobbiamo leggere queste cose. Se ha dei dubbi sul nostro movimento li chieda a Vendola, che lo scorso Novembre ha TRASFORMATO UNA LISTA nata per le regionali in un movimento politico, guarda caso di ritorno da Vicenza all’assemblea degli industriali, dove ha raccolto un grande consenso e risultato». Quindi la preoccupazione di Lattanzio e la solidarietà al sindaco uscente Nicola Maffei: «Io sono preoccupato e lui sogna il comizio con Nichi, ma siamo pazzi? In questa situazione la cosa che più mi dispiace sta nel fatto che questa nostra solitudine pare un progetto contro Maffei. Io personalmente non ho nulla contro il sindaco e l’amico e compagno Maffei, che ha pure ritirato la sua lista. Posso diversamente dire che con Maffei ho lavorato molto bene sul fronte del diritto alla casa, ma poi altri hanno affossato tutto, ed io e Maffei siamo ancora lì in regione sulla stessa barricata. Così come sono certo che ci sono più avversari di Maffei nel centro sinistra ufficiale ed anche nel suo staff, persone miopi che sono preoccupate solo da logiche di visibilità, vetrine ed autocelebrazione. Acclavio non spende una parola, fatta eccezione per i suoi soliti sfottò, sul fatto che c’è nel centro sinistra “la buona politica” movimento che Francesco aveva trasformato in soli centro studi, dopo il suo rientro nel PD con tanto d’incarico nella segreteria regionale, e che oggi è pieno di persone del centro destra - compreso un ex candidato sindaco - qui rischiamo di avere una maggioranza vincente ma poi ancora bloccata dal punto di vista amministrativo. Io avevo detto che fare una lista ed un progetto comune, di discutere. Ci hanno risposto, dateci dei nomi, tranne alcuni: questo è di sinistra?». Nel proseguo della nota di Lattanzio si miscelano in egual modo provocazione e una rivelazione che sa quasi di shock: «Rispondo io alla sua domanda, Ricchitelli: Vendola a Barletta? Prima di tutto venga subito lui o chi per lui, per farci una faccia di schiaffi a tutti quanti, altro che non violenza. Se non bastasse, io dico (io Fabio Lattanzio e solo Fabio Lattanzio) a Nichi, (lo incontrerò lunedì), completa il tuo lavoro, vai a Barletta e sostieni Maffei, come hai fatto dall’inizio, perché è sempre stato coraggiosamente con te, pur stando nel PD, perché ha vinto le primarie, perché si tratta di una brava persona, noi non poniamo il problema Maffei, ma quei tanti che da quella parte rappresentano solo conflitti d’interessi». Ed incalza Acclavio: «Io chiedo ad Acclavio e tutti gli altri rispetto per le nostre idee, soprattutto per chi come me da sempre di sinistra, militante e dirigente politico dell’ex più grande partito della sinistra, deve misurasi su terreni culturali e politici tutti nuovi. Io dico agli elettori votate, pensando che abbiamo un governo che ci ha trasformato tutti in consumatori , riducendo a nulla i nostri diritti di cittadini, lavoratori, studenti, ma soprattutto uomini e donne, che devono solo e sempre lavorare essere sfruttati ed inchinarsi per un diritto. Date un voto per dire basta al governo». Nella sua nota Lattanzio conclude:«se pensate che abbia governato bene e solo avuto qualche difetto comunicativo, votate Maffei, con tutte le persone che ci hanno escluso. Se pensate che Maffei non abbia governato bene, o abbia comunicato poco o male o che il problema siano le persone che affollano il centro sinistra , allora votate e sostenete da subito Sabrina Salerno , candidata del centro sinistra diffuso, fatto di associazioni, movimenti cittadine indignati ma non rassegnati. Caro compagno ACCLAVIO , noi pochi folli, io Sabrina e pochi altri non andiamo da soli. Ma ogni attimo scopriamo , che abbiamo scelto di ESSERE LIBERI. Tu parlerai di VOTO UTILE, NOI DI VOTO LIBERO».

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