Barletta, questione “Puglia per Vendola”: gli interventi di Angelo Di sabato e Fabio Lattanzio

di Nicola Ricchitelli. Alla luce di quanto accaduto qui a Barletta, Giornale di Puglia ha raggiunto il Dott. Angelo Disabato – consigliere regionale nonché capogruppo al consiglio regionale – e Fabio Lattanzio, uno dei militanti della prima ora nonché promotore del Movimento “La Puglia per Vendola” qui a Barletta. Come potrete vedere nel volgere delle interviste le due posizioni non sono proprio allineate.

D: Un saluto ad Angelo Disabato – Capogruppo in Consiglio regionale Movimento La Puglia per Vendola – da Giornale di Puglia. Dott. Di sabato, dopo l’annuncio di Sabrina Salerno che aria tira dalle parti di Via Capruzzi? Come ha accolto Nichi Vendola la notizia di Sabrina di lasciare il Movimento de La Puglia per Vendola a circa 24 ore dalla presentazione delle liste?
R:« Il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola è impegnato quotidianamente alla Regione Puglia e a livello nazionale in un cantiere del centro sinistra che pone le fondamenta nelle emergenze sociali economiche e culturali di questo millennio. Le politiche del lavoro, lo
sviluppo economico della Regione e del Paese, le politiche dell’immigrazione sono le preoccupazioni del presidente Nichi Vendola. Il suo impegno è scevro e supera i personalismi o i singoli individui, per lui è importante dare risposte ai giovani precari o senza un lavoro, alle
imprese che come ha denunciato la Presidente di Confindustria Marcegaglia nei giorni scorsi si sentono sole e abbandonate dal governo nazionale, gestire il fenomeno dell’immigrazione senza ledere i diritti fondamentali degli uomini senza una patria e una casa non trascurando quelli dei cittadini che li accolgono».

D: Dott. Disabato, quanto accaduto per molti è una grande vittoria politica, per altri un tentativo per cancellare indebolire il movimento. Quale il suo autorevole parere?
R:« E’ la vittoria della Puglia per Vendola. Sono state finalmente riconosciute le nostre prerogative. Che siamo un Movimento regionale non paragonabile a liste civiche di alcun genere, che facciamo parte della compagine politica e istituzionale della coalizione di centro sinistra regionale con una rappresentanza in consiglio regionale di cinque consiglieri. Non siamo interessati a pettegolezzi o gossip di corridoio o di sottoscale della politica. Per noi quello che conta è aver conseguito il nostro primo e unico obiettivo: partecipare a questa competizione elettorale con la coalizione di centro sinistra con il progetto politico e programmatico della Puglia per Vendola che è quello di avvicinare la città di Barletta ai suoi cittadini abbattendo ogni genere di barriera. La scalata delle postazioni o la conquista di scranni di potere a tutti costi non fa parte della filosofia politica della Puglia per Vendola».

D: Dott. Disabato, in quello che è successo cosa e chi non ha funzionato?
R:« E’ andato tutto benissimo. Forse i tempi andrebbero resettati un pò, ma sta nella fisiologia della discussione politica rispetto ad un Movimento che ha visto la prima campagna elettorale seppure con onorevoli risultati, ripeto in consiglio regionale contiamo 5 consiglieri, solo un anno fa. Il ritardo che il sindaco Maffei e il centro sinistra hanno impiegato ad aprire a noi lo paghiamo con la nostra lista che non potrà esserci, perché non ha avuto i tempi adeguati per la presentazione.
Diciamo che è il prezzo che la Puglia per Vendola si è accollata per un centro sinistra coeso e responsabile che si presenterà finalmente come i barlettani si aspettano, senza fratture lotte intestine. Era ciò che auspicavamo, e lo abbiamo ottenuto».

D: Cosa si sente di dire a coloro che per circa dieci giorni hanno lavorato al fianco di Sabrina Salerno e nel nome de “La Puglia per Vendola” – gente poco addentrata nei giochi di palazzo e nelle stanze di partito, questo sì, ma che credevano negli ideali di Nichi – e che ora, con un colpo di spugna, si ritrovano fuori? Hanno torto o ragione di sentirsi traditi?
R: «Il nostro è un progetto politico che sovrasta localismi e individualismi, guarda ad una sinistra di governo regionale e che punta a dialogare con quella nazionale ed europea. Il nostro progetto politico è aperto a tutti coloro che hanno voglia di mettersi in gioco e di investire le loro persone per smantellare certi assetti politici, economici e culturali che stanno portando il nostro Paese alla deriva».

D: Quanto accaduto rafforza o indebolisce il Movimento della Puglia per Vendola? Rafforza o indebolisce la Salerno?
R:« Il nostro Movimento ha acquistato nella città di Barletta e nella coalizione di centro sinistra la dignità politica e istituzionale che abbiamo rivendicato in principio della discussione: essere protagonisti insieme ai partiti di centro sinistra della Città di Barletta».

D:Dott. Disabato, il comunicato fatto pervenire alle nostre redazioni qualche settimana fa – in occasione dell’annuncio della candidatura della Salerno - richiamava quanto segue: «La gente, invece, ha percepito il fermento in atto ed è confusa, impaurita e disaffezionata alla politica. Ed è in quest’ottica che la Puglia per Vendola insiste e lancia la sua proposta politica alle elezioni amministrative, alle quali è chiamato il neo capoluogo della sesta Provincia pugliese, con Sabrina Salerno candidato sindaco»: conviene con me che al lettore tale passaggio sa di una forza politica che si pone come alternativa a Maffei e al centrosinistra barlettano?
R:«Siamo una forza politica nella coalizione di centro sinistra che governa la Regione Puglia. E per la città di Barletta la Puglia per Vendola spenderà le risorse migliori per il successo politico ed
elettorale del sindaco Maffei e della coalizione di centro sinistra».

D:Dott.Disabato quanto stava per accadere se non sbaglio ha un precedente - a Noicattaro per la precisione – Perché Barletta è dovuta sottrarsi a questo precedente?
R:«La Puglia per Vendola ha contribuito e contribuirà sempre per costruire un centrosinistra coeso facendo convergere le migliori esperienze, culture e risorse per un progetto politico serio e prospettico. Certo bisogna anche dire che ogni territorio ha le sue particolarità e peculiarità che vanno comunque e sempre rispettate»

D: Il Movimento de “La Puglia per Vendola” avrà un futuro qui a Barletta? Cosa si auspica per le prossime amministrative?
R:«Il futuro della Puglia per Vendola Barletta è già iniziato con la nostra presenza in campagna elettorale. Il dialogo con i cittadini è già partito sulle emergenze occupazionali, di sviluppo economico, culturale e sociale che affliggono la città. E per noi questo è il miglior consenso elettorale che ci possiamo attendere».

Ecco di seguito le domande poste a Fabio Lattanzio:

D:Fabio Lattanzio, siete nella coalizione del centrosinistra – per volontà di Nichi Vendola – ma avete perso un candidato autorevole quale Sabrina Salerno – ugualmente candidata con i “Verdi” - alla luce di quanto accaduto, ed alla luce di quanto dichiarato dal consigliere regionale Angelo Di sabato, ritieni l’ingresso del Movimento de “La Puglia per Vendola” una vittoria?

R:«Il Movimento de “La Puglia per Vendola” non è in buoni condizioni qui a Barletta, ma non potevamo fare tanto. Siamo in pochi, ed è tutto da costruire, ma la cosa più importante è che stia bene la coalizione. È passato un principio per il quale ci siamo spesi per mesi, ora a Barletta qualcuno deve chiederci scusa».

D: Signor Lattanzio, quindi anche lei può dirsi soddisfatto? Come si sente?

R:«Peggio grazie, ma questo non conta. A volte dimentico che adoro la politica perché mette a nudo l’animo umano ma non fa nulla».

D: Signor Lattanzio, la sua quasi non risposta sembrerebbe nascondere un qualcosa che non ci vuole dire o mi sbaglio?

R:«Non lo nascondo, non mi sento in gran forma in questi giorni. Paiono tutte questioni personali ma è tutta politica, ma per raccontare aspetto Maggio. Ora pensiamo al voto, nei fatti mi trovavo nella situazione in cui avrei avuto amici come Doronzo, Divincenzo, Porcelluzzi, Lasala ed atri avversari, ora sono alleato di un caro amico mio al quale voglio bene Marcello Lanotte, un mio amico di destra che ha il coraggio di mettersi in discussione, ma non riesco ad applicare lo stesso principio per Antonio Luzzi, anche lui una brava persona ma politicamente 11 mesi fa eravamo avversari. Ora mi ritrovo con Maffei ed un centro sinistra nel quale non sono gradito, perché ho posto questioni di legalità, perché come dice qualcuno con disprezzo sono quello dell’autocostruzione e della denuncia ai costruttori. Politica e aspetti umani sono ormai un'unica cosa e poi non ho ancora visto ancora un iniziativa amministrativa per l’autocostruzione. Tanto a Barletta è sempre colpa di qualcuno che sta alla regione. Quando vogliono loro sono in tre in regione e fanno tutto, altre volte non riescono ma è tutto pronto. C’è un solo responsabile e lo dimostrerò anche in campagna elettorale. Chi è? Bhè un mio ex amico per sua volontà».

D: Fabio, di Sabrina Salerno vuole dirci qualcosa?

R:«Una candidata sindaco che temo, ha la determinazione del padre e le competenze ed il coraggio da vera donna democratica del sud. Sfida un sistema, non ha lobby, non ci sono potenti strutture di comunicazione, ogni suo risultato sarà una vittoria. Parlerà di contenuti reali, no certo di cartone, non si tratta della sola figlia di Ciccio Salerno, ma è molto di più. In città parlano di lei in quanto Sabrina, e non in quanto “Figlia di…”.

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